Jerome Powell affonda i mercati, nonostante abbia mantenuto per tutta la consueta conferenza stampa un atteggiamento relativamente neutro. Il Presidente di Federal Reserve ha confermato la decisione del FOMC di tenere i tassi invariati, e anche la formulazione del comunicato stampa che promette… ulteriori preoccupazioni per il futuro.
L’incertezza sui dazi, dice il comunicato diffuso da Federal Reserve, è tornata infatti attuale. E, dice Jerome Powell in conferenza stampa, ci sarà bisogno di tempo per valutare l’effetto concreto che i dazi avranno sui prezzi. Tempo che sarà aggiunto – o potrebbe essere aggiunto – a quello necessario prima di arrivare ai tagli ai tassi di interesse. Toni che non piacciono ai mercati, con Bitcoin che perde i 116.000$ (salvo poi recuperarli) e il settore ALT che paga un prezzo ancora più alto.
È un Jerome Powell che piace sempre meno ai mercati
Jerome Powell piace sempre meno a mercati che non vorrebbero altro che tagli ai tassi di interesse. Alle 20:30 ora italiana si presenta in conferenza stampa con il suo solito good afternoon e da lì è un relativo crollo delle quotazioni delle principali criptovalute.
Bitcoin perde in 1 ora oltre l’1,20%, fanno peggio altcoin come Ethereum (-2,30%), Solana (-2,50%) e XRP(-2,5%). Sono numeri forse non da crollo da prima pagina, ma comunque importanti in un contesto di mercato che, almeno nelle ultime settimane, aveva visto una sorta di normalizzazione della volatilità.
Cosa ha detto Jerome Powell?
In realtà poco o nulla:
- Economia in rallentamento (rispetto al 2024), ma comunque solida, nonostante si rimanga in territorio di tassi restrittivi;
- Disoccupazione ancora bassa e con numeri non compatibili con una fase restrittiva;
- Incertezza sui dazi, per quanto questa ultima cosa sia stata un po’ balbettata in particolare nella risposta ai giornalisti che lo incalzavano.
Ed è proprio il linguaggio utilizzato intorno alla questione dazi a preoccupare di più i mercati. Powell ha infatti parlato di necessità di tempo per valutare gli effetti dei dazi sui prezzi e dunque sull’inflazione.

Tempo che il mercato non vorrebbe aspettare, credendo che sia più opportuno tagliare già a settembre. Non se ne può avere la certezza ora: Powell sottolinea – correttamente – che ci saranno due dati sull’inflazione e due sulla disoccupazione che offriranno una guida alla prossima decisione di Federal Reserve.
Trump intanto becca Powell
Donald Trump, come prevedibile, non ha preso bene la decisione di Jerome Powell e ha parlato di un presidente in ritardo anche nel caso in cui dovesse tagliare a settembre.
È noto che tra i due, ormai da qualche tempo, non corre buon sangue, con Powell che ha probabilmente sottolineato più volte la questione dazi per scaricare almeno parte della responsabilità verso la Casa Bianca.
Cosa possiamo aspettarci ora?
La risposta dei mercati è apparsa veemente, una tipica reazione di pancia che poi dovrà essere valutata con maggiore tranquillità una volta che certe preoccupazioni di breve saranno svanite.
Rimane comunque una considerazione da chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno: se qualcuno avesse detto che Bitcoin sarebbe stato a 116.000$ senza tagli di Fed, con dazi inflativi e con una situazione macro così complicata, lo avrebbero preso per matto.
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Più che altro si è rafforzato il dollaro. In euro Bitcoin è in lieve salita da 5 giorni, pressoché invariato oggi.
Mi sono occupato di consulenza aziendale per 40 anni … con analisi bilanci ecc … Powell per questione impatto dazi ha ragione… Ci vuole tempo… così come ha ragione a non tagliare… inflazione alta disoccupazione bassa… ci sono regole economiche e finanziarie che non sono elastici da tirare e mollare… ad minchiam… e cmq BIT a parte le solite reazioni… da pc quantistici … tiene e fa pure di più visto il dato di adesso… 08.10 – 31.7 … Avanti così BIT !!!. R.