Altra giornata di (modesti) outflow dagli ETF Ethereum, mentre quelli su Bitcoin hanno invece chiuso un’altra ricca giornata in positivo, con 300 milioni di dollari, nuovi, che sono entrati nei prodotti quotati negli USA.
Il trend che aveva dominato tutta l’estate, quello che aveva visto $ETH più appetibile di $BTC almeno per i veicoli finanziari quotati, sembrerebbe essersi invertito. Ma che tipo di significato può avere per i mercati. Ed è davvero così rilevante?
Ancora giornata “vecchia scuola” a Wall Street
Cos’è successo nelle ultime ore a Wall Street? La giornata di ieri è stata dominata dai JOLTS, dati che riguardano i posti di lavoro di nuova creazione in cerca di essere occupati. Dati più bassi delle aspettative, che certificano in un certo senso la difficoltà del mercato del lavoro.
In miglioramento – ma sempre in negativo – gli ordini alle fabbriche (in particolare trasporti, quelli secchi sono in positivo).

Un quadro che nel complesso rende ancora più probabili i tagli a settembre, che ora i mercati – come è visibile dal grafico, prezzano al 97,5%.
- Perché allora…
È stata una giornata in verità molto strana, con i principali indici delle borse USA che non hanno saputo granché muoversi all’interno di una fase di avvicinamento a politiche monetarie meno restrittive. Anche le preoccupazioni sul mercato dei bond non sono indifferenti e aprono a un quadro non solo visto raramente prima, ma anche fonte di enorme tensione.
In una situazione del genere può essere corretto ritenere che spostarsi su Bitcoin da Ethereum sia una mossa corretta. Riduce il rischio (per quanto Bitcoin continui a essere un asset molto rischioso almeno per l’investitore medio).
La verità però è che i movimenti sono stati così esigui – e condizionati da BlackRock da un alto e dall’altro – che rimane molto difficile tracciare un pattern che sia credibile non diciamo sul lungo periodo, ma quantomeno sul medio.
Intanto le società quotate…
Intanto si sta giocando una partita che per dimensioni e volumi è importante tanto quanto quella degli ETF.
È la partita delle società quotate, che almeno in certi casi sembrerebbero avere dei capitali illimitati per acquistare e che talvolta aspettino soltanto il momento giusto per farlo.
Ieri da Bitmine, società che si occupa di acquisire Ethereum a mercato, sono arrivati altri ETH, per un controvalore complessivo di 65 milioni di dollari.
Una somma che doppia i 38 milioni di dollari persi dagli ETF. Segnale appunto che questa partita ormai si gioca a due – e che i numeri quotidiani degli ETF hanno rilevanza sì, ma non unica.
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