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Crypto e Bitcoin: il Tesoro USA dalla parte di SEC

Per il Tesoro USA più che giusto il modus operandi di SEC. E pretende più regole per tutto il settore.

Le recenti azioni di SEC, che stanno tenendo banco all’interno del mondo crypto negli USA, hanno scosso anche la politica ai piani più alti del governo federale. Dopo l’annuncio della Commissione Finanze del Congresso, ora abbiamo anche la Segretaria del Tesoro USA, Janet Yellen, pronta a dire la sua sul futuro del mondo crypto negli States.

In una recente intervista con Andrew Ross Sorkin di Squawk Box su CNBC, la Segretaria ha affermato di ritenere necessaria una regolamentazione il più possibile rigorosa del settore, con lo scopo – neanche a dirlo – di protegger al meglio investitori e consumatori.


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A sollecitare la risposta della Segretaria il conduttore, con Yellen che, affannata da ben altre questioni negli USA – su tutte quella bancaria – avrebbe probabilmente evitato di tornare su un argomento estremamente divisivo tra l’elettorato e il pubblico americano.

Janet Yellen dalla parte di SEC contro crypto e Bitcoin

Il tema è tra i più caldi del momento, date le recenti azioni di SEC ai danni di Coinbase e Binance. E Janet Yellen non poteva che essere completamente allineata con quanto sta avvenendo per mano di Gary Gensler, nominato dallo stesso governo al quale Yellen partecipa. Secondo la segretaria del Tesoro infatti il quadro giuridico entro il quale si sta muovendo il comparto cripto – e SEC, aggiungiamo noi – è più che chiaro e più che soddisfacente. SEC e CFTC avrebbero già pieni poteri e strumenti più che necessari per proteggere i consumatori.

Chiaro, per difendere investitori e consumatori.

Nonostante abbia poi rifiutato di parlare dei casi specifici, per i quali le indagini sono ancora nel pieno del proprio svolgimento – la Segretaria ha affermato di ritenere necessarie regole più stringenti per il settore, al fine di proteggere ulteriormente i consumatori e gli investitori negli Stati Uniti.

Proteggere chi?

La posizione è quantomeno curiosa. Per entrambi i casi più recenti, quelli che hanno colpito Coinbase e Binance, non ci sono state lamentele da parte dei clienti, che non hanno perso neanche 1 dollaro, ma un intervento a gamba tesa di un regolatore che in entrambi i casi era stato più volte sollecitato dagli exchange al fine di una regolamentazione più chiara e trasparente.

Più regole vorrebbero dire meno SEC

C’è poi l’altra eventualità. Ricordate la storia che vi dice di badare a cosa desiderate, perché potreste venire accontentati? Potrebbe essere questo il caso di Yellen: più regole vorrebbero dire forse un perimetro più certo all’interno del quale muoversi, senza che SEC possa effettivamente intervenire a gamba tesa e ignorando qualunque tipo di richiesta di chiarimenti.

Una situazione che si sta facendo spinosa negli USA e molto politica, con tre dei candidati alla Casa Bianca apertamente pro Bitcoin e contro il recente operato di SEC. Tutto questo mentre a breve partirà la tenzone elettorale, almeno in termini di primarie, che nel 2024 porterà un nuovo inquilino alla Casa Bianca. Inquilino che in molti sperano più morbido verso le cripto rispetto a Joe Biden.

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