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Crypto-milionaria per errore, ora in carcere! | Il crimine non paga in Bitcoin

Una cittadina australiana di origini malesi è accusata di aver rubato l’equivalente di circa 10 milioni di dollari australiani a Crypto.com. La cifra era finita accidentalmente nel suo wallet a seguito di un rimborso che l’exchange le avrebbe riconosciuto, ma per un’importo che avrebbe dovuto ammontare a non più di 100 dollari.

Un ignaro impiegato avrebbe semplicemente inserito qualche zero in più, con la donna che ha prontamente incassato per poi darsi a folli spese. Ora è reclusa in un carcere di Melbourne, in attesa di giudizio. L’exchange nel frattempo si è rivolto alla Corte Suprema per recuperare il maltolto.

Segno che il crimine, anche se “involontario“, non paga neanche nel mondo cripto e segno di un’evoluzione di una storia che ha coinvolto Crypto.comvai qui per ottenere un conto gratuito con bonus incluso (25$ in crypto gratis) – che dovrebbe quantomeno ottenere giustizia. Perché se è vero che gli errori capitano, è altrettanto vero che da persone oneste dovremmo attenderci una giusta correzione.

Crypto.com che è exchange di criptovalute di certa affidabilità e che offre centinaia di cripto sulle quali possiamo investire senza problema alcuno, anche se senza la speranza di trovarci con milioni non nostri sul conto.

Milionaria per errore: si aprono le porte del carcere

Grottesca vicenda quella che ha visto protagonisti Thevamanogari Manivel e il suo compagno Jatinder Singh, che nel maggio dell’anno scorso si sono visti accreditare nel loro crypto wallet l’equivalente di oltre 10 milioni di dollari in criptovalute.

La transazione in loro favore era partita da Crypto.com sotto forma di rimborso, ma per una cifra che non avrebbe dovuto superare i 100 dollari. L’errore è stato imputato a un dipendente di nazionalità bulgara, la cui buona fede a quanto ci è dato sapere non dovrebbe essere in discussione.

Cripto Truffa
Una vita da sogno, ma per pochi mesi

Condizionali a go-go perché, col processo in corso, non è possibile escludere alcuna ipotesi. Sta di fatto però che nessuno all’interno dell’azienda avrebbe notato l’errore fino a dicembre 2021, quando l’exchange avrebbe notato l’incongruente importo per dare il via a un’azione legale nei confronti di Jatinder Singh e Thevamanogari Manivel.

Sette mesi che sono stati sufficienti alla coppia per acquistare opere d’arte, un numero non ben precisato di automobili, mobili di pregio e quattro proprietà immobiliari di cui una da quasi un milione e mezzo di dollari.

Da Criptomilionaria a galeotta

La nostra protagonista, madre di tre figli, ha mostrato una notevole velocità nel dilapidare parte del cospicuo bottino in un arco temporale relativamente ristretto. Altrettanto solerti però sono state le autorità, che l’hanno bloccata all’aeroporto di Melbourne a marzo, quando stava per imbarcarsi in direzione Malesia.

Thevamanogari Manivel ha quindi dovuto convertire il suo biglietto di sola andata per la madrepatria in un soggiorno da trascorrere nelle strutture detentive della Magistrates Court di Melbourne, in attesa di giudizio.

Interrogata insieme al compagno Jatinder Singh, la versione un po’ sfigata di Ruja Ignatova ha dichiarato di aver ricevuto una notifica da parte di Crypto.com nella quale l’exchange la avvisava di aver vinto l’iperbolica cifra in un concorso a premi.

Notizia prontamente smentita dalla piattaforma, che ha avviato un procedimento presso la Corte Suprema che le ha permesso di recuperare ad oggi circa il 70% del maltolto. Manca ancora qualcosa all’appello, con la donna che avrebbe nel frattempo trasferito 4 milioni di dollari sul suo conto bancario in Malesia.

Errore strategico, visto che il suo Paese sembrerebbe seriamente intenzionato a riconoscere valore legale a Bitcoin, stando perlomeno alle notizie che ci arrivano da Kuala Lumpur, e su cui speriamo di tornare presto per ulteriori aggiornamenti.

Non sappiamo se la transazione a suo favore sia stata effettuata in Ethereum o in altri asset, ma sarebbe stato sufficiente convertire in Bitcoin e spostare la cifra sul wallet di sua proprietà, tornare in patria e attendere buone nuove dal governo locale.

Ma anche in un’eventualità del genere le autorità avrebbero risolto il mistero nel giro di poco tempo: evidentemente quello delle criptovalute non è poi un ambiente così pericoloso come vorrebbe certa stampa generalista.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
1 anno fa

Buongiorno a tutto il gruppo. Da 100 dollari a 10 milioni c’è più di qualche zero. IL sospetto che quell’impiegato fosse una sorta di complice nonostante gli accertamenti che hanno evidenziato la sua buona fede…. O forse era solo distratto ma solo un poco. Diciamo che ha fatto un piccolo errore. Comunque tutto bene quel che finisce bene…. Buona giornata.