SKY è uno dei pochi progetti che in settimana chiudono con dei guadagni significativi, con il grafico settimanale che indica un ricco +28% rispetto alle quotazioni della scorsa settimana. Una crescita che è stata però relativamente organica a partire dal 26 ottobre e che al netto di qualche mini correzione – ha confermato l’andamento bullish del token.
A spingere le quotazioni anche il programma di buyback, che ha visto a novembre acquisti annunciati per 300.000 USDS al giorno, con un proposal recente che ha appunto aumentato questo rate. Nel complesso SKY è comunque tra i progetti al top per quanto riguarda le operazioni di riacquisto di token propri. A inizio novembre si era già intorno ai 78 milioni di dollari spesi appunto per riacquistare token propri.
SKY continua a correre: è il buyback a piacere a tanti?
Probabilmente sì, fosse anche soltanto perché sta esercitando una pressione sugli acquisti in una fase di mercato molto particolare per le crypto, come ci spiega qui Alex Lavarello.
I programmi di buyback piacciono in genere tanto agli investitori: i protocolli decidono di impegnare una parte (spesso considerevole) dei propri profitti al fine di andare a mercato e togliere token dalla circolazione.
È un meccanismo storicamente utilizzato dalle società quotate in borsa con gli stessi scopi: aumentare il valore per gli azionisti derivante dalla detenzione di titoli. Un percorso dunque, per diversi protocolli, di equity-zzazione – ci perdoneranno i lettori questa orribile parola che abbiamo appena coniato.
Un discorso più ampio da fare
Il discorso più ampio da fare non riguarda soltanto i ritmi – che sono stati accelerati recentemente da Sky, ma anche il meccanismo in sé, che da solo forse vuol dire poco, ma che messo in un contesto più ampio aiuta a capire, almeno in parte, quali siano i nuovi trend che in particolare il mondo DeFi vorrebbe sfruttare.
Le crypto non sono azioni: non offrono dividendi e difficilmente permettono di partecipare alla distribuzione di utili che il protocollo potrebbe anche conseguire. Per aggirare quello che è un limite anche legale (se offri dividendi se un’azione e sei un’azione sei una security negli USA, con tutto quello che ne consegue), di sistemi ne sono stati inventati tanti.
Lo staking, soprattutto quando presente con delega, è uno dei meccanismi più “equity”: è vero che tecnicamente si sta partecipando al network, ma è indubbio che in tanti lo utilizzino per staccare una sorta di dividendo.
Il buyback – di cui sono maestri protocolli come Hyperliquid che investe quasi tutto quello che guadagna appunto in riacquisti di token – è un’altra misura, anche se indiretta. Il concetto è che riacquistando token ce ne saranno meno in giro e ci sarà inoltre una sorta di domanda di base che dovrebbe sostenere il prezzo di certe crypto. Fino ad oggi ha funzionato, almeno per i protocolli che hanno altra utilità oltre a quella di offrire un token. E Sky sembrerebbe aver trovato una quadra importante in questo senso.
Tant’è che anche altri protocolli storici della DeFi hanno votato o stanno votando per implementare sistemi simili. Sarà questa la nuova frontiera del value per il mondo crypto?
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