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MARK CUBAN PRO MEREG

Ethereum: Mark Cuban vuole il Merge | Ma a noi interessa davvero?

Per motivi a noi ignoti, Mark Cuban continua ad essere intervistato da riviste e pubblicazioni di prima fascia, con lo scopo di farne sapere di più al pubblico in tema di criptovalute e di investimenti. Tutto questo probabilmente a causa del curioso mix che vede da un lato un miliardario che negli USA conoscono un po’ tutti e dall’altro uno shillatore di alterne fortune.

Ultime tra le dichiarazioni di Mark Cuban ci sono quelle che riguardano il merge di Ethereum, del quale il magnate si sarebbe detto entusiasta. Con motivazioni almeno a nostro avviso forse rivedibili, segno che questo settore avrebbe forse bisogno di meno idoli e di un po’ di sano studio in più. Sta di fatto al tempo stesso che saranno anche le opinioni di personaggi in vista come Mark Cuban a fare la differenza.

E che dunque queste esposizioni dirette sono un ottimo segnale per Ethereum, con il re degli altcoin che è disponibile anche su eTorovai qui per richiedere una demo gratuita priva di limitazioni – intermediario che ci permette di investire su 75+ cripto nel suo listino in costante espansione.

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Mark Cuban pro Merge: ma non potrebbe essere altrimenti

Per quanto assurdo possa sembrare, dato che Cuban tutto è fuorché un tecnico, al magnate padrone dei Dallas Mavericks la rivista Fortune ha avuto l’ardore di chiedere lumi sul prossimo merge di Ethereum, ovvero il passaggio finale verso la Proof of Stake, abbandonando quello che per molti (anche se a torto) è un sistema inutilmente dispendioso in termini energetici.

Mark Cuban punta al merge - ma conta?
Mark Cuban punta al merge

Sono un fan del merge. Credo che la questione dei consumi energetici sia importante. […] È una questione di lungo periodo e non so quando Ethereum sfrutterà al rialzo [questo passaggio].

Un commento, come spesso accade quando a parlare di questioni tecniche ed importanti sono personaggi molto in vista ma con una preparazione non eccellente, è stata toccata soltanto superficialmente, ripetendo quello che è uno degli argomenti, almeno ad opinione di chi vi scrive, più inutili per quanto riguarda il passaggio di Ethereum verso PoS. Una questione ambientale che è un attacco diretto verso Bitcoin, spesso anche organizzato, e che rimane una motivazione ai limiti dell’assurdo per cambiare il funzionamento di Ethereum.

Il comparto non ha bisogno di idoli: e non ci stancheremo mai di ripeterlo

Saremo forse in controtendenza, perché in molti hanno bisogno di figure riconoscibili per identificarsi in un movimento e per “sapere” come muoversi e come pensare. In realtà no, non è così, e i tanti personaggi “esterni” al mondo cripto ma “interni” perché scelti da giornali e riviste generaliste fanno forse più male che bene all’intero comparto.

Perché per quanto difficile possa essere fare i divulgatori, per quanto sia necessario capire alla perfezione un argomento prima di renderlo potabile per il grande pubblico, ci saremmo anche un po’ stancati di pareri buttati in prima pagina senza alcun tipo di senso e di base.

Come quello che riguarda i presunti consumi inutili di Bitcoin e del suo mining: consumi che esistono, che si basano in larga parte su energie rinnovabili e che non sono sprechi, perché permanentemente incorporati nella blockchain di Bitcoin. In altre parole ogni piccolo consumo dedicato al mining di Bitcoin contribuisce alla sua sicurezza presente e futura. Ed escludere dalla discussione questo non insignificante dettaglio è segno della presenza di chi non ha alcuna intenzione di fare chiarezza.

Tornando a Mark Cuban, ha avuto sicuramente dei meriti nella diffusione delle cripto in quanto tali, anche con le proprie aziende. Ma citando un nostro caro ospite, che a sua volta citava una delle migliori pubblicazioni di sempre del comparto DeFi: “Put your trust in idols and you will get rekt”.

Una lezione da non mandare a memoria, ma da capire. Che a parlare siano Michael Saylor, Mark Cuban, ma anche Nayib Bukele o qualunque altro temporaneo leader del mondo cripto o Bitcoin.

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