Parliamoci chiaro: il mondo crypto è ancora un boys club, e non è che me lo sto inventando io. Basta guardare i numeri per capire che c’è qualcosa che non va.
Gli uomini ricoprono il 76% delle posizioni tecniche nel blockchain, e solo il 9% delle startup crypto sono guidate da donne. Nel frattempo, un settore che potrebbe generare oltre un milione di posti di lavoro entro il 2030 continua a ignorare metà della popolazione. Ma finalmente qualcuno ha deciso di fare qualcosa di concreto.
Quando Bitget incontra il Sud Italia
La partnership tra Bitget e WomenLead per il webinar “Women Lead Crypto” del 1° ottobre non è la solita operazione di marketing. WomenLead è un’organizzazione pugliese che opera dove il problema è più serio: nel Sud Italia il tasso di occupazione femminile è fermo al 36,9%, e la vulnerabilità lavorativa delle donne nel Mezzogiorno tocca il 31,2%. Non sono solo statistiche, sono il ritratto di un territorio che spreca talenti.

E WomenLead, guidata dalla CEO Gaia Costantino, non è certo una realtà che fa solo belle parole. Hanno formato oltre 700 donne nell’intelligenza artificiale solo negli ultimi due anni, coinvolto 250 studentesse in percorsi STEM nelle scuole pugliesi, e supportato concretamente 5 startup guidate da donne. Quando Costantino dice che “le competenze tecnologiche sono la chiave per sbloccare il potenziale femminile”, lo dice forte dei risultati ottenuti sul campo.
Blockchain4Her non è solo marketing
Dall’altra parte abbiamo Bitget con il suo programma Blockchain4Her, che francamente sta facendo le cose per bene. Non è il solito washing di immagine che vediamo troppo spesso nel settore. Hanno già supportato oltre 3.000 donne, distribuito più di 50.000 dollari di contributi alle imprenditrici, e stretto una partnership triennale con UNICEF per formare 300.000 ragazze nel mondo. L’obiettivo è ambizioso: 1,1 milioni di persone formate sulla blockchain entro il 2027.
La CEO Gracy Chen non gira intorno al problema quando dice che “l’inclusione e la diversità di genere sono fondamentali per il futuro della blockchain”. E ha ragione, perché un settore che esclude il 50% dei talenti disponibili è destinato a rimanere mediocre. Non è politically correctness, è business sense.
Un webinar che promette di essere diverso
Il webinar gratuito del 1° ottobre non sarà la solita chiacchierata motivazionale che lascia il tempo che trova. Il programma è concreto: introduzione completa al Web3, spiegazione pratica di blockchain, crypto e DeFi, mappatura delle opportunità di carriera reali, e una sessione di Q&A per chiarire tutti i dubbi. L’evento si terrà online ed è completamente gratuito, quindi nessuna scusa per non partecipare.
Quello che mi convince di questa iniziativa è il focus geografico specifico. Troppo spesso vediamo progetti globali che alla fine non cambiano nulla localmente. Qui invece c’è un approccio mirato su un territorio dove il problema è più acuto, con partner che hanno track record comprovati e un approccio pratico che va oltre i soliti discorsi sull’empowerment.
Il verdetto di Crypto Buddy
Finalmente qualcuno che fa sul serio. Il Web3 ha bisogno di diversità non per moda, ma perché diversità significa innovazione, e innovazione significa business. WomenLead ha dimostrato sul campo di saper formare e supportare concretamente, Bitget ha messo i soldi dove sono le parole con Blockchain4Her. Insieme potrebbero davvero fare la differenza, almeno nel Sud Italia.
Una cosa è certa: se il settore crypto vuole crescere davvero, deve smettere di essere un club esclusivo. Il 1° ottobre potrebbe essere l’inizio di qualcosa di importante. E se siete donne interessate al Web3, non avete scuse per non esserci. La registrazione è gratuita su womenlead.it/women-lead-crypto, e francamente vale la pena provarci.
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