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INTERVISTA A BITPANDA

I Crypto exchange sono SICURI? | Criptovaluta.it ha intervistato Bitpanda

+INTERVISTA CRIPTOVALUTA.IT+ Novembre è stato senza ombra di dubbio il mese degli exchange, e non in senso positivo. Il fallimento di FTX ha inondato di dubbi e sospetti un comparto già in grande sofferenza a causa della crisi di mercato che ha coinvolto il settore. Qualcuno ne è uscito riportando Proof of Reserves che però almeno per alcune questioni lasciano il tempo che trovano, altri invece sono riusciti a rimanere lontani dall’onda FUD grazie a una organizzazione societaria articolata e compliant.

È il caso di Bitpanda, provider di criptovalute e asset digitali che è stato fondato e opera in Europa, continente e ambito giurisdizionale nel quale continua ad operare oggi con successo. E con tutte le licenze del caso.

Abbiamo voluto parlarne proprio con Bitpandavai qui per ottenere un conto gratuito – anche per capire quali nuove sfide di carattere regolamentare e per la sicurezza dei clienti che il futuro del mercato cripto non potrà che porre all’attenzione anche di noi media nei prossimi mesi e nei prossimi anni.

E abbiamo avuto occasione anche di parlare di MiCA e di come si sta muovendo il quadro regolamentare in Europa e dunque anche in Italia.

La nostra intervista a Bitpanda: regole, licenze e MiCA

Parlare di questi tempi con gli exchange vuol dire occuparsi anche di sicurezza degli utenti e di licenze. Il crollo di FTX ha innescato un nuovo panico e nuovi sospetti nei confronti degli intermediari. Bitpanda però, che offre un nucleo di asset piuttosto articolato, ha sempre scelto strade forse meno redditizie rispetto a chi opera da location esotiche. E anche di questo abbiamo voluto parlare con Orlando Merone, che è Country Manager Italia del gruppo.

Orlando Merone Bitpanda
La nostra intervista a Orlando Merone di Bitpanda

Criptovaluta.it: Bitpanda già dall’inizio è stato incorporato in Europa e ha sempre scelto un profilo di massima regolamentazione possibile. Non è stata una scelta costosa rispetto a concorrenti che spesso si appoggiano a giurisdizioni terze?

In Bitpanda crediamo fermamente che la strada giusta non sia sempre necessariamente la più facile. Il processo di acquisizione di una licenza è infatti un viaggio arduo, difficile, che costa molto tempo, risorse e denaro. Ma in nessun momento ci siamo chiesti se avremmo dovuto lasciar perdere questo approccio. Fin dall’inizio Bitpanda è stata costruita in modo da essere trasparente e sicuro. Diamo la massima importanza alla conformità normativa. Siamo stati pionieri delle criptovalute per otto anni e ora deteniamo numerose licenze e registrazioni nei principali mercati europei. Siamo assolutamente impegnati a continuare questo percorso, perché è l’unica cosa giusta da fare, rimanendo concentrati sulla protezione dei consumatori.

Criptovaluta.it: Bitpanda è dotato di diverse licenze. A conti fatti però anche FTX aveva una licenza in Europa, per quanto fosse riferita soltanto a derivati e azioni tokenizzate. Quali sono le differenze tra i due casi?

C’è una grande differenza. FTX aveva una sola licenza in Europa. Bitpanda possiede una licenza PSD2 e una licenza MiFID II a livello europeo, siamo pienamente conformi alla normativa AML5/KYC, possediamo la più completa licenza per le criptovalute mai rilasciata dalla BaFin, in Germania; siamo un VASP registrato in 5 dei nostri mercati chiave, tra cui l’Italia, e siamo un fornitore di servizi di wallet per cripto di livello istituzionale registrato presso la FCA. Siamo controllati dalle autorità di regolamentazione in 6 mercati europei, pubblichiamo regolarmente revisioni delle nostre riserve e abbiamo sempre messo al primo posto un approccio conforme e sicuro. C’è una differenza tra l’acquisizione di licenze semplicemente per dire di averle e l’acquisizione di licenze perché si crede fondamentalmente che siano cruciali per il futuro della propria attività. Confido che gli investitori sappiano riconoscere la differenza.

Criptovaluta.it: Che tipo di garanzie potete offrire ai clienti che detengono i loro asset sulla vostra piattaforma?

Per noi la sicurezza della nostra comunità e quella dei beni digitali dei nostri utenti saranno sempre al primo posto. Bitpanda è sicuro, affidabile e regolamentato. Diamo priorità alla sicurezza degli asset, incorporando molteplici misure di sicurezza per proteggerli da potenziali minacce. Gli asset di criptovaluta sono conservati in cold storage (quindi offline) altamente sicuri, esaminati da un revisore esterno. Inoltre, ci sottoponiamo continuamente a revisioni interne ed esterne da parte di KPMG, uno dei revisori più rinomati al mondo, per confermare che i beni dei clienti di Bitpanda sono sempre coperti.

Criptovaluta.it: Non credete che l’attuale orizzonte regolatorio in Europa possa confondere gli utenti? Non tutti, ragionevolmente, conoscono la differenza tra una licenza MiFID II, l’iscrizione all’OAM italiano, le licenze per l’invio di valuta. Possiamo aspettarci a breve una situazione più chiara e comprensibile per l’utente finale?

MiCAR mira a regolamentare il mercato delle criptovalute per creare un quadro giuridico armonizzato all’interno dell’UE e probabilmente sarà approvata nel primo trimestre del 2023. 18 mesi dopo questa data si applicheranno i regolamenti, mentre le disposizioni relative agli emittenti di token con riferimento ad attività e token di moneta elettronica si applicheranno già dopo 12 mesi. Di conseguenza, ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che i CASP (Crypto Asset Services Providers come identificati da MiCAR) possano fornire servizi nell’ambito del regime MiCA, ma nel frattempo Bitpanda può continuare a fornire tutti i servizi di criptovaluta ai clienti in Europa (Germania compresa) in modo altamente sicuro e conforme. Finora c’è stata molta incertezza giuridica riguardo agli asset crittografici e MiCAR dovrebbe cambiare le cose; pertanto non vediamo l’ora di avere un regime armonizzato all’interno dell’UE.

Si può lavorare diversamente

Quanto affermato da Orlando Merone di BitPanda può essere liberamente verificato da chiunque. Scelta di auditor e revisori al top (cosa che neanche exchange più blasonati hanno fatto), quadro regolamentare chiaro, zero sedi esotiche o servizi economicamente insostenibili.

Un altro mondo degli exchange è possibile. E forse è proprio questo che gli utenti dovrebbero iniziare a chiedere a gran voce? Perché è vero che not your keys, not your coins, ma qualcuno dovrà pur fare da rampa di accesso al mondo cripto per i meno esperti, così come qualcuno dovrà prendersi la responsabilità (con oneri e onori) di offrire la conversione di fiat currency in criptovalute e Bitcoin. L’exchange Bitpanda lo fa a modo suo, con un quadro regolamentare importante. Che sia questo uno degli standard con i quali confrontarsi per il futuro?

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