Home / ALLARME miner Bitcoin | Hashrate in picchiata (NON) è un problema

CRISI MINER BITCOIN

ALLARME miner Bitcoin | Hashrate in picchiata (NON) è un problema

Diversi miner sono in grossi guai. In molti parlano di secondo ciclo di capitolazione, altri credono che si tratti soltanto di un problema momentaneo. Sta di fatto che Bitcoin tiene sopra i 16.000$ nonostante una parte fondamentale dell’ecosistema stia facendo i conti con una crisi che si protrae da mesi e che ora sembra essere arrivata alla resa dei conti.

Una situazione da un lato preoccupante, dall’altro meritevole di analisi per capire cosa può cambiare nello scenario dei miner e quali possono essere invece le vie d’uscite per gli operatori del settore che sono ancora in piedi e che possono fare ancora affidamento su uno stato patrimoniale non compromesso.

Dimostrazione comunque di forza per Bitcoin, che continua ad allontanarsi dalla soglia psicologica dei 16.000$. Possiamo trovarlo anche su eTorovai qui per ottenere un conto gratuito con CRYPTO TRADING AUTOMATICO in copia – intermediario che ci permette di operare in via strettamente speculativa su $BTC e su tutto quanto viene offerto nel listino cripto.

Possiamo sceglierlo per fare trading automatico con il CopyTrader, sistema di copia dei più bravi e che offre anche la possibilità di spiarli. Con il WebTrader invece possiamo investire su panieri cripto che includono anche altri tipi di strumenti. Con 50$ di investimento in Bitcoin o cripto possiamo passare al conto reale.

Situazione compromessa per i miner Bitcoin: cosa sta succedendo?

Partiamo dal dato di fatto che abbiamo tutti davanti agli occhi. L’hashrate impegnato su Bitcoin è in caduta libera da qualche giorno, segnale del fatto che qualcuno tra i miner in difficoltà ha spento le macchine, non potendosi più permettere di lavorare in perdita.

Una situazione che parte però dal massimo storico raggiunto pochi giorni fa e che dunque non sembra essere pregiudizievole per la sicurezza del network. Quanto emerge chiaramente anche da questo semplice grafico è che una parte rilevante delle macchine è andata offline e ha smesso dunque di macinare hash alla ricerca del numero magico per accaparrarsi il prossimo blocco e i Bitcoin che mette in palio.

Tra le situazioni ormai sicuramente compromesse ci sono quella di Core Scientific e di IRIS, che con ogni probabilità saranno a breve un lontano ricordo e che dovranno forse mettere in vendita anche le loro ASIC.

Crisi miner rischi
La crisi è meno grave di quel che sembra

Due casi esemplari della combinazione letale del prezzo in discesa di Bitcoin e di quello invece in salita, pressoché ovunque, dell’energia. Situazione che ha reso quelli che erano business profittevoli soltanto lo scorso anno dei disastri di carattere economico.

A contribuire alla situazione anche l’esposizione debitoria avviata mentre ci si aspettava che si sarebbe andati solo più in alto con il prezzo di Bitcoin. Cosa che non si è verificata e che ha lasciato diversi miner con conti importanti da pagare.

Il meccanismo di auto-aggiustamento ne salverà parecchi

C’è da dire che il meccanismo con il quale Bitcoin si autoregola in relazione al mining arriverà in soccorso di chi sta continuando invece ad operare. Ci sarà meno competizione, ci sarà meno hashrate, la difficulty si abbasserà e a parità di macchine (e costi) impiegate i miner potranno incamerare una quantità maggiore di Bitcoin.

Il calo è già del 10%, che potrebbe dare una mano importante a chi riuscirà a resistere a quello che forse è il periodo più nero di questo particolare comparto legato alla vita di Bitcoin.

Sono loro i grandi malati?

Viviamo in una fase molto particolare per il prezzo di Bitcoin e per il suo mercato. Tutti sono sospetti, dopo un ciclo di fallimenti a cascata partito con il Crack di Terra Luna, passato per quello di 3AC e rafforzato da quelli di Celsius, Voyager e di recente anche FTX e BlockFi.

Tra i grandi malati e tra i più sospetti potrebbero esserci anche diversi miner. Con una differenza sostanziale però: hanno del capitale rappresentato anche dalle loro ASIC, che potrebbero finire sul mercato in un passaggio di testimone verso i grandi gruppi del mining del futuro. La crisi, per capirci, non può essere eterna. E il fallimento igiene del libero mercato ristabilirà ancora una volta la sostenibilità finanziaria dell’ecosistema Bitcoin. Molti si dispiaceranno per i fallimenti, altri li vedranno come una sorta di segno apocalittico. Ma la verità è che l’orologio perfetto creato da Satoshi Nakamoto sarà in grado di prendersi cura anche di questo.

Iscriviti
Notificami
guest

10 Commenti
Più votati
Più nuovi Più vecchi
Inline Feedbacks
View all comments
jacopo
jacopo
1 anno fa

Ancora per qualche anno non credo ci sia da preoccuparsi: mors tua vita mea, qualche miner chiude ma subito qualcuno se lo pappa, la rete è al sicuro. E anche se non se lo pappasse nessuno la rete rimarrebbe al sicuro, ci sono quintali di hash in giro, impossibile organizzare attacchi.
Marzo 2024, halving, i miner da un giorno all’altro avranno 50% meno entrate secche. Ci sarà da divertirsi. Ma come sempre mors tua vita mea: probabilmente non sarà tanto una gara a chi paga meno l’energia ma più che altro una gara a chi riesce a fallire per ultimo (quindi vai di prestiti, dump di tutte i bitcoin tenuti in cassa eccetera eccetera). Quando fallirà abbastanza gente gli altri torneranno in leggero attivo e non falliranno più. Tenete bene a mente che negli halving passati le cose sono andate ben diversamente perchè il mining non era così diffuso come oggi e i miner erano in forte attivo, non sull’orlo della bancarotta come oggi.
Poi 4 anni dopo (2028) arriverà un altro halving… e se Bitcoin nel frattempo non avrà fatto il botto (in su, non in giù eh) allora secondo me inizieranno i casini veri. Ogni 4 anni la situazione si riproporrà, rischiando di peggiorare.

Lasciamo stare il discorso decentralizzazione, come ho scritto ieri 3 mining pool hanno il 48% dell’hashrate totale e producono la metà dei blocchi, e con queste mega mining farm che si mangiano ogni giorno più pesciolini le cose sappiamo tutti dove sono dirette: ma questo i maxi preferiscono fare finta di non vederlo, vi diranno che il modello proof of work con halving quadriennali è sicuramente perfetto e non vorranno mai cambiarlo. Vedremo, tanto siamo (quasi) tutti qui per il lungo periodo 😀

Giorgio
Giorgio
1 anno fa
Reply to  jacopo

Questa è una scacchiera, se muore il Re la partita è finita, anche se hai tutte le altre pedine, regina compresa che tra parentesi puoi riconquistare con un semplice pedone.
Detto questo, la partita è questa ragazzi, come già detto più volte chi non vuole combattere ha il lascia passare del Re.
Vedremo chi lo sosterrà.

jacopo
jacopo
1 anno fa
Reply to  Giorgio

Il mondo cambia… fare i moderni “a volte sì a volte no” non ci rende molto moderni 😛

La mia unica sicurezza è che il problema della sostenibilità del modello di btc non è imminente, quindi per adesso si può bellamente sbattersene. Pace per i miner che chiudono, hurrà per quelli che reggono; la centralizzazione aumenta progressivamente, sì, ma non è ancora a livelli tragici. Purtroppo non so se la comunità in futuro raggiungerà mai un accordo sul cambiare tale modello (orrore, venire meno alla regola “21 milioni e mai più 21 milioni” -semi cit.), quindi prevedo fork e seguenti frammentazioni con perdita di importanza della chain.
Del resto non ho mai fatto mistero che personalmente in futuro vedo eth coi suoi L2 e L3 spodestare btc su tutti i livelli -riserva di valore, moneta quotidiana e motore del web3… un futuro non certo imminente ma nemmeno poi così lontano. Ma nessuno di noi vede il futuro, ahimè, è solo la mia idea 🙂

Giorgio
Giorgio
1 anno fa
Reply to  jacopo

Totale rispetto per la tua idea.
Pensa che rispetto talmente tanto le idee che ne ho acquistato una.
Bitcoin.

Klaus Marvin
Klaus Marvin
1 anno fa

Buongiorno a tutto il gruppo. Ciao Jacopo e ciao Giorgio, per quel che riguarda le cripto siete sicuramente più esperti di me che guardo e analizzo esclusivamente i movimenti del mercato cercando di spostare gli investimenti negli ambienti più profittevoli. Secondo me ed è una mia sensazione, il problema principale non è il fallimento di FTX che secondo me è stato architettato ad arte, o i miner che si trovano in difficoltà a causa del calo del valore di BTC e altre problematiche o la mancanza di regole ma i regolatori attualmente non sanno nemmeno da dove iniziare trovandosi di fronte ad un mercato nuovo e per questo prendono tempo (secondo me questo mercato non ha bisogno di regole ma di punizioni certe per chi truffa). E’ una mia sensazione ma il problema è che il sistema del vecchio capitalismo stia cambiando e che il Bitcoin sta semplicemente attendendo per adeguarsi al cambiamento. Per secoli la compresenza dei poteri di Stati e Banche hanno avuto come esito la debolezza sempre più evidente delle monete fiat e mai come in questo momento c’è bisogno di una moneta più forte capace di mettersi in concorrenza tra Stati e Banche e creare un effetto equilibratore su tutto il sistema finanziario. E le autorità politiche e finanziarie dovranno adeguarsi e non sfidare ma collaborare con BTC. Buona giornata

Giorgio
Giorgio
1 anno fa
Reply to  Klaus Marvin

Ciao Klaus, guarda, sono tutto tranne che un esperto, che fa poi a cazzotti con il mio titolo visto che sono un perito e quindi un esperto……alcuni dicono chimico, io dico comico.
Comunque grazie per la fiducia Ciao un abbraccio.

jacopo
jacopo
1 anno fa
Reply to  Klaus Marvin

Ciao Klaus, la vedo esattamente come te: regolatori in panico che non sanno che pesci pigliare e prendono tempo, necessità di poche regole ma punizioni sicure. Il fatto che Sam sia ancora a piede libero mi fa temere il complotto: “non riusciamo a regolare il fenomeno? Proviamo a distruggerlo senza esporci quindi usando un cavallo di Troia (Sam)” . Beh auguri, il giochetto vi è riuscito una volta ma da ora nessuno sano di mente terrà più i suoi fondi su un exchange, e chi scommette short e long non dormirà sogni tranquilli – non che la cosa mi dispiaccia, a dire il vero. Se il contagio si ferma qui (e io sono ottimista) cosa dovranno architetture? Sembra un po’ un gridare al complotto, lo so, ma quando capirò come è possibile che uno che ha ammesso di AVER SPOSTATO MILIARDI di dollari SENZA IL CONSENSO dei proprietari non sia in GALERA smetterò di vederci un complotto dietro.
Vediamo se adesso riescono a finanziare qualcuno per hackerare gli hardware wallet… sarebbe davvero la nuova frontiera XD

Giorgio
Giorgio
1 anno fa

Beh ragazzi mi sembra ovvio, se senti puzza di sterco il 99% delle volte è effettivamente sterco.

jacopo
jacopo
1 anno fa
Reply to  Giorgio

è il rasoio di Occam: quando ci sono più spiegazioni per un fenomeno… quasi sempre la più semplice è anche quella vera 😀

Giorgio
Giorgio
1 anno fa

Sherlok Holmes avrebbe detto :”Quando hai escluso l’impossibile ciò che resta, per quanto improbabile, è la verità.”