Home / BNP Paribas entra nel consorzio con UniCredit per crypto stablecoin in EURO

EUR STABLE

BNP Paribas entra nel consorzio con UniCredit per crypto stablecoin in EURO

Anche la francese BNP Paribas si aggiunge al consorzio lanciato nei Paesi Bassi.

Anche BNP Paribas entra a far parte del Consorzio che raccoglie già nove banche europee (tra le quali le italiane UniCredit e Banca Sella), per l’emissione di stablecoin legate all’euro. L’iniziativa, dal nome Qivalis, ha inoltre scelto come CEO Jan-Oliver Sell, un tempo in forza a Coinbase Germany.

Con Bitunix puoi ottenere 400$ di bonus cumulativi: iscriviti da qui per ottenere un premio che non potrai trovare in nessun altro posto!

Si allarga così l’iniziativa – la prima in ambito europeo di questa portata – che vedrà collaborare dieci grandi istituti bancari per l’emissione di una stablecoin con riserva, ancorata all’euro e con l’obiettivo di competere con le principali stablecoin ancorate al dollaro.

La più grande banca francese nel consorzio degli ex nove

Erano nove tra le più grandi banche europee. Con l’arrivo di BNP Paribas, la prima banca per quantità di asset in gestione in Francia, diventano 10. Con un comunicato stampa annuncia infatti il suo ingresso nel consorzio Quivalis anche BNP Paribas, che dichiara:

BNP Paribas sta esplorando le possibili evoluzioni collegate a nuove tecnologie per le sue attività e sta anche conducendo diversi progetti in collaborazione con altri player bancari. In questo contesto BNP Paribas annuncia l’ingresso in questo consorzio, ora composto da 10 banche europee, al fine di lanciare una stablecoin legata all’euro secondo le normative introdotte con il MiCAR.

Almeno secondo le informazioni raccolte da Criptovaluta.it®, il consorzio rimarrà aperto a nuovi ingressi anche in futuro. Non è chiaro per il momento se a stretto giro vedremo l’ingresso di altre banche di grandi proporzioni.

Alternativa alle stablecoin legate al dollaro

L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di introdurre una stablecoin legata all’euro, che ne rappresenti il valore 1:1 e che sia in grado di competere con le stablecoin ancorate al dollaro USA. Almeno secondo gli intendimenti però di una delle due banche italiane coinvolte, la destinazione principale di questa attività sarà di tipo istituzionale e comunque orientata al mondo corporate.

Rimane comunque la libertà dei partecipanti al consorzio di decidere anche quali servizi sviluppare a partire da questa tecnologia.

Per ora le stablecoin legate all’euro non hanno avuto molto successo. EURC di Circle, una delle poche di dimensioni apprezzabili, ha infatti raccolto soltanto 285 milioni di euro di capitalizzazione, mentre le top del settore stablecoin sul dollaro valgono rispettivamente 180 e 77 miliardi di dollari.

Un’Europa che almeno secondo Simon Seiter di AllUnity (società che emette anch’essa stablecoin in Europa), pagherebbe l’annuncio di regolamentazioni che poi hanno impiegato anni ad essere approvate.

C’è spazio per recuperare? È una questione alla quale, probabilmente, potranno rispondere soltanto i mercati.

Iscriviti
Notificami
guest

0 Commenti
Più votati
Più nuovi Più vecchi
Inline Feedbacks
View all comments