Operazione trasparenza in Corea del Sud, dove quasi 6.000 pubblici ufficiali e persone che ricoprono incarichi importanti dovranno rivelare le loro detenzioni in Bitcoin e crypto. Tutto questo nell’ottica di rendere più trasparente qualunque tipo di detenzione finanziaria da parte di chi decide le sorti del paese e vota le leggi che ne condizionano la vita finanziaria e commerciale.
Al netto dell’operazione, sarà interessante vedere quanti dei top manager pubblici nonché dei politici di Seul hanno già accumulato criptovalute e Bitcoin, in un paese che è tra i più importanti al mondo per questo mercato.
Non è la prima volta che si decide in tal senso in giurisdizioni statali: diversi paesi, Stati Uniti compresi, impongono ai politici, dai ranghi più bassi fino a quelli più alti, di rivelare cosa hanno in portafoglio.
La carica della trasparenza per quasi 6.000 dirigenti pubblici e politici coreani
Sarà un’operazione di trasparenza che avrà come obiettivo principale quello di guadagnarsi la fiducia di un pubblico da sempre attento a cosa fanno (e a quanto hanno) dipendenti pubblici e politici. E così, anche per il mondo delle crypto e di Bitcoin sarà trasparenza massima. I soggetti coinvolti, circa 5.800, dovranno rivelare cosa hanno in portafoglio e su cosa hanno investito.
L’annuncio è stato dato dal Ministero che si occupa di risorse umane pubbliche, che ha annunciato un più vasto piano per rendere trasparente ogni tipo di esposizione finanziaria per circa 5.800 pubblici ufficiali, all’interno di un’iniziativa dall’evocativo nome di Iniziativa per la Trasparenza e l’Etica Pubblica. Un’iniziativa alla quale si è arrivati dopo pressioni da parte dell’opinione pubblica e che ricalca in realtà quanto sta avvenendo già in altre giurisdizioni.
Sarà certamente curioso valutare le detenzioni di un pubblico storicamente ritenuto lontano dal mondo crypto, quello dei dipendenti pubblici di altro rango, in un Paese che è, in rapporto alla popolazione, tra i più importanti per il mondo crypto.
Continua la “normalizzazione” del mondo crypto
L’altro dato interessante è che a diverse latitudini sta continuando una sorta di opera di normalizzazione delle criptovalute in termini finanziari. Ora nel grosso delle giurisdizioni più rilevanti sul piano finanziario e economico il trattamento è equivalente a quello delle altre categorie di asset. È avvenuto in Italia, avverrà in Europa tramite il MiCA e però è ancora in ritardo negli USA.
A Washington a fare un’enorme differenza sarà l’arrivo degli ETF Spot Bitcoin – un aggiornamento che finirà per cambiare le prospettive anche legali di questa categoria di asset, voglia o non voglia Gary Gensler.