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Euro digitale: voto a maggio. BCE accelera contro crypto stablecoin

BCE prova ancora a accelerare sull'euro digitale. Si voterà a maggio (o giugno?) e intanto le banche...

Dal Sibos di Francoforte arrivano novità importanti anche per l’Euro Digitale. La responsabile del programma, Evelien Witlox, ha infatti comunicato alla platea che è atteso un voto per maggio, che se dovesse avere esito positivo, permetterebbe il lancio della valuta digitale emessa dalla Banca Centrale Europea già nel 2027. Date che però sono in conflitto con quelle che erano state comunicate soltanto pochi giorni fa da BCE, che parlava di 2 anni e mezzo, forse 3 per arrivare a un progetto funzionante, successivamente al voto.

La questione è di massima importanza, dato che le banche – tra le quali anche giganti come UniCredit, si stanno organizzando in altro modo, lanciando stablecoin in giurisdizioni più favorevoli (i Paesi Bassi) rispetto all’Italia.

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Euro digitale, ma quando arrivi?

Fino alla scorsa settimana eravamo tarati sul 2028-29, ammesso di non incontrare ostacoli in sede di voto finale. Ora le cose potrebbero invece accelerare, almeno secondo quanto Evelien Witlox ha comunicato al Sibos di Francoforte, grande kermesse dedicata al mondo dei pagamenti alla quale partecipa anche la Banca Centrale Europea.

Ci aspettiamo un voto a maggio 2025.

Questo porterebbe, almeno secondo quanto riporta Raphael Bloch di The Big Whale, la data possibile di lancio al 2027.

Permane però l’incertezza, perché oltre al voto da superare, ci sono questioni tecniche che non sembrerebbero essere state ancora definite.

Rimane poi incerta la relazione con le banche private, da sempre un po’ scettiche sul progetto e che pur di non perdere terreno rispetto alle omologhe americane, stanno lanciando diverse stablecoin legate all’euro.

Deutsche Bank lo ha fatto tramite il progetto in joint venture di AllUnity. ING, Sella, UniCredit si sono invece organizzate in consorzio con altre banche europee per lanciare nel 2026 una loro versione di crypto stable legata all’euro.

Segnali questi che il fronte unitario che Piero Cipollone, BCE, ha provato a costruire, manca ancora. E che le rassicurazioni offerte alle banche (tra le quali la partecipazione a un ecosistema che potrebbe fare benissimo a meno di loro) non hanno sortito gli effetti sperati.

Saranno mesi se non anni di passione, con tempistiche che rispetto all’accelerazione impressa negli USA al comparto, potrebbero essere troppo in là per una risposta efficace da parte dell’Europa.

Ammesso che questa risposta – e anche questo è tutto da dimostrare – sia impossibile fare come negli USA, ovvero con una competizione tra privati entro regole certe.

Secondo indiscrezioni inoltre BCE si sarebbe scagliata contro le stablecoin multi-emittente, categoria che include anche USDC e EURC di Circle.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
2 mesi fa

scusate la mia ignorantaggine ma non capisco il motivo per cui creare anche un euro digitale o “solo euro digitale”? forse per avere un maggior controllo sulla popolazione? Ma credo che il contante non sparirà…

Ettore
Ettore
2 mesi fa

L’euro digitale è quello strumento che quando l’UE ha bisogno di soldi schiaccia un tasto e preleva lo 0.6% da ogni cittadino europeo e/o extracomunitario che ne detiene, modello giuliano amato nel 1992, ma non limitato ai soli c/c bancari?

No grazie! Abbiamo già dato!