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CAVALLO TROIA

Bitcoin e il cavallo di Troia della finanza: chi perde davvero

C'è un cavallo di Troia tra Wall Street e Bitcoin, ma forse in pochi hanno capito chi sta regalando cosa a chi.

Timeo Danaos et dona ferentes, ovvero temo i greci, e i doni che portano. È stata la settimana degli ETF Bitcoin, è stata la settimana che ha visto tante grandi società finanziarie accelerare nell’accumulo di $BTC nei loro ETF e continuano a contarsi commenti assai preoccupati da parte degli appassionati e dei meno appassionati.

Anche la stampa – nazionale e internazionale – ci ha messo del suo: l’arrivo di Bitcoin a Wall Street avrebbe distrutto il sogno di indipendenza, di libertà, per qualcuno di anarchia, perché nulla si potrà contro questi giganti.

Un cavallo di Troia in tutto e per tutto, che i bitcoiner avrebbero accettato soltanto per vedere le proprie dotazioni aumentare di valore e che invece, come a Troia, sarà l’inizio della fine. Noi, su Criptovaluta.it, non siamo mai stati d’accordo. E cercheremo di dire la nostra in questo nostro editoriale della domenica.

Il cavallo di Troia della finanza tradizionale e la fine di Bitcoin

Bitcoin è morto per la centesima volta. La stampa mainstream ne ha celebrato l’ennesimo funerale soltanto la settimana scorsa, non trovando nulla di più intelligente da dire su quanto è successo sulle borse USA. Qualcosa di importante, per chi detiene Bitcoin a scopi speculativi o di investimento in senso stretto, ma molto meno importante per Bitcoin e per il suo funzionamento. La mania del questo cambia tutto, che evidentemente ha infettato anche chi scrive dalle più blasonate reazioni.

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  • Eventuali attacchi a Bitcoin non hanno bisogno di un ETF

Il primo punto, che sembra essere sfuggito quasi a tutti, è che Bitcoin può essere attaccato (difficile avere la meglio, ma comunque lo si può attaccare), e che gli attacchi più credibili, più organizzati, più preoccupanti, certamente non possono arrivare da un ETF.

O meglio, non hanno bisogno di un ETF per essere portati a termine. L’eccessiva concentrazione del mining in capo a poche pool, l’eventuale accumulo di hashrate da parte di attaccanti, attacchi legali di ogni genere e sorta, spam, tentativi di distruggerne le operazioni sono tutti attacchi credibili, potenzialmente preoccupanti, ma che non c’entrano nulla con l’ETF.

L’ETF si limita a comprare Bitcoin conto terzi e rivenderli quando sarà necessario. Si trova così lontano dal funzionamento del network di Bitcoin che può impattarne sul funzionamento tanto quanto ha impattato fino ad oggi il Grayscale BTC Trust, ovvero zero. Nonostante quest’ultimo avesse accumulato 640.000 Bitcoin circa.

  • Bitcoin non è una democrazia e non è una società per azioni

Bitcoin non è una società per azioni e non è neanche una democrazia, dove si possono raccogliere voti intorno a certe istanze e modificare il funzionamento del network. Certo, ci sono meccanismi di consenso, ma funzionano in modo assai più articolato del nostro comune, della nostra provincia, della nostra regione o della nostra repubblica.

Avere più o meno Bitcoin non attribuisce alcun tipo di diritto sul funzionamento di Bitcoin. BlackRock – è questo il nome a fare davvero paura – non può decidere quali transazioni finiscono nei blocchi, non può decidere chi partecipa al network, non decide chi può firmare le proprie transazioni, non può decidere chi ha diritto a crearsi una coppia di chiavi e entrare a far parte di questo network monetario.

Non funziona così. Non è intuitivo per chi fino a 1 mese fa raccontava soltanto di CdA dove si contano azioni e dunque voti. E non è intuitivo neanche per chi crede che la creazione di un blocco sia affine all’elezione del sindaco. Bitcoin è diverso. E lo è per un motivo.

E se il cavallo di Troia fosse il “nostro”?

Chi, tra i nemici dei network monetari liberi, tira un sospiro di sollievo perché finalmente sono arrivati gli adulti a disinnescare Bitcoin sta forse peccando di eccessiva presunzione.

Nella storia del Cavallo di Troia sono forse loro quelli che aprirono le porte della città al magnifico regalo dei greci. Nella storia del Cavallo di Troia sono loro che poi vedranno uscire, metaforicamente, i guerrieri nascosti nella pancia del magnifico regalo.

Chissà se questo arrivo di Bitcoin non sia esso stesso Cavallo di Troia. Che non sia questo l’evento che contribuirà a disseminare la più pericolosa delle idee: che un altro mondo è possibile, che è un altro modo di effettuare transazioni già esiste e che nessuno può farci nulla.

Andreas Antonopoulos, forse il miglior divulgatore di sempre su Bitcoin, in una vecchia puntata del Podcast di Joe Rogan ricordò esattamente una delle anime di Bitcoin in un mondo dove, data anche la ritirata del contante, passiamo sempre da società terze per pagare anche persone che sono nelle nostre prossimità. Bitcoin scardina questo sistema, e se parte dei bitcoin valuta saranno nelle mani di quelle stesse società, aggiungiamo noi al magnifico Andreas, non cambierà assolutamente nulla.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
6 mesi fa

Per farla breve diciamo che l’ETF ci da solo la possibilità di investire o speculare sul valore di Bitcoin. Altro tema importate sono i detentori di Bitcoin fisici che se messi assieme formerebbero un vero e proprio Stato e se remassero tutti in una stesa direzione ecco che si potrebbe creare un mondo parallelo alla finanza tradizionale ma che secondo me dovrebbe avere lo scopo di collaborare con essa e non di distruggerla. Una domanda a chi ne sa più di me che sono un ignorantone in materia, l’avvento della tecnologia quantistica potrebbe avere un impatto negativo per Bitcoin?

Gino Pinuto
Gino Pinuto
6 mesi fa
Reply to  Klaus Marvin

L’unico impatto che la tecnologia quantistica potrà avere su Bitcoin è un soft-fork per aggiungere gli algoritmi crittografici quanto resistenti che già sono stati inventati e standardizzati… Poi gli utenti dovrebbero spostare i propri fondi su questi nuovi indirizzi, i vecchi indirizzi le cui chiavi crittografiche sono state perdute potranno essere craccati ed i Bitcoin bloccati potranno essere recuperati ed eventualmente rimessi in circolazione.

Klaus Marvin
Klaus Marvin
6 mesi fa
Reply to  Gino Pinuto

Grazie della risposta