Cronos è stato un bluff? Crollo del 43% dal picco | Dove può arrivare ora [Analisi]

Come spesso accade, dopo salite verticali seguono fasi di discesa altrettanto violente, e  Cronos (CRO) conferma la regola. A fine agosto il prezzo di $CRO aveva registrato una crescita weekly del +86%, toccando un picco massimo a 0,3878 USDT, con un rialzo complessivo del 150%.

Correzione per Cronos a -24% in settembre

Attualmente $CRO quota 0,22 USDT e ha chiuso tre settimane consecutive di contrazione, pari a –7,5%. Rispetto al picco di agosto, il ribasso complessivo è del –43%. Su base mensile, settembre segna un calo del –24%, che segue il +110% di agosto. Nonostante questa correzione, nel 2025 l’andamento di Cronos resta positivo con un progresso del +56%.

Dopo la news lo sboom di CRO

Il rally di agosto aveva fatto seguito alla partnership da 6,4 miliardi con Trump Media e all’acquisto di quasi il 19% dell’offerta di CRO generando entusiasmo tra gli investitori e alimentando un rialzo che ha spinto il token fino al picco di 0,3878 USDT. Al contempo ha spinto molti trader a chiudere posizioni per portare a casa i guadagni.

Prese di profitto

La scorsa settimana il prezzo di Cronos ha subito un calo, in gran parte dovuto alla dinamica dei derivati e a prese di profitto. La fase  di forte volatilità tra fine agosto e settembre è riflessa nei dati di open interest e funding rate.

A fine agosto l’OI sui futures perpetual ha toccato oltre 150 milioni di dollari, accompagnando l’impennata del prezzo fino a 0,3878 USDT. Tuttavia, il rally ha attirato prese di profitto, innescando un rapido ridimensionamento delle posizioni speculative.

I funding rate, diventati negativi durante il picco di agosto, hanno confermato un sentiment ribassista, con prevalenza di posizioni short. Una normalizzazione di queste due metriche può far suppore che il prezzo di Cronos sta provando ad assestarsi dopo la fase euforica e quella correttiva.

Cronos dal massimo di novembre 2024 al crollo di febbraio

Sul grafico weekly di Cronos si osserva una panoramica che parte dal massimo toccato a novembre 2024 a 0,2353 USDT. Successivamente, nel 2025 è iniziata una prima fase ribassista che ha portato il prezzo, a febbraio, a toccare un minimo a 0,068 USDT, con un crollo mensile del –43,32%. Da quel livello $CRO ha costruito una base ed è entrato in una fase di congestione, come evidenziato sul grafico, fino alla fine di giugno.

Congestione, breakout e rally di agosto

Con l’inizio di luglio è avvenuto il breakout dell’area di congestione che ha spinto il prezzo fino alla prima resistenza in area 0,15 USDT, dove si è fermato per tre settimane. A fine agosto c’è stata la ripartenza con un rally che ha portato al massimo di 0,3878 USDT, in prossimità della resistenza vettoriale di lungo periodo a 0,40 USDT.

Come spesso accade, dopo crescite violente sono seguite correzioni altrettanto marcate: attualmente $CRO sta segnando la quarta settimana consecutiva di ribasso e ha rotto il supporto vettoriale di breve situato in area 0,2550 USDT.

Osservando la panoramica di breve periodo sul grafico daily, si può constatare la fase di contrazione del prezzo di Cronos, caratterizzata da una sequenza di massimi e minimi decrescenti. Va anche rilevato come questa discesa stia avvenendo in maniera costante, senza eccessivi ribassi giornalieri.

Scenario di breve termine

Sul grafico daily, si può constatare la fase di contrazione del prezzo di Cronos, caratterizzata da una sequenza di massimi e minimi decrescenti. Va anche rilevato come questa discesa stia avvenendo in maniera costante, senza eccessivi ribassi giornalieri.

Cronos test della SMA 50

Attualmente il prezzo di CRO sta testando la media mobile (Sma50), mentre il primo supporto rilevante si colloca poco più in basso, in area 0,1950 USDT. Se la discesa dovesse proseguire, il livello successivo è individuato in area 0,14 USDT.

A livello di pattern non emergono configurazioni che possano anticipare una possibile inversione.

Il prezzo si trova inoltre all’interno della banda inferiore delle Bollinger Bands, mentre l’indicatore RSI conferma la debolezza, essendo entrato in ipervenduto da tre giorni.