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I bitcoiner sono intelligenti. Sono arrivati prima di tutti su un asset che il resto del mondo non ha ancora compreso. Hanno capito prima di tutti che Bitcoin era tutto sommato una buona idea. E che valeva la pena investirci tempo e denaro. Non hanno però sempre ragione.
Quando si torna sui massimi di prezzo come oggi, tornano a fare capolino sui social teorie strampalate, senza alcuna matematica, e che al massimo possono avere la dignità di meme. Tra queste quella che non è in realtà Bitcoin a essere molto volatile, ma il resto delle valute. Se il rapporto tra BTC e dollaro USA – o BTC e euro – cambia così rapidamente, è un problema di valuta fiat. Simpatico, ma falso .
Perché fare le pulci a certe teorie? Perché se il nostro desiderio è quello di un mondo nuovo – anche grazie a Bitcoin – dobbiamo essere migliore di chi lo contrasta. Se i nemici di Bitcoin devono ricorrere a fandonie e bugie per sostenere le loro posizioni, noi che siamo convinti della bontà, della superiorità di Bitcoin dovremmo affidarci a ciò che abbiamo verificato. Alla forza della matematica, dei numeri e dunque della verità.
Sì, Bitcoin è così forte, così unico, così imbattibile che non ha bisogno né di bugie, né di teorie strampalate. Si può difendere benissimo con… la verità.
È Bitcoin a essere volatile
I trucchi non dovrebbero mai piacere agli amanti di Bitcoin e questo vale anche per i trucchi retorici. Possiamo prendere la quotazione di Bitcoin contro l’euro o contro il dollaro e fare il ragionamento che segue:
Se Bitcoin si è mosso del 10% in 2 giorni, in realtà si è mosso anche l’euro.
Ovvero impostare il discorso… al contrario. Dopotutto perché dare la “colpa” dei movimento di prezzo a Bitcoin e non alla valuta o al bene contro cui lo confrontiamo? Ci sta, ma fino a un certo punto.
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Perché poi basta introdurre un terzo bene/servizio di controllo – prendiamo un cornetto Algida o un chilo di pomodori, dato che è estate. Lunedì scorso, quando Bitcoin era al 10% circa in meno rispetto a oggi, lo avremmo pagato, un cornetto Algida, esattamente il 10% in meno pagando in Bitcoin. Se lo avessimo pagato in euro, lo avremmo pagato esattamente lo stesso prezzo.
E dunque sì, è Bitcoin ad avere ancora movimenti di prezzo da asset di rischio o da valuta di economie emergenti. Euro e dollaro, almeno sul breve e brevissimo periodo, sono relativamente più stabili.
Dove hanno ragione i bitcoiner?
Sul medio e lungo periodo. Se è vero che sul breve le grandi variazioni di rapporto di valore tra BTC e EUR o USD dipendono da Bitcoin, è altrettanto vero che le valute fiat hanno una caratteristica ben peggiore.
Perdono continuamente di valore: nelle situazioni di crisi aperta molto rapidamente. In condizioni normali (quelle dell’euro e del dollaro) ci mettono di più. E quindi averle è una scommessa perdente: 10€ compreranno sempre meno beni o servizi, senza alcun tipo di eccezione possibile.
Illusione ottica: il recupero dell’euro contro il dollaro nel corso delle ultime settimane non deve trarre in inganno. Possiamo avere un vantaggio momentaneo nell’acquistare merci in dollari (il cui prezzo però nel frattempo si è adeguato), ma in via generale un euro oggi compra meno di quanto potesse comprare 1 anno fa, o l’anno prima ancora.
Ma se lo dice Mario Draghi…
Una delle battute più conosciute dell’ex governatore di BCE Mario Draghi è quella che tanti bitcoiner ripetono come sberleffo a uno degli uomini più potenti del pianeta.
A euro today is a euro tomorrow
Ovvero un euro oggi è un euro domani. Un’equivalenza tecnicamente vera, che però fa finta di ignorare che nessuno vive di euro, ma di beni e servizi che può acquistare. Un panino oggi però non costa quanto costerà domani. O meglio, il panino di oggi costa di più di un panino di ieri.
In questo senso Bitcoin ha dimostrato di essere – al netto dei cicli, una sorta di salvezza. Nessuno che abbia tenuto Bitcoin per almeno 4 anni ci ha mai rimesso.
