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Tether: USDT migliora il patrimonio | Quasi a zero i commercial paper

È uno dei temi più dibattuti nel mondo cripto, nonché ciclicamente fonte di FUD in piena regola. Parliamo del portafoglio di Tether che è gestito a garanzia dei Tether USD emessi e sul quale è stato diffuso un breve aggiornamento pochi minuti fa da Paolo Ardoino.

Ancora giù i commercial paper, tipologia di titoli periodicamente attaccata dai detrattori di Tether e su ancora i Treasury Bills, debito degli Stati Uniti a brevissima scadenza e universalmente riconosciuti come tra i più solidi dell’intero comparto finanziario. In altre parole, per chi non dovesse avere grande dimestichezza con queste vicende, un portafoglio che ne esce ancora più solido, nel tentativo di scacciare pettegolezzi e inesattezze spesso ad orologeria.

Un buon segnale anche per tutto il mercato cripto, che dallo stato di salute di Tether dipende in buona parte. Un mercato che possiamo trovare anche su Capital.comvai qui per ottenere il conto gratuito di prova con IL TOP degli STRUMENTI – intermediario che ci permette di investire sui migliori asset del mondo cripto, con ben 140+ che sono già inseriti nel listino.

Un intermediario che offre anche l’esclusiva Intelligenza Artificiale per l’analisi del portafoglio, insieme a quelli che sono strumenti molto avanzati per l’analisi e l’operatività. E per i più tradizionalisti ci sono anche strumenti come MetaTrader 4 e TradingView per analisi pro. Con 20€ possiamo passare al conto reale di trading.

Tether migliora le sue riserve a tutela di USDT: ecco cosa cambia

Che Tether stesse ristrutturando il proprio portafoglio a tutela del peg con il dollaro di USDT, non dovrebbe essere un mistero per nessuno dei nostri lettori. E il recente Tweet di Paolo Ardoino è qui a confermarlo, con un’ulteriore riduzione dei commercial paper e un aumento dell’esposizione verso i Treasury Bill, titoli di stato USA che hanno scadenza breve e un’altissima affidabilità, tanto da essere considerati per l’appunto come cash-like.

Update sul portafoglio di Tether. Al 30 settembre 2022 il portafoglio detiene il 58,1% sei sui asset in T-bill USA, rispetto al 43,5% del 30 giugno 2022. Esposizione a CP inferiore adesso ai 50 milioni.

Ovvero una somma risibile rispetto ad un portafoglio che vale già quasi 70 miliardi di dollari. E probabilmente il panico per chi vedeva nei commercial paper un motivo di rischio per la tenuta di Tether. Rischio che effettivamente non è mai esistito, dato che comunque si tratta di strumenti piuttosto solidi, emessi solo da aziende con un rating vicino alla perfezione e comunque con un buon numero di garanzie.

Commercial Paper tether
Road to zero per i Commercial Paper

Continua la lotta senza esclusione di colpi tra stablecoin

Che qualcuno conduce gestendo il proprio patrimonio e migliorando la solidità del proprio portafoglio, mentre alti per vie traverse e che non gli fanno onore, come purtroppo accaduto dalle parti dei nemici di Tether.

Per tutti gli appassionati del mondo cripto questa non può che essere un’ottima notizia, di quelle che possono fare la differenza anche per il sentiment di breve periodo per il mondo cripto. Un sentiment che ha bisogno di poggiare anche su basi solide, se l’intenzione dovesse essere effettivamente quella di cercare un’inversione del trend.

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