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Euro Digitale: primi ok da ministri finanze. Ma serviranno 2 o 3 anni!

Euro digitale: primo passo avanti (e mezzo indietro). Ma ora si deve accelerare, dicono da BCE.

Venerdì è arrivato il primo accordo tra i ministri delle finanze dell’UE per il lancio dell’Euro Digitale. Si tratta del primo passo relativamente chiaro sulle tempistiche che dovrebbero portare al lancio della CBC legata all’Euro. Progresso che arriva mentre BCE sta cercando l’approvazione da parte dei singoli parlamenti dei paesi che compongono l’Unione, operazione che si sta rivelando piuttosto faticosa.

A dare una mano al progetto di Christine Lagarde e del quale l’italiano Piero Cipollone è uno degli alfieri più convinti arrivano i ministri delle finanze europei, che hanno trovato una sorta di accordo di massima almeno sui prossimi passi che dovranno essere compiuti.

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Primi passi per la “difesa della sovranità monetaria dell’UE”

I sostenitori dell’Euro Digitale potranno – seppur con moderazione – brindare. Venerdì dall’incontro tra i ministri delle finanze dei paesi membri è venuto fuori un accordo di massima, in grado di fissare almeno a grandi linee i primi dettagli dell’implementazione. Secondo quanto riporta Reuters:

  • I ministeri delle finanze potranno dire la loro su come verrà emesso l’Euro Digitale;
  • Ci sarà anche discussione sul massimo che potrà essere detenuto da ciascun residente.

Il secondo punto è quello che interessa di più il sistema: il rischio infatti sarebbe quello di sostituirsi ai depositi bancari, punto di massima preoccupazione per tutte le associazioni di categoria, e che potrebbe essere superato imponendo appunto dei limiti sul massimo di euro digitali che potranno essere detenuti da ciascun individuo.

Il compromesso che abbiamo raggiunto è che prima che BCE prenda delle decisioni finali in relazione all’emissione, ci sarà opportunità di discuterne con il Consiglio dei Ministri.

Questo è il commento che Paschal Donohoe ha restituito alla stampa tramite la conferenza di rito.

Per BCE si dovrà votare prima di giugno

Obiettivo della BCE sarebbe ricevere l’ok dai parlamenti nazionali entro il prossimo giugno. Tempistiche che però appaiono come strette, soprattutto in relazione alla relativa difficoltà che Cipollone e gli altri stanno incontrando nel creare uno zoccolo duro pro-Euro Digitale.

Anche se il voto dovesse passare a giugno, serviranno tra i 2 e i 3 anni per vedere l’Euro Digitale operativo. Ammesso che si tratti davvero di una soluzione in grado di proteggere la sovranità monetaria dell’Europa, le tempistiche potrebbero essere così dilatate da rendere l’eventuale esordio dell’Euro Digitale pressoché inutile.

Negli USA infatti, a tema stablecoin, si sta già lavorando alacremente. È stato approvato il GENIUS Act, che regolamenterà proprio quel mercato, un framework legale che ora è in attesa dei regolamenti attuativi da parte del Dipartimento del Tesoro.

Dipartimento del Tesoro che proprio la scorsa settimana, ha aperto la fase dei commenti da parte del pubblico e si dovrebbe da lì in avanti procedere spediti verso l’implementazione di queste regole.

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