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50 MILIARDI per Bitcoin ai MASSIMI: il BELLO però arriva ora (grazie BBB)

Il re è tornato - e suona la sveglia soprattutto per te!

C’è chi ieri sera si è commosso e chi mente. Bitcoin ha fissato un nuovo massimo storico e – cosa che forse gli altri non capiranno mai – non è (soltanto) una questione di soldi. Un +3% non cambia la vita finanziaria di nessuno. Cambia però – eccome se lo cambia – il morale di tanti, di tutti quelli che hanno vissuto insieme a noi questa magnifica avventura.

112.000$ per singolo Bitcoin. Ancora troppo poco per un asset che ha dimostrato anche ai più scettici di essere il meglio che l’uomo abbia mai creato. Ancora troppo poco per quello che crediamo sia il valore vero di Bitcoin.

Dai 50 miliardi accumulati negli ETF, i prodotti che hanno trasformato Bitcoin in un asset da persone perbene, agli acquisti delle società quotate, passando però da un esercito di fedeli – perché per lunghi tratti di fede si è trattato – Bitcoin è ancora qui, più forte che mai. Pronto a rispondere alle critiche, agli sberleffi, agli editoriali dei professori del nulla nell’unico modo che conosce: piazzando candele verdi, strappando verso l’alto e ricordando a tutti di essere molto più forte di chi lo vuole morto.

Bentornati massimi: ora però tocca a noi

Siamo sentimentali, ma anche razionali. Il merito di Bitcoin degli ultimi 18 mesi deve essere imputato e riconosciuto a chi abbiamo accolto a braccia non così aperte.

  • Gli ETF: 50 miliardi

50 miliardi di inflow netti negli ETF su Bitcoin. Sono cifre spaventose, incredibili, che nessuno avrebbe mai immaginato di registrare a poco più di un anno e mezzo dal loro lancio. Gli ETF su Bitcoin oggi compiono 1 anno e mezzo e lo fanno nel modo più incredibile possibile.

50 miliardi di inflow netti, ovvero al netto di quelli fuoriusciti da Grayscale. Anche se il mercato di Bitcoin è molto liquido, questo non vuol dire che non abbiano fatto la loro parte.

ETF BTC
L’incredibile corsa degli ETF

50 miliardi sono 50 miliardi hanno sostenuto il prezzo durante due lunghe fasi di lateralizzazione. Da marzo a ottobre del 2024 e per quanto riguarda quest’anno invece, almeno da aprile a oggi.

Bravo Larry Fink. Ora però lasciati conquistare davvero. Bitcoin è mas que un asset.

  • La nostra parte

Ne abbiamo parlato ieri qui. Non tutti stanno facendo la loro parte. I piccoli investitori retail, le persone normali, la casalinga di Voghera, nessuno di questi soggetti sembrerebbe essere granché interessato a Bitcoin.

Ed è un peccato. Non per il prezzo (che potrebbe essere comunque molto più alto). Ma perché per la prima volta nella storia i piccoli, gli ultimi, la base della piramide economico-finanziaria aveva avuto la possibilità di arrivare prima dei padroni del vapore, dei signori delle borse e di quelli che non perdono mai.


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In parte l’hanno fatto. In parte ora stanno lasciando spazio a chi, incredibilmente, sembrerebbe credere in Bitcoin più di chi lo ha portato nel mondo delle persone perbene mentre nessuno ci credeva.

Se vuoi saperne di più sulla situazione attuale di Bitcoin, qui trovi l’analisi di Alex Lavarello.

Oltre la politica, oltre Donald Trump, oltre Bukele e tutti gli altri

I grafici parlano chiaro e non possiamo nasconderci dietro un dito. L’elezione di Donald Trump ha aiutato il prezzo di Bitcoin. Non è questione di giudicare quanto di vero ci sia nel suo innamoramento.

È questione di avere ora negli USA un governo meno ostile e agenzie governative che non sembrano vivere per metterci i bastoni tra le ruote.

Non piacerà a tutti (Trump è molto poco popolare in Italia e in Europa), ma non vi è motivo per disperarsi. Bitcoin è più forte anche del Presidente degli Stati Uniti e gli sopravviverà.

Tra 3 anni si voterà di nuovo e Bitcoin sarà ancora lì. Forse in un contesto meno aperto, forse in un contesto più aggressivo, ma sempre lì a produrre blocchi e a offrire una via d’uscita a chi è stanco di partecipare ad un gioco truccato.

Lo stesso vale per tutti i politici che hanno sposato la causa. I blocchi di Bitcoin sono prodotti da lavoro, matematica e elettricità. Non dai decreti. E dunque, così come rispose Diogene a Alessandro Magno, ricordiamoci in cuor nostro che l’unica cosa che possono fare è spostarsi smettendo di farci ombra.

Big Beautiful Bill = Big Bitcoin Bill

Tornando a Larry Fink: ricordiamoci di cosa ha detto al mondo qualche tempo fa, parlando da Davos. Bitcoin è un’assicurazione verso la gestione scellerata delle casse pubbliche. Per ogni euro o dollaro di spesa pubblica fatto con pagherò scaricati sui nostri figli e i nostri nipoti, Bitcoin diventa più forte.

Una blob che si nutre di sfacelo economico-politico, di gestione allegra delle casse che sarebbero di tutti e di spese che non ci si può permettere. Fortunatamente, cosa non vera 15 anni fa, oggi tutti hanno un’alternativa a portata di mano per provare a proteggersi.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
4 mesi fa

gestione scellerata delle casse pubbliche. In tempi non sospetti lo avevamo già gridato noi lettori riferendosi al denaro truccato e ai vari giochi di prestigio per salvare le fiat ma ora c’è un altro nodo che dovrà venire al pettine e sarà quello dei traditori della patria che a suo tempo hanno svenduto il nostro Paese e che sono stati ricompensati con milioni provenienti dai soldi pubblici. Vogliono ancora farci credere che vivere senza nulla ci renderà più felici. Confuso un ca..o!!!!!