Mantle (MNT) in OTTIMA FORMA: il più forte tra i token dei L2 di Ethereum

All’interno di questo giornale abbiamo spesso parlato dei token dei layer-2 di Ethereum con un certo occhio critico, vista la scarsa utilità e l’ampia diluizione di queste monete. Quando c’è però da fare i complimenti ad un progetto non ci tiriamo indietro, e questa volta non possiamo esimerci dal tirare giù il cappello di fronte a quello che sta costruendo l’ecosistema Mantle assieme alla sua crypto MNT.

Attualmente questo token è il più grande tra tutti quelli appartenenti alla nicchia dei L2, nonché l’unico reduce da un nuovo ATH sui prezzi, mentre tutti gli altri affrontano price action a dir poco disastrose. Per MNT ci sono inoltre tante narrative bullish all’orizzonte, che potrebbero spingere ancor di più le quotazioni ed alimentare una nuova corsa sfrenata al rialzo. Vediamo più da vicino cosa sta combinando Mantle e perché dovremmo monitorare con attenzione la sua moneta nativa.

Mantle distrugge la concorrenza dei layer-2 di Ethereum

Mantle non è la blockchain L2 più grande in termini di valore bloccato, e nemmeno quella più “decentralizzata” nel vero senso del termine, basandosi su un sistema di verifica dati che fa affidamento solo su pochi sequencer interni. Nonostante ciò, il suo token appare nettamente più in forma di quello di altri competitor, che sembrano disporre di una tecnologia più avanzata e distribuita, magari già in fase di stage 1 o stage 2.

Dai primi di luglio il prezzo di MNT è aumentato di circa un 200%, aggiungendo oltre $3,5 miliardi di capitalizzazione e rompendo nuovi massimi storici sul grafico. Al momento risulta il maggiore asset crypto per market cap tra tutti quelli della nicchia L2, e contestualmente anche dei pochi che è riuscito ad invertire la tendenza ribassista diffusa nel gruppo, evitando quel continuo deprezzamento che ha caratterizzato gran parte della concorrenza da inizio anno.

Cosa ha di speciale MNT rispetto agli altri token L2?

A differenza degli altri token L2, MNT può vantare una serie di casi d’uso più stimolanti a favore della domanda. Come tutto il gruppo anch’esso presenta funzioni di governance all’interno del proprio ecosistema Mantle, utilità in realtà poco attraente agli occhi degli investitori, ma ha anche qualcosina in più da mettere sul tavolo.

Innanzitutto MNT è utilizzato come gas token sulla rete Mantle, mentre nei vari layer-2 l’asset di riferimento per le fees è sempre ETH. Questo dato, sebbene la chain non sia poi così grande in termini di TVL, offre comunque una buona pressione di acquisto per coloro che vogliono eseguire operazioni sul network.

Poi c’è da osservare come la stessa Mantle possieda una delle treasury più grosse in tutto il panorama crypto, con oltre $6 miliardi in gestione, di cui una buona parte proprio in MNT. Proprio il fatto che così tanti token siano custoditi nel gruzzoletto della DAO, fornisce un segnale incoraggiante aggiuntivo per gli holders.

Ma non sono certamente queste condizioni ad aver fatto la differenza sulla price action di MNT. D’altronde, sono tutte informazioni note da mesi, che il mercato aveva già prezzato, senza mai riuscire però a sostenere la spinta delle ultime settimane, Il vero driver per la corsa della moneta è arrivato infatti solo di recente.

La narrativa bullish su MNT

Non tutti forse sanno che Mantle è un ecosistema molto vicino all’exchange Bybit, essendo stato finanziato originariamente come BitDAO proprio dalla stessa piattaforma di scambio. Ecco questo è un dettaglio fondamentale perché da qualche settimana Bybit ha annunciato la volontà di integrare MNT come asset principale del gruppo nella roadmap 2.0.

Cosa significa questo? che a breve MNT aggiungerà nuova utilità, diventando un asset che garantisce sconti sulle fees di trading su Bybit (-25% sullo spot e -10% sui derivati), oltre ad essere implementato come mezzo di pagamento e nella sezione earn dell’exchange. Inoltre stanno per essere aggiunte nuove coppie di scambio con controparte in MNT, e l’holding della moneta diventerà un parametro per il calcolo dei vari livelli VIP.

Può sembrare una cosa da poco ma in realtà è una novità enorme, perché rende la moneta effettivamente necessaria da detenere per accedere a molti vantaggi su Bybit, primo su tutti lo sconto sulle commissioni. Pensate poi che il rapporto tra capitalizzazione di MNT e volumi di trading di Bybit, è molto più basso se comparato a quello di altri token CEX.

Per fare un esempio, Binance gestisce circa $100 miliardi di volumi al giorno tra spot e derivati, mentre BNB quota $136 miliardi. Bybit invece ospita circa $30 miliardi di scambi al giorno, ma MNT quota appena $5,4 miliardi. La stessa divergenza la notiamo per altri token CEX. Secondo quest’ottica, la moneta è ancora parecchio sottovalutata rispetto al suo potenziale reale.

Altre novità in arrivo per MNT

Ormai dovrebbe essere chiaro: MNT non è più un semplice token L2, ma sta diventando una risorsa fortemente integrata ad un livello più elevato, che è appunto quello dei CEX. Ma anche la rete Mantle, nel suo piccolo, sta lavorando per integrare nuove chicche, così da poter dare più valore di riflesso alla sua moneta nativa principale.

Proprio ieri ad esempio, Mantle ha annunciato il completamento dell’upgrade OP Succinct sulla mainnet, che ha reso la chain un vero e proprio ZK rollup con finalità più rapide. In pratica i blocchi diventano più rapidi e sicuri, con le prove ZK che aggiungono una componente di fiducia crittografica.

Aggiungiamo anche il lancio ormai imminente di Byreal, perpetual DEX permissioned gestito da Bybit, attualmente in public beta, che avrà come base di settlement proprio la rete Mantle. Sono molto alte le aspettative per questa piattaforma, non solo per il calibro degli attori coinvolti, ma anche per l’ambizione di estendersi cross-chain verso Solana e conquistare spazio in un mercato dei DEX sempre più competitivo, oltreché particolarmente remunerativo.