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JPMorgan: Bitcoin e crypto HANNO BATTUTO TUTTI (anche certi fondi…)

JPMorgan certifica il top del top per crypto e Bitcoin: battuti anche gli investimenti in private equity!

Secondo un recente report di JPMorgan, il mondo dei veicoli finanziari crypto – principalmente ETF lanciati negli USA – starebbe battendo in termini di inflow un altro settore storicamente noto per essere termometro dell’appetito per il rischio. La grande banca d’affari certifica infatti il sorpasso da parte del settore crypto – Bitcoin e Ethereum principalmente – ai danni del comparto private equity.

Secondo le stime di JPM, nel mondo crypto sono finiti – netti – 60 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi. In questo computo ci sono finiti però anche gli investimenti nel mondo crypto diretto (con le VC) e anche i futures del CME.

Un numero comunque molto importante e che segnala come in realtà il mondo cripto sia diventato estremamente attrattivo per i capitali in cerca di rendimenti, complice l’apertura a livello legale da parte degli USA.

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Una grande crescita

La crescita degli inflow di capitale verso gli asset digitali degli ultimi due mesi è stata molto probabilmente favorita dalle [nuove, NDR] regolamentazioni USA.

A parlare è un nome noto delle analisi crypto e forse uno dei pochi anche in forza alle grandi banche d’affari che si occupano di crypto a non essere costantemente bullish.

Quali cambiamenti negli USA? Innanzitutto l’arrivo del GENIUS Act, e un atteggiamento complessivamente più morbido da parte di SEC, che però comunque – aggiungiamo noi – si sta prendendo il suo tempo per dare l’ok agli ETF crypto che sono ancora in attesa.

Manca ancora l’approvazione di una legge quadro per l’organizzazione dei mercati – con il CLARITY Act che dovrà scontrarsi con un’altra proposta, cosa che potrebbe allungare i tempi dell’approvazione definitiva.

Attenzione per le altcoin

Ne parleremo proprio stasera all’interno della nostra live settimanale su YouTube (a proposito, puoi mettere un promemoria qui).

È un momento molto felice soprattutto per il settore altcoin, un comparto che ha sofferto nel 2024 e per metà del 2025 rispetto a Bitcoin e che ora però sembrerebbe pronto a decollare.

La correzione delle ultime 24 ore è, almeno per il momento, nell’ordine delle cose e non dovrebbe essere fonte di eccessiva preoccupazione. Il trend più ampio – a patto che certi appetiti per il rischio rimangano intatti – sembrerebbe essere più che rialzista, per un ciclo di acquisti che è, tra le altre cose, dominato da soggetti istituzionali.

Meglio del private equity

Settore che però è in “crisi” da tempo, vuoi per la scarsa liquidità vuoi per la paura di una recessione che però non è mai arrivata e che probabilmente mai arriverà, almeno alle condizioni attuali del mercato.

Rimarrà da vedere se saranno ancora le crypto a essere al centro degli interessi anche da parte degli investitori istituzionali quando entreremo nell’inevitabile fase di politica monetaria più lassista, ovvero con tassi di interesse più bassi e dunque costo del capitale quasi a zero.

I più veloci di sempre

Intanto tre ETF crypto passeranno alla storia come i tre più veloci di sempre a raggiungere quota 10 miliardi in cassa. Il record è stato già fissato da iShares Bitcoin ETF, quello di BlackRock. Al secondo posto, anche qui ormai materiale per gli annali, l’ETF Bitcoin di Fidelity.

Ora arriva un terzo, che non è su Bitcoin ma su Ethereum. È $ETHA, l’ETF su ETH di BlackRock (ancora una volta). Segnale che l’ingresso di certi player ha davvero cambiato per sempre il mercato crypto.

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