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Powell dovish

Jerome Powell aiuta le crypto | Prossime mosse FED su tassi e tapering

Un Powell a reti unificate, almeno sui canali che contano nel mondo della finanza. E un Powell che dopo aver affondato le cripto qualche tempo fa, oggi è motore di un’inversione di trend importante, anche se ancora da confermare.

Il capo di FED torna a parlare di inflazione, di stato dell’economia e di tutto quanto riguarda le prossime operazioni della banca centrale – e in larga parte si tratta di ottime notizie per il mondo di Bitcoin e dintorni.

Powell dovish - brindano cripto e mercato azionario
Un Jerome Powell amico delle cripto – in un giorno di segni verdi diffusi

Ottime notizie che potrebbero segnare una buona inversione di trend, alla quale stiamo già assistendo sui mercati. Possiamo sempre investire con la piattaforma sicura eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito al 100% – intermediario che propone a mercato 42+ cripto – scelte tra le più importanti del momento e anche in prospettiva futura.

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Powell sullo stato dell’economia USA: il regalo a cripto e azioni

Dollaro giù, azioni e criptovalute su. Questo è il lietmotiv di questa precisa fase di mercato, una correlazione della quale abbiamo già parlato su Criptovaluta.it e che rimane la chiave più intelligente di lettura del momento. Mentre scriviamo ci sono state ottime performance di Bitcoin, che sta lottando per tornare sopra i 43.000$, cifra impensabile soltanto poche ore fa.

Dollaro USA vs NASDAQ
NASDAQ in una giornata di grazia, mentre il dollaro soffre

Tutto questo di contorno alle dichiarazioni di Powell, che cercheremo di riassumere per comprendere insieme quali saranno i prossimi passi della banca centrale più potente del mondo, quella che con un cenno può muovere i mercati non solo a New York, ma anche in Europa e in Oriente.

Powell fa la colomba, dopo aver fatto l’aquila poche settimane fa

I mercati brindano ad un Jerome Powell che è estremamente dovish, ovvero che fa la colomba dopo aver terrorizzato i mercati soltanto qualche settimana fa. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di mettere in fila quello che ha detto Jerome Powell.

  • Domanda e offerta molto distanti

Powell continua a vedere nella discrepanza tra domanda e offerta di beni la ragione prima dell’inflazione. Per molti una tesi fantasiosa, anche alla luce di quanto, durante la commissione, ha affermato lo stesso comandante in capo di FED, responsabile (senza scelta probabilmente) di una delle più grandi espansioni monetarie di sempre.

  • Mancanza di forza lavoro

I tassi di occupazione sono tali da aver determinato una carenza di forza lavoro. E questa almeno per Powell è relativamente una buona notizia, perché permette a FED di avere le mani più libere per quanto riguarda eventuali policy restrittive. Niente di nuovo comunque su questo fronte rispetto a quanto ci eravamo già detti a dicembre.

  • Il balance sheet è ai massimi storici e fuori controllo, ma…

Anche questo è stato un commento lapalissiano per Jerome Powell, che però ha calciato la proverbiale lattina in avanti e ha rimandato eventuali decisioni, tanto sui tassi quanto sul tapering più avanti. Qualcosa che in pochi si aspettavano, proprio perché soltanto a dicembre Powell era sembrato più intenzionato a tirare la corda. Questo accompagnato ad una serie di messaggi schizofrenici, che forse saranno stati di gradimento alla platea squisitamente politica che oggi gli stava prestando orecchio.

  • Pronti ad alzare i tassi, ma…

Anche qui il messaggio è stato ambiguo, ma decisamente dovish, ovvero da colomba. FED sarebbe pronta ad alzare i tassi (e questo lo sapevamo) e potrebbe alzarli più volte nel corso del 2022 (e anche questo lo sapevamo).

Tassi USA - prospettiva
La prospettiva storica dei tassi USA, che sono ai minimi storici

Quanto non sapevamo è che però non ci sarebbe, sempre secondo Jerome Powell, stata alcuna decisione. Si discuterà di questo nella sessione di gennaio, per poi eventualmente intervenire dopo.

Pronto il report sulle criptovalute

Nel frattempo dovrebbe essere pronto il report sulle criptovalute, con Powell che almeno secondo le voci di corridoio dovrebbe essere piuttosto accomodante nei confronti dell’intero ecosistema, spendendosi addirittura a favore degli stablecoin, ritenendoli “molto utili se regolamentati“. Una regolamentazione che, lo ricordiamo, vedrebbe favorevoli anche diversi operatori di mercato.

Anche qui la paura è ai minimi, anche se dato il nervosismo di mercato sarebbe il caso di rimanere sempre allerta tenendo conto che per un’inversione complessiva di trend ci sarà da aspettare qualcosina in più. Una rondine non fa primavera – e nemmeno una colomba.

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giuseppe mascagna
giuseppe mascagna
2 anni fa

ottima notizia, speriamo in una ripresa di tutto il comparto e specialmente per la Defi