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DOVE SONO FINITI STAMP

Bitcoin vicino ai 52.000$ | La stampa italiana si nasconde?

Dove saranno finiti i nemici di Bitcoin, quelli che brindavano ai minimi? Una rassegna per non dimenticare

Sono stati 15 mesi duri. Sono quelli che ci separano dal crollo di FTX, al quale è conseguito all’interno del ciclo passato il prezzo più basso per Bitcoin e più in generale per il settore crypto. Acqua passata, che secondo il vecchio detto non macina più.

Acqua passata nella quale però avevano sguazzato giornalisti, esperti, consulenti, economisti e VIP del mondo fiat, quello delle valute legate alle banche centrali, che nella debacle di Bitcoin non potevano che trovare motivo di gioia. Di acqua ne è passata tanta, ma per chi dovesse avere la memoria corta, siamo noi a ricordare cosa è successo, cosa è stato detto e quanta strada, in soli 15 mesi è stata fatta.

Strada che è stata fatta contro tutto e tutti, contro un gruppo piuttosto numeroso di anti-Bitcoin e anti-crypto che ora sembrano aver perso la parola. O forse no, perché gli attacchi sono continuati fino all’ultimo ribasso post-approvazione degli ETF. Ribasso che con Bitcoin sopra i 51.000$ ora è anch’esso triste ricordo del passato.

Parlare solo di prezzo non paga, soprattutto quando al centro c’è Bitcoin

Una premessa: seguiamo il prezzo di Bitcoin e come i nostri lettori ci rallegriamo quando questo sale. Tuttavia non siamo certamente noi ad aver impostato il discorso tutto sul prezzo. È la cosiddetta stampa tradizionale ad aver cavalcato il periodo più duro di sempre per Bitcoin per dimostrarne l’inutilità.

Un Bitcoin per criminali, per truffatori, e che è al suo ultimo atto. È passato poco più di un anno da quando due consulenti di BCE pubblicavano un testo passato alla storia. Sì, lo hanno fatto sul blog di BCE. E nei mesi successivi uno dei due ha continuato con post assolutamente incredibili contro il mondo crypto. Dalle pipe da crack a quanto vedete, che non è farina del suo sacco, ma un RT.

A parlare, pochi mesi dopo BCE, furono Tito Boeri e Roberto Perotti sulle autorevoli colonne di La Repubblica. Un imbroglio colossale, questo è quanto riservarono a crypto e Bitcoin nel loro giudizio.

No, non esistono solo queste storie del passato

Con Bitcoin che è tornato a crescere su livelli interessanti per tutto il 2023, ci si potrebbe immaginare un atteggiamento più neutro da parte di una stampa che ha capito sempre poco e male BTC. E invece no.

Solo questa mattina leggiamo di Bitcoin addomesticato, e sarebbe questo il motivo per cui sale. Lo leggiamo dalle stesse colonne o quasi che avevano dichiarato la morte prematura degli ETF.

Anche il Nobel Krugman ci ha messo del suo…

Attacchi frontali, mentre però si crede di essere protetti da un’autorità che ormai conta ormai solo con mammà. Perché sì, basta guardare alle statistiche delle copie vendute dalla totalità dei giornali italiani per rendersi conto che non serve neanche Bitcoin a ristabilire l’ordine.

Un Bitcoin che, anche in questo ciclo, sembra avere tutte le intenzioni di umiliare chi lo voleva morto. E chi parlava da pulpiti immaginari che guardavano al prezzo momentaneo invece di preoccuparsi di quanto di buono ci fosse in questa tecnologia.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
9 mesi fa

Che sparlino contro Bitcoin non mi interessa, tanto continueranno a sparlare e a dire falsità. Questi personaggi sono complici di coloro che ci vogliono morti per non pagarci la pensione, Per loro questo è il progresso. Che tristezza ragazzi

IngPepo
IngPepo
9 mesi fa
Reply to  Klaus Marvin

Non ti ragionam di lor, ma guarda e passa

IngPepo
IngPepo
9 mesi fa
Reply to  Klaus Marvin

Non ragionam di lor, ma guarda e passa

GhostInTheMachine
GhostInTheMachine
9 mesi fa

Se i poteri forti ci vogliono morti, moriremo. Questa è gente troppo potente.

Giorgio
Giorgio
9 mesi fa

Ragazzi dopo tanti anni che vi seguo devo rimproveravi per un errore.
La stampa italiana non esiste, come pretendete che si pronunci?
Se non esiste non può avere idee, sempre che poi la stampa debba dare opinioni, non dovrebbe farlo, dovrebbe solo riportare fatti basati su dati, su numeri e non riportare quello che più gli piace quando gli piace, comunque questo è un altro discorso.
La stampa italiana non esiste quindi non può avere idee, non può raccogliere dati e fare inchieste e quindi non può pronunciarsi.
Mi spiace ma stavolta devo essere duro e severo con voi.

Alessio Ippolito
Admin
Alessio Ippolito
9 mesi fa
Reply to  Giorgio

Ciao caro Giorgio, e pure tu hai ragione… 🙁