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Alcuni giorni fa abbiamo presentato le Bande di Bollinger (BB) spiegando la loro funzione e formula di calcolo. Abbiamo evidenziato che sono uno degli indicatori di volatilità più duttili e poliedrici presenti tra gli strumenti di analisi tecnica.
Si è accennato ad uno dei loro utilizzi, che venne presentato direttamente da Bollinger, che è la Squeeze Strategy, oggi approfondiamo tutta un’altra serie di funzioni.
Chiariamo un punto ed un errore
Un errore che fa chi è alle prime armi è pensare che i movimenti del prezzo della crypto, sotto o sopra le bande siano un segnale. Come dice Bollinger:
.. toccare o superare le bande in una delle due direzioni, non è un segnale, ma solo un indizio.
Se il prezzo va sopra la Upper Band è un indicazione di forza , mentre un passaggio sotto la Lower Band è un indicazione di debolezza. Considerate sempre che il prezzo può correre anche per lungo tempo su una banda, portando a falsi segnali.
Bollinger Band ed indicatore RSI
Per valutare situazioni di ipercomprato od ipervenduto è sempre meglio accompagnare l’uso delle BB con altri indicatori. Una metodologia che viene spesso ad essere utilizzata è in coppia con il Relative Strength Index (RSI).
Il loro uso combinato è abbastanza semplice, possono variare però i settaggi di entrambi, in particolare del RSI. Personalmente utilizzo anche un’altra variabile sul taglio del RSI, in quanto il segnale scatta nel momento in cui esce dalla zone di ipercomprato o ipervenduto.
I settaggi ed il funzionamento
RSI settato veloce a 5 periodi e con bande a 80 e 20. Bollinger Band con settaggio classico.
Ingresso long: quando il la crypto chiude sotto la BB Lower e RSI taglia al rialzo la linea dei 20.
Posizione short: quando il prezzo della crypto chiude sopra la BB Upper e l’oscillatore RSI taglia al ribasso la linea degli 80.
In tanti fanno gli ingressi long quando RSI scende sotto 20 e vanno short quando entra sopra 80.
Come detto in precedenza non c’è garanzia di quanto tempo un prezzo possa restare in ipercomprato e ipervenduo.
Nel grafico di Algorand, è evidenziato con le frecce azzurre il classico ingresso che porterebbe ad un ingresso in perdita. Con le freccia arancione l’ingresso su taglio al ribasso e l’uscita dall’ipercomprato.
Bollinger Band e Candele Giapponesi
Anche questo non è un uso convenzionale, ma deriva anche dall’esperienza di chi scrive, sui mercati. Questa metodologia è applicabile tranquillamente anche al mondo crypto.
Bisogna fare una scernita tra le varie candele, non tutte sono adatte e non sempre quando si formano sopra o sotto le bande ci danno un pattern. Infatti le candele utilizzabili a questo scopo non sono tante.
Segnali rialzisti: una possibile inversione rialzista l’abbiamo quando, una candela Hammer, Inverted hammer o Doji, si forma esterna alla Lower Band.
Segnali ribassisti: una possibile inversione ribassista l’abbiamo quando una candela Shooting Star, Hanging Man o Doji, si forma esterna alla Upper Band.
Le motivazioni di questo utilizzo
Bollinger ci dice nei suoi studi che i prezzi, restano all’interno delle bande circa per l’89% del tempo. Per tanto quando iniziano ad uscire indicano una situazione che potrebbe essere estrema, ma non sappiamo per quanto tempo possa durare.
L’ausilio delle utilizzo delle candele giapponesi ci permette di individuare un segnale di inversione del trend della crypto. L’abbinamento delle Bande di Bollinger con le candele alza notevolmente le probabilità di aprire posizioni che andranno in profitto.
Conclusioni
L’utilizzo combinato con RSI e Bollinger Band, permette di creare un sistema di trading con una doppia conferma della bontà dell’operazione sulla crypto. Il difetto è che talvolta fa perdere qualche ingresso proprio per questo passaggio. L’abbinamento alle Candele Giapponesi invece offre una rafforzamento dei segnali di inversione di un trend con alte probabilità di gain.
