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LA BLOCKCHAIN DELMONTE

Del Monte ha detto sì: blockchain per la tracciabilità! | L’analisi di cosa accadrà

Del Monte ricorre alla blockchain per certificare la qualità dei suoi prodotti e garantire la tracciabilità delle materie prime. Il colosso americano delle conserve ha acquisito il 39% di Decapolis, società specializzata in soluzioni di tracciabilità su chain.

L’investimento andrà a finanziare Decapolis Food Guard, progetto che si tradurrà in un monitoraggio completo dell’intera filiera produttiva basato su QR code. I consumatori potranno ripercorrere a ritroso la storia del prodotto e delle materie prime, col registro delle informazioni coniato su blockchain.

Un altro grande nome che testimonia come la blockchain possa essere una buona alternativa per la tracciabilità dei prodotti. Tracciabilità che è garantita anche da progetti che DelMonte ha per ora snobbato, come $VET, che possiamo trovare sulla piattaforma sicura Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale gratuito e ricco di strumenti anche in AI – intermediario che ci permette di investire su 140+ chain e token e anche su asset che non fanno parte del comparto cripto.

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Del Monte sbarca in blockchain per la traccibilità

Si chiama Decapolis Food Guard il progetto con cui Del Monte intende scrivere su blockchain la storia di ogni confezione che nel prossimo futuro lascerà i suoi stabilimenti di produzione per approdare sugli scaffali della GDO. E da lì sulla tavola dei consumatori, che tramite QR code potranno conoscere l’intera storia del prodotto, delle sue fasi di lavorazione e quella delle materie prime.

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Progetto che nasce da una collaborazione tra Decapolis e Del Monte, che ha investito nella società con un investimento pari al 39% del suo valore. Una partecipazione importante che vedrà il colosso delle verdure in scatola affiancare la startup specializzata in progetti di tracciabilità basati su blockchain.

La tecnologia della blockchain assicura l’immutabilità dei dati, e garantisce il controllo sull’intera filiera di produzione, dalla semina alla produzione, fino alla consegna nel supermercato. Scansionando il QR code si avrà accesso a un registro pubblico che contiene tutte queste informazioni.

Questa una sintesi delle dichiarazioni riconducibili a Mohammad Abu-Ghazaleh, CEO e presidente della divisione Fresh di Del Monte. Il dirigente prosegue ricordando l’importanza che la tracciabilità assume agli occhi dei consumatori ai nostri giorni. Il suo ramo Fresh inoltre produce e distribuisce frutta e verdura fresche, motivo per cui gli standard qualitativi dell’intero processo devono essere ancor più elevati.

Una vittoria per i consumatori?

Dal lato consumatore la possibilità di verificare la qualità della filiera attraverso un sistema che è garantito come inattaccabile è un qualcosa che infonde fiducia. Non sappiamo in che misura questo aspetto possa influire sulle vendite, lasciamo agli uomini del marketing i conti del caso, ma immaginiamo che un consumatore che si fida del brand possa più facilmente reiterare la sua preferenza.

Quello che sappiamo con certezza invece è che le soluzioni di tracciabilità su blockchain si fanno sempre più diffuse, e non solo nell’industria alimentare. Se ci spostiamo dalla dispensa dei conservati a quella degli alcolici troviamo Attwood Import Export che di recente ha adottato la stessa tecnologia grazie a un accordo con VeChain.

Ancora alcolici pregiati ma questa volta andiamo in Georgia, dove Cardano ha siglato una partnership con Georgia’s National Wine Agency per certificare su chain origine, qualità e originalità dei vini locali destinati all’esportazione.

Potremmo elencare altre decine di casi che riguardano aziende di ogni tipo, dal settore della logistica fino ad abbracciare il munifico mercato dei diamanti, per dare un’idea di quanto siano diffuse soluzioni di questo tipo.

E andiamo a scomodare i nostri governanti per scoprire che anche l’Unione Europea ricorre alla blockchain nell’eterna lotta alla contraffazione di marchi e prodotti comunitari.

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