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CRYPTO NEWS, OKX e MiCA: “Siamo qui per restare”. Intervista a Erald Ghoos

Il primo exchange con licenza MiCA completa ci racconta strategie, sfide e futuro del settore in Europa. Un'analisi senza filtri.

È lecito confermare come il 2024 sia stato l’anno della svolta normativa per l’ecosistema crypto europeo. Con l’entrata in vigore del regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets), l’Unione Europea ha tracciato una linea netta: chi vuole operare nel mercato europeo deve rispettare regole precise, trasparenti e – dobbiamo dirlo senza mezzi termini – spesso complesse.

In questo scenario, uno dei top exchange europei – OKX – si è distinto come il primo major exchange ad ottenere la registrazione MiCA completa, anticipando molti concorrenti e posizionandosi strategicamente nel mercato europeo. Ma cosa significa realmente questa conquista normativa per gli utenti? E soprattutto, quali sono le implicazioni pratiche per chi utilizza questi servizi ogni giorno?

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Ad avviso di chi vi scrive, la questione MiCA rappresenta uno spartiacque fondamentale: da una parte c’è chi vede nella regolamentazione una necessaria maturazione del settore, dall’altra chi teme un eccesso di burocrazia che potrebbe soffocare l’innovazione. Per questo motivo abbiamo voluto approfondire la questione direttamente con chi ha attraversato per primo questo percorso normativo.

Erald Ghoos, figura chiave di OKX per il mercato europeo, ci ha concesso un’intervista esclusiva per raccontare non solo i dettagli tecnici della registrazione MiCA, ma anche la visione strategica dell’exchange per i prossimi anni. Un confronto senza filtri su opportunità, sfide e futuro del settore – in perfetto stile Criptovaluta.it®.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA

1. Quali cambiamenti pratici porterà la registrazione MiCA di OKX alle operazioni quotidiane nell’UE?

Erald Ghoos: La nostra registrazione MiCA rappresenta un cambiamento fondamentale nel modo in cui operiamo in Europa. Dal punto di vista pratico, ci consente di offrire servizi completamente regolamentati in tutti i 30 paesi dello Spazio Economico Europeo attraverso una singola licenza – qualcosa che riteniamo sia una svolta sia per i nostri utenti che per il nostro business.

Dal punto di vista del prodotto, questo ci ha permesso di lanciare il nostro exchange crypto in tutti i 30 paesi SEE con un’esperienza localizzata: supporto della lingua locale nella nostra App, assistenza clienti in lingua locale, depositi e prelievi in EUR, lancio di decine di coppie di crypto trading denominate in euro, e il miglioramento della nostra infrastruttura di rampe fiat.

Dal punto di vista operativo, abbiamo ampliato significativamente i nostri team di compliance, legale e localizzazione per soddisfare gli elevati standard MiCA. Non si tratta solo di rispettare la lettera della legge – vediamo questo come un’opportunità per costruire fiducia, migliorare la trasparenza e offrire un’esperienza davvero localizzata per gli utenti europei.

La nostra licenza MiCA rafforza anche la fiducia e l’affidabilità per i clienti istituzionali, le banche, i fondi pensione, i paesi, permettendo loro di muovere i primi passi in questa classe di asset e settore ora regolamentato, consentendo un flusso di capitali molto maggiore nell’industria degli asset digitali.

2. Ti aspetti che altre regioni seguano l’esempio dell’Europa con una regolamentazione in stile MiCA, o l’UE sta tracciando un percorso unico?

Erald Ghoos: L’UE sta chiaramente aprendo la strada. MiCA è il primo framework normativo olistico per le crypto, che abbraccia un’unione di 30 paesi, implementato a livello regionale – e questo è un traguardo enorme. L’Europa sta definendo il benchmark, e ci aspettiamo pienamente che elementi di MiCA vengano adottati o rispecchiati a livello globale nei prossimi anni.

Detto questo, ogni regione ha le proprie tradizioni legali e dinamiche politiche. Quello che è chiaro è che MiCA sta accelerando una conversazione globale verso una regolamentazione più chiara e più equa, e noi la accogliamo favorevolmente.

3. Dal punto di vista istituzionale, strumenti come Autowhale potrebbero aprire una nuova nicchia significativa nei mercati crypto?

Erald Ghoos: Assolutamente sì. La nostra partnership con Autowhale riguarda l’abilitazione della prossima ondata di partecipazione istituzionale. Storicamente, gli attori istituzionali hanno affrontato elevate barriere tecniche e operative nei mercati crypto.

Con strumenti come Autowhale integrati nel nostro ecosistema, possiamo ora offrire infrastrutture di trading di livello professionale, esecuzione intelligente, gestione a livello di portafoglio e automazione, tutto in un ambiente conforme a MiCA. Questo apre una nicchia significativa per hedge fund, family office e gestori patrimoniali che cercano velocità, liquidità e trasparenza sotto un unico tetto.

Non stiamo solo abilitando le transazioni; stiamo abilitando strategie istituzionali su scala.

4. Ora che OKX è conforme a MiCA, la regolamentazione rappresenta più un vantaggio competitivo o un vincolo operativo?

Erald Ghoos: Essere conformi a MiCA ci offre un significativo vantaggio di first-mover in Europa. Segnala a utenti, partner e istituzioni che non siamo solo aperti al business – siamo qui per restare, sotto regole chiare e fidate.

Ovviamente, ci sono sfide operative. MiCA comporta rigorose richieste di compliance, inclusi obblighi AML, standard di custodia e disclosure regolari. Ma vediamo questi come investimenti a lungo termine nella fiducia.

Nell’ambiente odierno, la chiarezza normativa è un asset strategico, e siamo orgogliosi di essere leader in questo senso.

5. Come adatterete la suite di prodotti OKX per soddisfare le preferenze degli utenti europei?

Erald Ghoos: Stiamo personalizzando la nostra suite di prodotti per soddisfare le aspettative uniche degli utenti europei, iniziando dall’accesso localizzato alle rampe di pagamento. Ora supportiamo depositi e prelievi gratuiti in EUR tramite SEPA, diversi metodi di pagamento elettronico locali popolari sono già disponibili e continuiamo ad aggiungerne molti altri, offriamo decine di coppie di trading EUR, e stiamo lavorando a stretto contatto con fornitori di pagamento locali per migliorare i binari fiat.

Inoltre, stiamo implementando il supporto multilingue attraverso la nostra UI e i canali di assistenza clienti. Ma è più che una questione di lingua – riguarda anche la presenza nella comunità. Stiamo assumendo personale localmente, organizzando eventi regionali e integrando più asset e strumenti europei nella piattaforma.

La nostra visione è far sentire OKX non solo conforme in Europa, ma veramente a casa qui.

6. Quali elementi di MiCA sembrano ancora ambigui o incompleti quando tradotti in piani aziendali concreti?

Erald Ghoos: L’interazione tra MiCA e PSD2 ha portato ad ambiguità per quanto riguarda il trasferimento di stablecoin. Tuttavia, la No Action Letter dell’EBA affronta questo aspetto in modo soddisfacente e rimuove questa ambiguità.

7. Vedete OKX evolversi oltre il trading verso una “super app” di servizi finanziari più ampia, magari avventurandovi anche nel trading di asset tradizionali?

Erald Ghoos: Vediamo definitivamente OKX diventare più di un semplice exchange. La nostra ambizione è essere una piattaforma olistica di asset digitali, che serva tutti, dagli utenti crypto-nativi agli investitori istituzionali.

Ci siamo già espansi in custodia, staking, OTC e accesso DeFi, e la nostra partnership con Autowhale aggiunge un altro livello di servizi professionali. Anche se attualmente non offriamo trading di asset tradizionali come azioni o obbligazioni, non lo escludiamo nel lungo termine.

Se il percorso normativo si allinea e c’è domanda da parte degli utenti, siamo ben posizionati per evolverci in una super app finanziaria più ampia.

8. Diversi concorrenti hanno lanciato le proprie L2 Ethereum (es. Base, Ink). State esplorando una L2 proprietaria o una chain, o rimarrete agnostici all’infrastruttura?

Erald Ghoos: In questa fase, la nostra strategia è rimanere agnostici all’infrastruttura. La nostra priorità è offrire agli utenti accesso alle migliori reti e strumenti, indipendentemente da chi li costruisce.

Supportiamo un’ampia gamma di L1 e L2 nel nostro wallet e nella piattaforma di trading, e continuiamo ad espandere quel supporto. Mentre alcuni dei nostri peer stanno investendo pesantemente in chain proprietarie, noi crediamo nel dare scelta agli utenti.

Detto questo, valutiamo sempre il mercato. Se costruire una chain aggiunge utilità significativa o vantaggi prestazionali al nostro ecosistema, lo esploreremo. Ma per ora, interoperabilità e neutralità rimangono i nostri principi guida.

9. La partnership McLaren è stata una mossa di brand di alto profilo. Che ritorni misurabili avete visto finora: awareness, acquisizione utenti, relazioni istituzionali?

Erald Ghoos: La partnership McLaren è stata un potente costruttore di brand e fiducia per noi. Anche se non abbiamo ancora pubblicato metriche ROI specifiche, abbiamo visto chiari aumenti nella brand awareness, specialmente nei mercati dove la Formula 1 ha un forte seguito, come Europa, Medio Oriente e Asia.

Ci ha anche aiutato ad aprire porte con partner istituzionali, particolarmente nelle reti di sponsorizzazione finanziaria e motorsport tradizionale. Più importante, invia un messaggio: OKX è qui per il lungo termine. Non siamo solo una piattaforma di trading, siamo un brand globale allineato con velocità, precisione e performance.

10. Pubblicate regolarmente le Proof-of-Reserves. Quanto ha aiutato questo a ricostruire la fiducia post-FTX, e cosa si potrebbe fare di più?

Erald Ghoos: Pubblicare le nostre Proof-of-Reserves è stato un passo critico nel ripristinare la fiducia dopo il crollo di FTX. Siamo stati una delle prime piattaforme principali a implementare report di riserve mensili, crittograficamente verificabili utilizzando la tecnologia Merkle Tree. Questo permette agli utenti di verificare indipendentemente che i loro asset sono completamente coperti.

Ci ha aiutato a dimostrare la nostra solvibilità e trasparenza in un modo che gli utenti possono fidarsi. Tuttavia, sappiamo che c’è ancora di più da fare. Stiamo esplorando attivamente attestazioni in tempo reale, audit di terze parti, e persino l’open-sourcing di alcuni degli strumenti dietro il nostro sistema di riserve.

La fiducia si guadagna, non solo una volta, ma ogni giorno, e siamo impegnati a essere leader su quel fronte.

11. “Exchange crypto” è già un’etichetta superata? Tra tre anni, come dovremmo chiamare OKX?

Erald Ghoos: “Exchange crypto” sta iniziando a sembrare troppo limitativo per quello che stiamo costruendo. Tra tre anni, ci aspettiamo che OKX sia conosciuto come una piattaforma di asset digitali regolamentata, o anche un’app di servizi finanziari di prossima generazione.

Stiamo costruendo molto di più di un semplice posto per scambiare token. Che si tratti di custodia, DeFi, accesso istituzionale o finanza tokenizzata, stiamo costruendo un ecosistema multi-livello progettato per soddisfare le esigenze di ogni tipo di utente.

Il settore si sta evolvendo, e anche noi.

Le nostre considerazioni a margine dell’intervista

L’intervista con Erald Ghoos ci offre uno spaccato illuminante su quello che potrebbe essere il futuro prossimo dell’ecosistema crypto europeo. Per tali ragioni, vale la pena soffermarsi su alcuni punti chiave emersi dal nostro confronto.

Il primo elemento che colpisce è la chiarezza strategica con cui OKX ha approcciato la questione MiCA. Non si tratta semplicemente di “subire” una regolamentazione, ma di trasformarla in vantaggio competitivo. L’approccio “first-mover advantage” potrebbe rivelarsi vincente, soprattutto considerando le difficoltà che molti concorrenti stanno ancora affrontando nel processo di registrazione.

Secondo punto molto interessante: la visione di lungo termine. Quando Ghoos parla di evoluzione verso una “piattaforma olistica di asset digitali“, non sta facendo solo marketing – sta delineando una strategia che potrebbe ridefinire il ruolo degli exchange nel panorama finanziario globale. La partnership con Autowhale e l’apertura verso il trading di asset tradizionali sono segnali concreti di questa direzione.

Ma cosa ancora più importante – e qui permettetemi una riflessione critica che da sempre caratterizza il nostro approccio su Criptovaluta.it® – è l’impatto reale di MiCA sugli utenti finali. Dalle parole di Ghoos emerge un quadro tutto sommato positivo: maggiore localizzazione, supporto in EUR, infrastrutture migliorate.

Tuttavia, come abbiamo già discusso nei nostri precedenti approfondimenti, resta aperta la questione se questa maggiore regolamentazione si traduca effettivamente in benefici concreti per gli utenti o se rappresenti principalmente un aumento dei costi operativi che verranno inevitabilmente scaricati sui clienti finali.

L’aspetto delle Proof-of-Reserves merita un’attenzione particolare. Il trauma FTX ha lasciato cicatrici profonde nella community crypto, e l’impegno di OKX verso la trasparenza rappresenta sicuramente un passo nella direzione giusta. L’annuncio di possibili attestazioni in tempo reale e l’open-sourcing degli strumenti di verifica potrebbero davvero fare la differenza in termini di fiducia degli utenti.

Infine, non possiamo non notare come la strategia “infrastructure-agnostic” di OKX si discosti dall’approccio di molti concorrenti che stanno investendo pesantemente in blockchain proprietarie. È una scommessa interessante: privilegiare l’interoperabilità rispetto al controllo diretto dell’infrastruttura.

Chi vivrà vedrà se questa strategia si rivelerà vincente nel lungo termine, ma una cosa è certa: il panorama crypto europeo sta vivendo una trasformazione epocale, e exchanges come OKX stanno tracciando la strada per tutti gli altri.

Noi continueremo a monitorare questi sviluppi con l’occhio critico e indipendente che da sempre ci contraddistingue, perché – senza mezzi termini – la posta in gioco è troppo alta per lasciare spazio a compromessi giornalistici.

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