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Polygon e Solana via dall’exchange | SEC colpisce ancora

Ancora effetti delle politiche aggressive di SEC: fuori SOL e MATIC

Ancora effetti a catena delle recenti cause intentate da SEC ai danni di Coinbase e Binance. L’exchange di criptovalute Bitstamp ha infatti annunciato la prossima chiusura degli scambi per diverse criptovalute di primo profilo, tra le quali Solana e Polygon. Una mossa dovuta, almeno secondo l’exchange, per rimanere in linea con le richieste delle autorità degli Stati Uniti.

E in particolare con quelle di SEC, l’agenzia di Gary Gensler che ormai da diverso tempo a questa parte continua ad attaccare gli operatori del settore, rei di vendere – almeno a detta dell’authority, crypto asset che sarebbero in realtà contratti di investimento e che dunque andrebbero registrati prima della vendita.

Una situazione che abbiamo analizzato anche sul nostro Magazine anche in termini di risvolti che l’intera vicenda potrebbe avere per il mondo delle criptovalute colpite da questi attacchi.

Anche Bitstamp si fa da parte per Solana e Polygon Matic

I recenti attacchi di SEC al mondo degli exchange continuano a sortire effetti distruttivi per le criptovalute citate all’interno delle relative denunce. A farne le spese, ancora una volta, Polygon Matic e Solana, insieme a crypto asset di capitalizzazione minore come AXS, Near, Decentraland e anche Axie Infinity, con l’aggiunta di Chiliz.

L’exchange in questione ha chiesto ai propri clienti di interrompere gli ordini di acquisto e di vendita prima del prossimo 29 agosto – data successivamente alla quale non sarà più possibile acquistare tali token sulla sua piattaforma. Tuttavia sarà comunque possibile prelevare, superato il 29 di agosto, tali asset.

Si tratta di una misura che abbiamo visto intraprendere anche da altre piattaforme attive negli USA, su tutte Robinhood, con Coinbase e Binance che però sembrerebbero al contrario più che decisi a combattere in tribunale.

Ricordiamo ai nostri lettori che le denunce di SEC non hanno valore di giudizio e che dovranno essere dei giudici ad occuparsi della vicenda. Tuttavia, nonostante si dovrà aspettare un bel po’ di tempo per gli esiti giudiziari della vicenda, diversi intermediari hanno deciso di non correre rischi e di rimuovere dai loro listini tali asset, proprio come accaduto in passato con il caso Ripple.

Conseguenze sugli asset colpiti

Bitstamp non è intermediario di grossi volumi e dunque non è forse ragionevole aspettarsi granché da questa decisione, con il mercato crypto e Bitcoin che continua a vivere una situazione di relativa forza, complici anche notizie positive che arrivano dalla finanza tradizionale.

Rimane però assurda la situazione che sta maturando negli USA, in particolare in assenza di una legge chiara che definisca lo status dei crypto asset. In assenza di tali leggi, è SEC a dettarle, con azioni civili che potrebbero costare agli exchange milioni di dollari in multe – e che dunque molti operatori stanno facendo di tutto per evitare.

Gli strascichi delle azioni di SEC…

Anche nel caso in cui dovesse intervenire il Congresso, per le cause contro Binance e Coinbase ci sarà probabilmente da attendere comunque l’esito giudiziario della vicenda. Entrambi i gruppi stanno organizzando una difesa arcigna e agguerrita, con l’intenzione di sconfiggere il fronte di SEC.

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