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21 nuovi ETF crypto negli USA: arriva la richiesta shock da REX-Osprey™

Nuova tornata di richieste di approvazione: sono ventuno, tutte dallo stesso gestore.

Nonostante lo shutdown, che si prolungherà per un tempo indefinito e che bloccherà l’approvazione di ogni possibile nuovo ETF sulle crypto e non, la febbre è ancora alta. Nella tarda serata di venerdì, REX-Osprey™ ha (o sarebbe il caso di dire hanno, dato che si tratta di due gestori che collaborano) inviato a SEC richiesta di approvazione per 21 diversi ETF sulle criptovalute.

Così come già accaduto per altri crypto ETF dei medesimi gestori, si utilizzerà la formula del 1940, una formula meno conveniente sul piano fiscale e che presenta costi maggiori di gestione, e che però non ha bisogno di un ok da parte di SEC per partire.

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21 nuovi ETF crypto? Sì, presto sui listini USA

REX-Osprey™ è la combinazione di due gestori che ha trovato una formula per arrivare sui mercati prima di altri gestori di ETF. È una formula meno conveniente per gli investitori, ma che può guadagnarsi una fetta di mercato arrivando prima rispetto agli altri. Questa volta ad arrivare sul mercato – ci attendiamo nel giro di qualche settimana al massimo – sono prodotti su crypto secondarie per capitalizzazione di mercato, con diversi protocolli però di grande spessore e di buone prospettive.

La lista di richieste

La lista completa delle richieste è qui, ricavata dal form inviato a SEC, con diverse presenze interessanti e uniche, come l’ETF su AAVE, quello su Ethena $ENA, così come quello su OKB e TAO.

Per il resto diverse delle crypto inserite nella richiesta sono già oggetto delle mire di ETF in fase di lancio da parte di altri gestori.

Quando inizieranno a essere scambiati?

Ci sono tempistiche incerte a causa di uno shutdown negli USA che ha rallentato le attività di SEC e che non dovrebbe permettere l’arrivo di nuovi prodotti fino alla risoluzione della vicenda.

Risoluzione che almeno per il momento sembrerebbe essere molto lontana: non ci sono stati progressi in tal senso e le posizioni dei due gruppi sembrerebbero essere ancora molto distanti, anzi troppo distanti per arrivare a un accordo.

Quanta domanda possono raccogliere?

Dipende: sono tanti ETF, diversi dei quali su criptovalute che i mercati non sono ancora in grado di apprezzare. L’operazione è in parte pubblicitaria e diversi di questi ETF con ogni probabilità non raccoglieranno grandi capitali dagli investitori.

Sarà però interessante vedere se arriveranno delle risposte da parte di gestori più blasonati, più solidi e con una clientela di maggiore spessore. La corsa è iniziata, anche se diversi di queste crypto non potranno essere oggetto di ETF ad approvazione semi-automatica con l’altra formula, quella più conveniente per gli investitori.

Per il resto, è evidente che negli USA ormai è cambiato davvero tutto e che questo ciclo sarà molto diverso dal precedente.

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