Google ha annunciato il lancio di un’infrastruttura di pagamento per gli agenti AI. Integrerà, oltre al circuito delle carte, anche diverse stablecoin – e quindi diverse blockchain. Lo standard è open-source ed è stato concepito e realizzato per permettere agli agenti AI di effettuare e ricevere pagamenti.
C’è stata, durante la fase di sviluppo, anche la partecipazione di Coinbase, insieme a quella di altre 60 aziende del calibro di American Express e Salesforce.
Cosa ha messo in piedi Google?
Si chiama A2A x402 Extension e:
Porta i pagamenti in criptovalute al protocollo A2A (Agent-to-Agent), permettendo agli agenti AI di monetizzare i propri servizi con pagamenti on-chain.
Gli obiettivi?
Permettere il commercio da parte degli agenti offrendo una modalità standardizzata affinché ricevano pagamenti per i propri servizi e ricevano pagamento on-chain.
Sono già presenti implementazioni in diversi linguaggi (Python compreso) e sarà probabilmente uno degli standard che si affermerà con maggiore rapidità, dati i soggetti coinvolti.
Partecipazione di Coinbase
Allo sviluppo ha partecipato anche una delle aziende americane più rilevanti del settore, ovvero Coinbase. Riporta Fortune:
Coinbase e Google hanno lavorato insieme per essere certi che i propri schemi per i pagamenti fossero compatibili.
Con Erik Reppel, che è a capo della divisione ingegneria di Coinbase che ha commentato:
Stiamo tutti lavorando per capire come possiamo permettere all’AI di trasmettere valore da un agente all’altro.
- Grande spot per il settore crypto
E in particolare per quello delle stablecoin, settore di enorme rilevanza ora per l’economia USA e che ha visto l’arrivo anche di grandi società come Stripe (che ha lanciato addirittura una propria blockchain) e che vedeva già la partecipazione di giganti come PayPal, Visa, Mastercard.
Google è storicamente una delle aziende che ha offerto di più al mondo della blockchain in termini di infrastruttura e probabilmente anche in virtù del nuovo clima che si respira negli USA, ha deciso di accelerare sul comparto.
La separazione con l’Europa, dove invece si è deciso di optare per l’Euro Digitale diventa così ancora più netta. Da un lato dell’oceano, quello americano, il netto supporto per un settore sviluppato dai privati e che accelera, dall’altro la scelta di optare per una soluzione pubblica che però non è ancora pronta e che non lo sarà per i prossimi mesi. Da Francoforte dicono tuttavia che sarà necessario procedere in senso contrario per tutelare la sovranità monetaria dell’UE. Ci riusciranno?
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