5 IDEE post CROLLO di venerdì. Bitcoin, crypto e mercati dopo il BIG SHORT

C’è dello spazio per essere ottimisti, anche dopo un crollo come quello di venerdì. Anche chi ha bisogno di essere consolato, dovrà cercare di prendere quanto accaduto come un’importante (e cara) lezione, che potrà migliorarne i comportamenti in futuro, anche per tutelarsi da questioni che non sono esattamente sotto il suo pieno controllo.

A 48 ore da un evento che farà la storia del mercato crypto – non si era mai vista una liquidazione di questa portata – è ora di iniziare a disinfettare le ferite e uscirne possibilmente più forti. Qui 5 spunti di ragionamento che dovrebbero aiutarci a trasformare in lezione e dunque in spunto di miglioramento un evento certamente triste per le tasche di molti.

Sì, è successo, potrà succedere di nuovo e la protezione dipende da noi

Possiamo essere artefici del nostro destino sui mercati e quantomeno limitare i danni quando si verificano eventi anche di questa portata. Cosa abbiamo imparato da questo evento?

1. Trust no one

Non fidarti di nessuno. Quell’exchange che utilizzano tutti è molto liquido? Te lo propongono volti famosi del crypto Twitter? Può avere dei problemi. E può averne anche in più di exchange meno liquidi e importanti. La scelta dell’intermediario è importante. E quando ti rivolgi a prodotti derivati, ricordarti che la controparte è – anche – l’exchange.

Se stai investendo delle somme che per te sono importanti, diversificare il rischio scegliendo più exchange o intermediari può essere una scelta intelligente da fare.

2. DEX sono ancora sperimentali

Per Hyperliquid il meccanismo di gestione della crisi ha funzionato egregiamente e il fondo che fa da controparte durante le liquidazioni ha addirittura guadagnato. Ricordiamoci però che questo tipo di infrastrutture – soprattutto quando più piccole e con meno volumi – possono soffrire.

3. Le alt – soprattutto di media e bassa capitalizzazione, hanno una liquidità difficile da quantificare

È ormai il segreto di Pulcinella. Una parte rilevante delle crypto fuori dalla top 50 ha liquidità sulle piazze soltanto perché i market maker lavorano di buona lena, incassando spread che spesso si fanno interessanti.

Ricordati che stai investendo in asset molto rischiosi anche per struttura di mercato. Applicare la leva su certi asset è folle. Sono già più volatili di quanto dovrebbero esserlo degli asset da considerare come da investimento.

4. No, tutto in crypto è da stolti

Siamo un giornale dedicato alle criptovalute e crediamo nella capacità di questo settore di evolvere e di diventare una parte rilevante dei mercati finanziari.

Tuttavia, come ha scritto qui egregiamente il nostro direttore, c’è bisogno di guardarsi intorno e di ragionare come persone più assennate. Ci sono esperienze sui mercati che possono essere molto gratificanti e che ci evitano situazioni come quella di venerdì.

5. I tuoi interessi e quelle dei grandi nomi non sono sempre gli stessi

Temevi di diventare exit liquidity per i grandi fondi come BlackRock. La verità è che già più volte nella tua carriera di investitore crypto lo sei stato degli stessi che si presentavano come amici del settore.

Ragiona sempre con la tua testa, chiediti il perché di certe analisi, certe esternazioni pubbliche, certi consigli da parte dei più ricchi, dei più noti e dei più importanti personaggi del settore crypto.

Bonus: Il comportamento di Bitcoin e Ethereum è stato profondamente diverso da quello del resto del settore, con poche (e rare) eccezioni. Sarà il caso di valutare la nostra esposizione e anche certe credenze riguardo pattern che sarebbero costretti a ripetersi, come quello, fallace, di Uptober, o che comunque come ricorda il nostro direttore Alessio Ippolito, deve essere ragionato più a fondo.