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Bitcoin: prezzo sulle montagne russe! | Dati inflazione USA secondo le ATTESE

Tutto secondo programmi. Non emerge nessuna sorpresa dai dati sull’inflazione che arrivano dagli USA, con la solita volatilità e i soliti movimenti di breve, sebbene in un range molto ristretto, che accompagnano Bitcoin principalmente e poi anche il mondo cripto.

Nessuna sorpresa, con dati ufficiali che combaciano esattamente con il consenso degli analisti – cosa che non si vede poi così di frequente – per un dato inflazionistico che ci racconta molto poco di quanto non sapevamo. Che tipo di notizia è per il mondo cripto e Bitcoin? In realtà la lettura non è delle più agili e con ogni probabilità assisteremo ad un mercato piuttosto nervoso, così come si sta già dimostrando anche sul fronte delle azioni.

Fare trading in queste ore, per quanto possa essere divertenti per i più esperti, aumenta i rischi per chi non sa come muoversi. Rimane assolutamente necessario affidarsi a strumenti di qualità anche per l’analisi di breve. Capital.comqui puoi testare in demo SENZA RISCHIARE NULLA offre sia MetaTrader 4 che TradingView e con il conto demo possiamo sfruttare questa fase di volatilità di mercato per farci le ossa, utilizzando però capitale virtuale.

Tutto secondo le aspettative: l’inflazione scende ma…

Tutto secondo le aspettative, tanto che i più maliziosi penseranno a dati che sono stati copiati, come facevano gli scolari meno bravi, da chi ne sapeva di più. Si è verificato il raro caso di perfetta coincidenza tra previsioni sull’inflazione e inflazione effettiva negli USA, dati in calo rispetto al mese precedente, ma ancora lontani dall’essere incoraggianti. Siamo sul segno della ripresa? Siamo vicini al target magico delle banche centrali al 2%? No e no, o meglio, non lo sappiamo ancora.

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Tutto rimandato a febbraio

La lettura che tutti si auspicano da parte di FED, e che darebbe in questo momento una grossa mano a Bitcoin e al resto del mondo cripto è la seguente: le politiche monetarie tramite tassi si trasferiscono con un certo ritardo ai mercati e all’economia reale. Le decisioni prese ormai qualche mese fa stanno producendo i propri effetti e dunque è il caso di iniziare a pensare a come tirare il freno a mano.

La verità, per piccola che sia, che abbiamo ora in mano è che la riunione del FOMC di febbraio fisserà un ulteriore rialzo da 25 punti base dei tassi di riferimento negli USA. Incertezza sulle successive riunioni, per quanto da Fed si sgolino per far credere ai mercati che ci siano ulteriori rialzi, probabilmente nella misura di 25 punti base per singola riunione.

Il tema, piratesco ma non troppo, è che si continuerà a navigare a vista in attesa dei prossimi dati sull’inflazione, che daranno un indirizzo forse più preciso ai prossimi mesi, almeno attesi, in termini di tassi.

L’industria USA già rumoreggia: riuscirà Powell a…

L’industria USA rumoreggia già da tempo per i tassi. Sottolineano come storicamente il trasferimento delle politiche monetarie abbia un certo ritardo sull’economia reale e chiedono a gran voce a Fed di gettare la spugna. Per quanto sia una lettura che sposano tutti quelli che hanno soldi in ballo sui mercati, è bene ricordare che non si tratta di pareri completamente disinteressati.

Chi di voi risponderebbe, a capo di aziende miliardarie, di no a capitale a costo zero o quasi? La battaglia è ancora aperta. L’arbitro sarà ancora l’inflazione e per Bitcoin e cripto saranno ancora settimane di passione. Badate bene, di passione ma non necessariamente di calo. Stamattina abbiamo aperto con Bitcoin sopra i 18.000$ e di motivi per rinunciare a questo (fiacco?) ottimismo non ne sono arrivati, almeno dall’inflazione.

Per quanto riguarda i profeti di sventura: fare i contrarian sempre e comunque porta follow, like, fa parlare e fa guadagnare follower sui social. Bitcoiner avvisato, mezzo salvato.

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