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ETF Bitcoin: i grandi della finanza attaccano SEC – “Approvateli!”

La situazione degli ETF su Bitcoin è sull’orlo del ridicolo. Non siamo noi a dirlo, ma i 13 diversi gestori che hanno richiesto a SEC, l’authority che si occupa di vigilare sui mercati finanziari USA, l’approvazione dei loro prodotti a marca BTC.

Sì, perché l’authority continua ad utilizzare il suo potere di delay, ovvero a rimandare la decisione, mentre i gestori che vorrebbero offrire ai propri clienti ETF che replicano il prezzo della prima criptovaluta al mondo continuano a spingere sull’approvazione.

Fondi e gestori sul piede di guerra  contro SEC
I fondi e i gestori sul piede di guerra

Una situazione paradossale, tenendo conto del fatto che nel vicino Canada sono già disponibili diversi prodotti di questo tipo – e tenendo anche conto del fatto che in Europa, dove le novità anche finanziarie arrivano mediamente con un certo ritardo, ne possiamo trovare sia a Francoforte sia a Zurigo.

E ora i gestori fanno la voce grossa, contestando un modus operandi di SEC che sa più di politica che di effettiva vigilanza sui mercati. Facciamo un utile recap per capire cosa c’è in ballo e se presto potremo vedere sulle borse USA gli ETF che replicano Bitcoin o meno.

Chi ha paura di Bitcoin? Mancherebbero le protezioni per l’investitore…

Questa è la cantilena di SEC e di chi, tra i politici USA, continua a spingere contro l’approvazione di questi prodotti finanziari. Per gli investitori in Bitcoin mancherebbe ogni tipo di protezione – non è chiaro però di quale tipo – cosa che renderebbe la criptovaluta materiale per chi investe sull’alto rischio e non per i piccoli risparmiatori.

Una posizione tanto assurda da essersi guadagnata gli strali di Will Rind, il CEO di GraniteShares, che era stata una delle prime società nel 2017 a tentare la sortita sui mercati con un ETF su Bitcoin.

Ci sono moltissimi mercati che possono essere manipolati, ma questo non è un ostacolo alla loro esistenza o per chi vuole lanciare prodotti che li replichino.

Un commento laconico e con il quale non si può che essere d’accordo – tenendo ancora una volta conto del fatto che economie che tendono all’iper-protezione dei risparmiatori, come UE e Canada, si sono già dotate di prodotti analoghi.

La risposta di Will Rind potrebbe sembrare particolarmente dura, ma andrebbe comunque messa in correlazione con quella che era stata la dichiarazione di qualche tempo fa di Gary Gensler, il nuovo capo di SEC, ai microfoni di CNBC.

Gli investitori dovrebbero stare attenti, lo dico come opinione personale, perché sul cash che regge il mercato di Bitcoin non vi è lo stesso livello di trasparenza rispetto al mercato delle azioni o dei derivati.

Una cosa piuttosto curiosa, perché sarebbe proprio Gensler a dover vigilare che tutto, a livello finanziario, sia chiaro per quanto concerne Bitcoin. Il solito FUD al quale ci siamo ormai abituati, ma che in molti non si aspettavano da un direttore SEC che è stato da sempre, prima di essere nominato, piuttosto morbido nei confronti delle criptovalute.

Anche WisdomTree a gamba tesa contro SEC

E in questo caso parliamo di una delle più importanti società di gestione per quanto riguarda il mondo degli ETF – e non esattamente una start up che vuole fare leva sul mondo delle criptovalute.

Nonostante SEC rimandi, la domanda non scende. E gli investitori si trovano nella necessità di scegliere delle opzioni meno sicure.

Opinione questa che, almeno dal lato USA, non possiamo che condividere. Perché se è vero che in Europa abbiamo intermediari solidi per investire comunque in senso finanziario su Bitcoin, è vero altrettanto che in America, complice l’assenza di CFD, le opzioni alternative sono decisamente più rischiose.

Cosa farà SEC? E come impatterà sul mondo delle criptovalute?

In realtà, come abbiamo già raccontato in esclusiva su Criptovaluta.it, sugli ETF Bitcoin è in corso una battaglia senza esclusione di colpi tra Democratici e Repubblicani, con i primi decisamente meno propensi all’approvazione di Bitcoin come asset sul quale costruire strumenti finanziari per tutti.

Una lotta che probabilmente continuerà ancora per un po’ di tempo, o almeno fino a quando SEC avrà ancora potere di rimandare decisioni di questa importanza. Un danno per Bitcoin? Pensiamo di no. Il coin continuerà per la sua strada, fortemente rialzista anche sul medio e lungo periodo, come indichiamo nelle nostre Previsioni Bitcoin. Con buona pace dei detrattori, dei politici e di SEC – che come in un vecchio adagio provano ancora a fermare il vento con le mani.

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antonio
antonio
2 anni fa

Ciao ma gli etc canadesi sui btc tipo sebi, sono accessibili agli investitori italiani? Con quale intermediario?
Grazie