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Pagamenti su Whatsapp di Facebook – Parte l’esperimento Novi

Ci siamoFacebook o meglio il gruppo Meta alza la posta ed entra a gamba tesa sul mercato degli stablecoin. Lo fa con la leva degli innumerevoli servizi di cui è proprietaria, sfruttando l’enorme palco di utenti Whatsapp negli Stati Uniti.

E stato infatti attivato un progetto pilota, per ora ristretto ad un piccolo numero di utenti, che permetterà di utilizzare uno stablecoin per inviare denaro da un account Whatsapp all’altro.

Whatsapp attiva i pagamenti - ecco come
Ci siamo: si parte negli USA con un pubblico ristretto

Con l’integrazione completa con Novi, il wallet di proprietà di Facebook e che utilizza USDP, ovvero uno stablecoin che è ancorato al dollaro e che è gestito da Paxos. News che viene annunciata da Stephan Kasriel – che ha sostituito l’ex CEO di NOVI, dimissionario per motivi personali.

Come funziona il sistema di Facebook e Whatsapp?

In realtà fa leva sulle funzionalità che sono già conosciute dagli utenti di Whatsapp. Mandare denaro è facile, almeno a detta di chi avrebbe provato il servizio, tanto quanto inviare un qualunque tipo di allegato tramite il sistema di chat.

Al servizio è stato aggiunto un nuovo tab, Pagamenti, che permette di inviare token che rappresentano 1:1 il dollaro USA. Per il momento non sarebbero previste commissioni aggiuntive per il trasferimento di denaro, rendendo il sistema molto più conveniente di tanti altri che vengono utilizzati a scopo anche professionale, come ad esempio PayPal.

C’è un nuovo modo di provare il wallet digitale Novi. Da oggi, un numero limitato di persone negli USA avrà la possibilità di mandare e ricevere denaro con Novi tramite Whatsapp, rendendo il trasferimento di denaro tra amici e famigliari facile come mandare un messaggio.

Questo il commento di Stephane Kasriel, che ha anche condiviso gli screenshot che sono stati inseriti all’interno della nostra infografica. Da questi si evince la possibilità di caricare denaro tramite una carta di pagamento, nell’esempio specifico una Visa, rispondendo così alle domande che riguardano le modalità di ricarica del servizio.

Non ci sono invece specifiche per quanto riguarda la selezione degli utenti, né tanto meno si è capito se si potrà utilizzare il sistema per scopi commerciali. Non è neanche chiaro quali saranno i requisiti di identificazione per il sistema e se sarà aggiuntivo un KYC aggiuntivo.

Cosa cambia per il mondo dei pagamenti?

Potenzialmente tutto, perché Facebook potrà fare affidamento su una base di utenti già molto importante – che conta più di un miliardo di persone – anche se per il momento non sarà possibile utilizzare il servizio al di fuori degli USA.

Ciò che sospettiamo è che il cammino, in particolare in Europa e nel Lontano Oriente non sarà così semplice, dato che Facebook potrebbe doversi dotare di licenze bancarie specifiche, cercando inoltre di superare le prevedibili resistenze da parte dei governi locali.

Ci sarà poi da vedere se Facebook proverà la scalata anche al mondo dei pagamenti business – dove si gioca una partita se vogliamo più importante, sia per volumi sia per rilevanza del servizio. Sta di fatto che si tratta di un nuovo player in un settore già molto affollato – e dove tutti stanno cercando di implementare soluzioni su blockchain. Soltanto oggi abbiamo parlato di Mastercard e del suo piano incubator al quale parteciperà anche Boson, a testimonianza ulteriore del takeover delle tecnologie in blockchain sul settore anche dei pagamenti.

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