Il sabato può essere trasformato in un momento filosofico e psicologico, buono per analizzare dov’è che stiamo sbagliando e come possiamo migliorare sui mercati. I numeri sono importanti, è vero. È altrettanto vero però che molte delle nostre decisioni sbagliate partono da assunti irrazionali, che dobbiamo imparare a governare, soprattutto in un mercato frenetico e volatile come quello di Bitcoin e delle criptovalute.
In questo approfondimento del weekend, analizzeremo insieme 3 convinzioni sbagliate, che non ha alcun senso sostenere e che forse ti stanno facendo ragionare nel modo sbagliato. Perché se è vero che il sensazionalismo fa fare tanti click, è altrettanto vero che solletica delle parti del nostro cervello che non sono utili quando c’è da prendere decisioni informate.
3 convinzioni che non ti aiutano a muoverti correttamente
Ne abbiamo parlato in nottata sul nostro Canale Telegram, ma potrebbe essere utile riportare la discussione sul sito, pur invitandoti comunque a frequentare il canale, molto più immediato per certe discussioni.
Quando le cose non vanno nel verso che ci aspettavamo, è una reazione molto umana cercare dei colpevoli, possibilmente potenti, ai quali attribuire ogni tipo di malefatta.
1. Gli istituzionali stanno “manipolando il prezzo”
Casi di manipolazione dei mercati anche da parte di società strutturate e credibili ci sono stati in passato. Dal rigging del LIBOR tra il 2003 e il 2012 (che ha coinvolto trader di grandi banche d’affari) e risultato in 9 miliardi complessivi di multa, al Club dei Banditi che sempre dai trading desk di grandi banche tra il 2008 e il 2013 hanno manipolato – coordinandosi- i prezzi di certe coppie del Forex.

I casi sono innumerevoli e non vi è motivo di escludere una manipolazione su Bitcoin, su Ethereumo su qualunque altra crypto.
Il punto che non quadra però è uno: quale sarebbe il punto di affossare il prezzo di Bitcoin e crypto (che si sta muovendo come un multiplo delle azioni, a dire il vero)? La risposta che danno coloro i quali sono convinti di questa teoria è comprare a prezzi più bassi. Può essere? Tutto può essere se si uniscono insieme certi puntini che finiscono per esistere soltanto nella nostra testa. Servono prove, e…
…cosa c’entrano gli ETF? Perché sono diventati il bersaglio di tanti strali che arrivano dagli investitori crypto, perché nell’ultimo mese hanno avuto delle performance certamente non positive. I grandi trading desk, ammesso che abbiano intenzione di manipolare il prezzo di $BTC, hanno strumenti molto meno visibili.
2. Sono gli istituzionali a vendere
Ci sono due punti interessanti riguardanti questa teoria. Il primo è la magia con la quale si identificano i venditori reali (ancora una volta tramite ETF?). In realtà è molto difficile arrivare a conclusioni certe di questo tipo, perché i dati sono quello che sono.
Il secondo è trattare gli istituzionali come se fossero un’unica grande famiglia, che magari si coordina in segreto. Dentro quel termine, istituzionali, c’è in realtà di tutto – così come ci sono player con atteggiamenti molto diversi.
Ci sono i fondi hedge, ci sono i fondi sovrani, ci sono anche le banche d’affari, gli stati, le assicurazioni, i fondi pensione, gli investimenti di grandi college (vedi Harvard) e una miriade di operatori con strategie attive.
Pensare che siano non solo in grado di coordinarsi, ma anche di avere gli stessi obiettivi, è folle.
3. Senza Wall Street saremmo in una posizione migliore
La convinzione numero tre, che è altrettanto perniciosa, parla di Wall Street come se fosse:
- Dotata di una volontà propria;
- Non sia in realtà composta da milioni di operatori ognuno con la propria idea.
Wall Street non esiste: è una figura retorica che utilizziamo per comodità per indicare le principali piazze degli Stati Uniti. Piazze degli Stati Uniti che sono neutrali perché non dotate di una volontà propria univoca.

L’accesso a mercati molto liquidi (quelli di “Wall Street” sono i più liquidi del mondo) ha sempre significato un miglioramento strutturale delle operazioni su di un determinato asset.
L’accesso tramite ETF a Bitcoin ne ha triplicato il prezzo (dall’inizio al massimo raggiunto) e anche oggi, dopo un’ampia correzione, siamo comunque a più del doppio del prezzo che avevamo l’11 gennaio, all’inizio di questa avventura.
Perché sono convinzioni pericolose?
Perché in realtà tendiamo a non analizzare errori (di posizionamento, di leva, di assenza di hedging o diversificazione), attribuendo la colpa di una posizione andata male a misteriose forze invisibili che esistono soltanto nella nostra testa – e che esistono per offrirci una comoda giustificazione.
Non siamo noi che abbiamo sbagliato, è il mondo che è cattivo e che è organizzato per liquidarci.
Le cose non stanno così. E prima si andrà avanti e si metabolizzeranno certi errori, più alte sono le probabilità di non commetterli di nuovo.
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