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WALL STREET InCHINA

Crypto e Bitcoin da incubo per gli orsi di Wall Street

Anche Wall Street paga un prezzo altissimo: quasi 3 miliardi di liquidazioni short contro Bitcoin e crypto

Problemi per i bear contro il mercato crypto anche a Wall Street. La recente straordinaria performance di Bitcoin ha causato oltre 2,6 miliardi di dollari in liquidazioni di short contro le principali azioni del comparot, da quelle dei miner a quelle degli exchange come Coinbase, quotato appunto al NASDAQ, nonché MSTR di Michael Saylor, società che ha in pancia un quantitativo di Bitcoin certamente importante.

È il corso e ricorso storico di quel potere di Bitcoin di rendere tutti più umili, anche i fondi che pensano di poter governare il mercato e che piombano come avvoltoi sulle società che ritengono siano in difficoltà. 12 settimane, 2,6 miliardi di dollari liquidati. Una somma niente male, che forse convincerà qualcuno a mai disperare nei destini d’Italia.


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Piangono gli orsi, anche a Wall Street

Le ultime settimane sono state un periodo duro, anzi durissimo per posizionarsi short contro Bitcoin e più in generale contro il comparto crypto. Nel corso di 3 mesi, con una concentrazione più importante nel corso delle ultime 2 settimane, gli short sulle principali azioni del settore crypto e Bitcoin avrebbero infatti subito liquidazioni per 2,6 miliardi di dollari.

Liquidazioni queste che hanno colpito principalmente gli shorter contro MicroStrategy, che ha visto il suo valore di mercato aumentare di oltre l’80% da ottobre, e anche di Coinbase, che invece nel corso dell’ultimo mese ha fatto registrare gain vicini al 50%.

Corsa importante per questi titoli – e anche per quelli legati al mining Bitcoin – che a quanto pare hanno colto di sorpresa gli orsi, che così come è avvenuto nel mercato più specificatamente legato al mondo crypto e Bitcoin, ovvero con investimenti diretti o sul sottostante, hanno incassato perdite molto importanti.

Per quanto riguarda la ripartizione delle perdite, siamo circa al 50% su Coinbase e per circa il 25% su MSTR, con il resto che è invece legato alle azioni delle società coinvolte direttamente nel mining.

Un 2023 da incubo per gli orsi

Tra 3 settimane chiuderà un 2023 che passerà alla storia come anno da incubo per chi credeva che i 15.000$ e rotti di bitcoin non fossero il bottom, spesso mal consigliati da chi vive di opinioni estreme che purtroppo però fanno presa sul pubblico dei social.

Chi nel corso del 2023 – solo a Wall Street – ha accumulato perdite per oltre 6 miliardi di dollari, siamo però certi che riconsidererà l’opportunità di giocare con troppa convinzione su titoli legati a BTC, asset che proprio nelle situazioni e circostanze più dure riesce a dare il meglio di sé. Questo a prescindere dalla situazione di oggi che vede un ritorno degli orsi con una certa prepotenza, con il prezzo che, nel momento in cui scriviamo, sta faticando a rimanere sopra i 43.000$.

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