Arriva un altro consorzio bancario nel mondo delle stablecoin. Lo ha annunciato BNP Paribas, indicando la partecipazione di Santander, Bank of America, Citi, Deutsche Bank, Barclays, Goldman Sachs, MUFG, TD Bank e UBS. La stablecoin, secondo il comunicato, sarebbe coperta 1:1 da riserve e avrebbe come focus principale le valute dei paesi che compongono il G7.
Non è chiaro per il momento se si tratterà di più valute oppure di una singola valuta in stile SDR, che seguirà un paniere di valute fiat. Si tratta del secondo grande consorzio bancario che valuta l’ingresso nel settore. ING, UniCredit e altre banche europee lanceranno nel 2026 una stablecoin basata sull’euro.
Ancora stablecoin
Sono il tema forte di questo ciclo. Sono le stablecoin, che dopo l’arrivo di una normativa chiara negli Stati Uniti hanno guadagnato lo status di prossima tecnologia che le banche esploreranno almeno per certi tipi di pagamenti.
Questa volta il consorzio è composto da banche non solo europee, ma anche americane, giapponesi, canadesi e svizzere, per un respiro più ampiamente globale.
L’iniziativa, che è ancora in una prima fase esplorativa, porterà i suoi frutti eventuali su blockchain pubbliche, senza che però queste siano state elencate. Nessuna blockchain privata, pertanto, schierandosi così chiaramente in un’altra delle battaglie che sta animando il mondo dei pagamenti e della clearance, almeno ai piani alti della finanza internazionale.
Nessuna banca italiana
Al consorzio guidato da ING partecipano anche le italiane UniCredit e Banca Sella. Non è chiaro per il momento se altri gruppi bancari italiani abbiano intenzione di aprire al settore. Contattata a giugno 2025, Banca Intesa ha comunicato di non avere aggiornamenti da condividere su queste tematiche.
I grandi gruppi attivi nel mondo delle stablecoin – o che lo stanno per diventare – sono ormai tanti. Oltre a quelli sopracitati e a quelli che parteciperanno al consorzio di ING, ci sono anche JP Morgan Chase con il suo JPM Coin, SG-FORGE di Société Générale con EURCV e USDCV.
Voci che circolano da tempo parlano di un possibile consorzio che avrebbe dovuto coinvolgere anche Wells Fargo.
Il tema, trattato con maggiore apertura negli USA dopo il GENIUS Act, è invece ancora circondato da ostilità in Europa, con BCE che preferirebbe procedere con l’Euro Digitale.
In Europa è attiva anche AllUnity, che nasce da una joint venture di DWS (controllata da Deutsche Bank), insieme a Galaxy e Flow Traders. Abbiamo intervistato la scorsa settimana il CFO del gruppo Simon Seiter.
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