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Legge anti Bitcoin - analisi

Senatrice USA vuole UCCIDERE Bitcoin e crypto! | Ci riuscirà?

Quale occasione più ghiotta del crack di FTX per cercare di introdurre una normativa illiberale, probabilmente incostituzionale negli USA e che ricordi a tutti da che parte stanno i veri nemici del mondo cripto? Ci ha pensato la senatrice Elizabeth Warren, che non curante di quanto sia davvero accaduto durante il caso FTX ha ben pensato di tentare la fortuna.

Fortuna che, dato il sentiment prevalente all’interno del Congresso USA, non dovrebbe avere alcun tipo di possibilità di passare. Tanto che i mercati non hanno assolutamente reagito all’ennesima trovata della senatrice.

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La proposta liberticida di Warren e Marshall

Questa volta sono in due, con l’insieme di nemici giurati di Bitcoin che anche in seno al Congresso USA si fa sempre più ristretto. La proposta di legge, che al 99,9% verrà cassata senza che sia neanche discussa ad un livello più alto e possibilmente più serio, porta la firma infatti tanto della senatrice Warren, quanto di Roger Marshall. L’obiettivo, neanche a dirlo, è quello di limitare l’utilizzo di Bitcoin e criptovalute per il riciclaggio di denaro. Una sorta di protezione dell’ordine costituito e di lotta al crimine che dovrebbero essere giustificazione di norme liberticide come non se ne sono viste forse neanche in Cina.

Una mossa comunque pubblicitaria e poco più. A gennaio il Congresso si rinnova e a meno che non si vogliano fare gli straordinari durante il periodo natalizio (spoiler: non accadrà), la legge rimarrà lettera morta.

Warren anti bitcoin
Posa ideologica e poco più

Cosa c’è al suo interno? Tutto un coacervo di norme e indicazioni che punterebbero a rendere il mondo delle criptovalute e di Bitcoin quel panopticon di cui abbiamo già parlato su Criptovaluta.it, con un’idea di fondo che si affaccia anche in Europa, purtroppo con fortune maggiori di quante ne abbia a Washington.

Ho suonato l’allarme in Senato sui pericoli di questi cavilli legati alle criptovalute e ora sto lavorando in maniera bipartisan per far approvare una legge sulle criptovalute per salvaguardare la sicurezza degli Stati Uniti d’America

Questa la presentazione della legge di Elizabeth Warren, come dichiarata ai microfoni di CNN. Dimenticando forse l’assurda quantità di norme, di leggi e leggine che farebbero parte di un framework che renderebbero gli Stati Uniti forse peggiori della Repubblica Popolare.

In soldoni la senatrice vorrebbe attribuire lo status di servizi di trasferimento monetario non solo agli exchange, ma anche a nodi, validatori, interfacce web e anche provider di software per i Wallet. Una soluzione non solo folle, ma anche tecnicamente inapplicabile. Se così dovesse passare la legge – ricordiamo che la cosa non è possibile – tutto il settore dovrebbe evitare di avere rapporti con gli Stati Uniti d’America, in quanto sarebbe obbligato ad adempimenti impossibili. La legge romana affermava che Ad impossibilia nemo tenetur, ovvero che non si potesse costringere nessuno a fare cose impossibili. La senatrice Warren è evidentemente di altro avviso.

Una proposta di legge per farsi pubblicità. E poco più

Il mondo delle criptovalute e di Bitcoin meriterebbe un trattamento più serio, in particolare se quanto interessa il legislatore è cercare di ridurre i casi alla FTX. Non è questo purtroppo il caso.

E dati i tempi entro i quali il Congresso dovrà rinnovarsi, siamo consci del fatto che anche per la Sen. Warren la cosa non può che essere una boutade di fine anno. Virtue signalling, direbbero gli americani, il far vedere a tutti i costi di tenere a certi importantissimi temi. Che almeno a parole non sarebbero quelli della vigilanza dei cittadini, ma la protezione degli stessi.

Chi vi scrive, assumendosene le responsabilità, non se la beve. Non se la berranno neanche gli americani e questa ennesima proposta di legge della senatrice Warren rimarrà lettera morta, come i suoi precedenti interventi nel tentativo di normare il settore.

Occhio però a concentrarci troppo su quanto avviene a Washington. Le cose a Bruxelles non vanno meglio: sono in arrivo tentativi ugualmente pericolosi, per quanto invece da quelle parti, per la corruzione, si continuino a preferire gli euro. No, nessuna teoria del complotto. Basta aprire qualunque giornale per sapere in che tipo di attività (e con quale tipo di valuta) si intrattenevano diversi papaveri della politica europea.

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Giorgio
Giorgio
1 anno fa

Ma questa BUFFONATA del riciclaggio di denaro con le cripto quando finirà?
Ma tutta la cocaina, l’eroina, le armi che sono circolate fino a 14 anni fa con cosa venivano pagate?
Poi ora voglio essere anche blasfemo, Vaticano S.p.A l’avete mai letto?
Ma di cosa stiamo parlando?
Ma se muovi 1 x 10 alla meno otto bitcoin e cioè un satoshi è tracciato su blockchain?
Non hai il nome di chi l’ha spostato?
Pablo Escobar ha comprato la Colombia in dollari mi sembra.
Ma qui con chi pensano di parlare? Con Gianni e Pinotto?

Giorgio
Giorgio
1 anno fa

Ma vogliamo tirare fuori gli ultimi 40 anni di storia italiana?
Ve lo ricordate il film ” il muro di gomma” ?
Trattava della strage di Ustica!
I signori Falcone e Borsellino ve li ricordate?
Scommetto che se cerco di comprare sul mercato nero tutto quel tritolo mi beccano il giorno prima che lo faccio.
Ma di cosa parliamo?
Di cosa stiamo parlando?
Mani pulite?
Non c’era Bitcoin.
Non so nella latrina di merda ce ne sta tanta, aggiungetene quanta ne volete.

Klaus Marvin
Klaus Marvin
1 anno fa

Bravo Giorgio, penso che con le nuove elezioni in USA tutti questi buffoni spariranno. Buona giornata