Home / ChatGPT ban, regole e… crypto | C’è un parallelo AI e mondo di Bitcoin

REGOLE VIOLAZIONI CHATGPT

ChatGPT ban, regole e… crypto | C’è un parallelo AI e mondo di Bitcoin

Il ban di ChatGPT riaccende una questione che interessa anche le crypto. Quanto dovrebbe intervenire in regolatore? E perché? Sì, riguarda anche le crypto.

Cosa c’entra il ban di ChatGPT con il mondo crypto? In superficie assolutamente nulla, per quanto esistano progetti che stanno cavalcando l’ondata di entusiasmo per l’intelligenza artificiale pur non avendo legami con OpenAI e con tutte le imprese di successo del settore. A guardare però le reazioni diffuse – e spesso inviperite con il Garante della Privacy emerge una resistenza al regolatore pubblico più diffusa di quanto ci saremmo aspettati.

E se un successo Bitcoin e in parte il resto del comparto lo hanno già ottenuto, è quello di un’insofferenza al regolatore pubblico – anche quando si spaccia per qualcuno che tutela i nostri interessi, che sarà una delle cifre distintive di questa e delle prossime generazioni.

A molti potrà sembrare un volo pindarico intellettuale, un voler collegare mondi e istanze che tra loro c’entrano poco. A quei molti chiediamo di seguirci nella prima di una lunga serie di analisi, che riguarderanno più l’impianto comportamentale di chi sua le cripto che questioni più strettamente tecniche.

È bastato un attacco a OpenAI per far riemergere…

…certe insofferenze diffuse verso regolatori e verso certi modi di operare che sono il retaggio di autorità pubbliche paternalistiche, in particolare quando affermano di essere nate e di operare a tutela di ogni singolo cittadino.

analisi chatgpt crypto
C’è una battaglia molto più politica in corso

Il fatto del momento è il seguente: il Garante della Privacy ha intimato alcune correzioni a determinate modalità operative di OpenAI, o secondo altri avrebbe semplicemente chiesto di vederci chiaro. Per quanto in molti stiano dicendo che in realtà la decisione di chiudere accesso al servizio sia stata unilaterale da parte di OpenAI / ChatGPT, sul sito del garante possiamo leggere ancora:

Intelligenza artificiale: il Garante blocca ChatGPT. Raccolta illecita di dati personali. Assenza di sistemi per la verifica dell’età dei minori.

Rileverebbero inoltre una mancanza di informativa per gli utenti, un data breach del 20 marzo scorso sulle informazioni di pagamento, l’assenza di una base giuridica per la raccolta di tali dati e la loro conservazione massiccia. In aggiunta, l’esposizione dei minori di 13 anni a informazioni non adeguate alla loro età.

La questione si porterà dietro discussioni fiume e impossibilità di far convergere i due schieramenti che prontamente si sono costituiti. A chi vuole leggere tra le righe o cercare di guardare alla situazione un po’ più dall’alto ci sono questioni, anche politiche, che si incrociano con quelle nate ormai da tempo anche all’interno dello spazio di Bitcoin.

Il dubbio che le autorità cerchino pretesti

Pur avendo quasi sempre basi legali per operare, per bloccare, per intimare e per denunciare, il sospetto in entrambi i mondi è che spesso le autorità pubbliche intervengano per ottenere un determinato fine (chiusura di certi servizi) e poi soltanto a posteriori ricostruiscano le violazioni.

Proviamo a spiegarci: il dubbio condiviso da molti è che l’intento sia quello di colpire certe realtà e una volta fissato questo intento si cerchino leggi, cavilli, minime infrazioni per operare. Se prima si trattava di una fantasia dei crypto appassionati, ora la questione è esplosa in tutta la sua importanza in quanto ad essere colpito è stato un servizio che, a quanto pare, piaceva a molti.

Per il bene di chi?

L’altro filone, almeno per chi ritiene tali interventi non solo auspicabili, ma anche necessari, è quello della necessità di qualche autorità benevola e paternalistica che si prenda cura di ciò che il pubblico non può valutare per se stesso. Che si tratti delle pericolose crypto (e Bitcoin) o di sistemi di intelligenza artificiale, si interviene – spesso cavillando – al fine di proteggerci.

Se gli uomini di un paio di generazioni fa non avrebbero mai contestato la bontà di tali interventi, le nuove generazioni – almeno quando toccate in ciò che amano – sembrano pensarla diversamente.

Analogie con diversi casi crypto?

Non in Italia, dove CONSOB non sembra essere particolarmente attiva nel settore (tra le proteste di molti). Le analogie però con quanto sta facendo già CFTC con Binance e SEC con altri exchange è evidente.

Ancora una volta c’è una legge che va rispettata, la cui attivazione viene giustificata con la necessità di proteggere certi investitori. Certi investitori però che, come il grosso degli utenti di ChatGPT non solo non avevano mai chiesto di essere protetti, ma che mai si erano lamentati delle violazioni di certe norme da parte della controparte.

E sì dirà che le leggi esistono a prescindere dal fatto che qualcuno si lamenti del fatto che non siano state seguite. Ma si dirà altrettanto, da altre sponde, che certi interventi sembrano più punitivi per lesa maestà. Sul tema torneremo, voi fateci sapere la vostra.

È vero che il mondo crypto e Bitcoin ha allevato una generazione di anarcoidi restii a qualunque tipo di regola? O è vero che certe invasioni di campo da parte del monopolista delle regole siano cose da relegare, ormai, al secolo scorso?

Iscriviti
Notificami
guest

6 Commenti
Più votati
Più nuovi Più vecchi
Inline Feedbacks
View all comments
massimo
massimo
1 anno fa

fanno di tutto per il nostro bene. vaccinazioni mai sperimentate ma rese obbligatorie, invio di armi contro il consensus popolare, sdoganamento di comportamenti sessuali che istigano alla pedofilia, chiusura di exchange e banche per il bene degli investitori. è la triste agonia di un pugno di nazioni che si definirono il faro della civiltà mentre tracollano come ogni altra satrapia.

Lord Eth
Lord Eth
1 anno fa
Reply to  massimo

bel calderone, complimenti.
sdoganamento di comportamenti sessuali che istigano alla pedofilia” le supera tutte di un miglio, comunque.
manco abbiamo voglia di mettere la sign, pensa un po’

Andrea
Andrea
1 anno fa

Sulla questione IA e base dati … seppure la materia piaccia anche per “simpatia” verso le criptovalute è innegabile che non si ha contezza dei dati che utilizza, dove vengano conservati ma soprattutto se questi dati possano essere modificati per adeguarsi alle richieste fatte creando una distorsione della realtà. Inoltre alla base della AI c’è sempre il marchio di chi la progetta quindi alla lunga potrebbe essere uno strumento per indottrinare le masse verso precise scelte.

Andrea
Andrea
1 anno fa

Non ho letto il provvedimento del Garante ma non mi sembra una cosa tanto assurda. Nell’incertezza della conservazione (ma anche della modifica! che è un altro punto del GDPR) dei dati da cui la AI attinge ha dato un allerta all’azienda. Se l’azienda saprà dimostrare che è fatto tutto secondo le regole non avrà problemi a proseguire, altrimenti revisione delle procedure. Queste aziende innovative come poteva anche essere FTX sono molto competitive ma mi pare che pecchino di organizzazione e di capacità manageriale … non tanto per il fine primario ma per quanto riguarda la gestione amministrativa dell’azienda.
Tornando a ChatGPT … non sapendo quali dati utilizza, come li utilizza e se possa “adattarsi” all’uso chi dice che il dato che riguarda Andrea (cioè dati che mi riguardano) oggi siano veritieri e fra sei mesi siano stati manipolati?