Tra i token che in eri si è registrata una giornata negativa per il comparto crypto, con ribassi generalizzati che hanno coinvolto la maggior parte dei token, compreso Ethereum (ETH). Attualmente quota 4.515 USD e segna tre sedute consecutive in rosso. Su base settimanale il bilancio è di –2,04%, dopo l’ottima chiusura della settimana precedente a +6,97%.
Settembre difficile per Ethereum
Il mese di settembre resta comunque in positivo con un progresso del +2,10%, mentre la performance da inizio 2025 si attesta a +35,20%. La fase di ribasso riguarda principalmente il mercato delle crypto, dal momento che la finanza tradizionale mostra un andamento opposto.
Gli indici azionari principali, come l’S&P 500 e i listini europei, hanno infatti chiuso in territorio positivo. Il future sull’S&P 500 ha registrato un +0,33% e aggiornato il massimo storico a 6.623,50 punti. Anche in questo contesto, va registrato il rialzo del Nasdaq, che ha chiuso sui massimi storici a 24.295 punti con un rialzo del +0,66%. Alla festa degli indici azionari ha partecipato anche il nostro FTSE MIB, che ha chiuso a +1,14%, tornando sopra i 43.000 punti.

Crypto in calo, azioni in rialzo
Il mercato delle crypto registra oggi una fase di debolezza, alimentata da prese di profitto e liquidazioni, soprattutto sulle posizioni con leva finanziaria in Bitcoin, Ethereum e altre altcoin, con aumento della pressione di vendita.
Un ulteriore fattore è l’attesa per la prossima decisione sui tassi della Federal Reserve: l’incertezza spinge i trader alla cautela sugli asset più volatili, mentre i listini azionari beneficiano di dati macro e utili societari solidi.
Si osserva quindi una divergenza: gli indici azionari sono stati sostenuti da negoziati commerciali positivi, solidi utili aziendali e forza in settori come quello tecnologico, che spingono i guadagni nei mercati azionari statunitensi ed europei.
Ethereum: analisi del grafico daily
Nel grafico daily si osserva l’andamento di Ethereum a partire dall’ultimo minimo rilevante toccato in agosto a 3.355$. Da questo livello è partita una fase di rimbalzo, con uno swing a metà mese e una successiva accelerazione a fine agosto che ha portato al nuovo ATH a 4.955$.

Dopo l’ATH è seguita una correzione. Con l’inizio di settembre il prezzo ha mostrato una fase di lateralità, caratterizzata da bassa volatilità e da una serie di candele dal corpo contenuto, protrattasi per circa dieci giorni. Solo dal 10 settembre si è registrata una nuova accelerazione rialzista che ha condotto la scorsa settimana a un massimo mensile a 4.749 dollari.
Settembre in swing di prezzo per ETH
Negli ultimi tre giorni il prezzo ha invece avviato una contrazione con tre candele rosse consecutive. In questo scenario l’area di supporto immediata si colloca tra 4.450 e 4.400 dollari, zona dove passa anche la trendline dinamica evidenziata in verde. La perdita di quest’area potrebbe spingere ETH verso la SMA 50 in area 4.150 dollari. A scalare, il supporto principale è individuato a 4.150$, livello collegato al vettore rialzista dal minimo di agosto all’ATH.
Nella parte inferiore del grafico si può notare l’indicatore RSI, entrato in fase di scarico dalla zona di ipercomprato. L’oscillatore sta inoltre rompendo al ribasso la propria media mobile, segnalando una perdita di forza e confermando il rallentamento del momentum.
Panoramica sul weekly di Ethereum

Passando al grafico weekly si osserva il movimento principale degli ultimi mesi, originato dal rimbalzo sul minimo di aprile a 1.385$. Dal quel livello fino ai valori attuali, Ethereum ha registrato un rialzo di circa il +228%. Questo movimento si è sviluppato attraverso una sequenza di fasi rialziste alternate a consolidamenti, fino all’ATH.
I supporti vettoriali di medio termine
Allargando lo sguardo sul vettore, il primo supporto significativo si colloca in area 3.870$. A scalare, si individua una zona di supporto compresa tra 3.600 e 3.535 dollari.
Il livello più importante di questo vettore rimane però in area 3.150$: un’eventuale discesa di ETH fino a questa fascia implicherebbe un crollo del 30% e rappresenterebbe la vera linea Maginot, cruciale per favorire un rimbalzo e una possibile ripresa del trend rialzista.
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