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FSA, l’authority di vigilanza sui mercati in Giappone, valuterà la possibilità di permettere alle banche locali di comprare e vendere crypto, con la possibilità che queste si registrino come exchange di criptovalute. La discussione avverrà nel prossimo incontro ufficiale, secondo quanto riportato da Yomiuri Shimbun.
Si tratterebbe, nel caso, di una riforma profonda del sistema attualmente vigente in Giappone, che è tra i più restrittivi al mondo ma che ciononostante ha attirato ormai da anni la partecipazione dei grandi intermediari crypto a livello globale, spesso tramite acquisizioni mirate. L’apertura del settore alle banche, eventualmente, aprirebbe i mercati crypto a milioni di utenti che a oggi ne sono tagliati fuori.
Doppia apertura per le banche giapponesi, forse
Ci dovrà essere ancora una discussione, ma se dovesse passare quanto si sta progettando, si tratterebbe di una svolta di carattere importante per il mondo crypto e per Bitcoin.
L’intento di FSA, che in Giappone ha la stessa funzione di CONSOB, sarebbe quello di permettere alle banche sia di comprare crypto e BTC per conto proprio, sia di offrire servizi di compravendita alla propria clientela.
La seconda di queste funzioni sarebbe sottoposta alle medesime procedure di registrazione come crypto exchange attualmente in vigore per gli scambi crypto classici.
La discussione avverrà all’interno della riunione del Consiglio per i Servizi Finanziari, un consiglio interno che svolge il ruolo di appoggio alle decisioni e alle iniziative politiche del primo ministro.
- La situazione adesso
La situazione in questo momento prevede una proibizione totale della partecipazione delle banche retail a questo tipo di mercato, sia per acquisti propri, sia in termini di possibilità di offerta di certi servizi alla clientela.
Il cambiamento sarebbe pertanto radicale e permetterebbe al mercato crypto in Giappone di fare affidamento su intermediari che per la larga parte della popolazione sono ritenuti maggiormente affidabili degli exchange.
Il Giappone in 19esima posizione
Il Giappone è uno dei paesi più rilevanti al mondo per quanto riguarda l’adozione delle criptovalute, in 19esima posizione secondo l’ultimo report di Chainalysis sul tema, che utilizza diversi fattori nel formulare la classifica.
Una classifica che potrebbe lasciare il tempo che trova in via generale, ma che in via più specifica è comunque un segnale importante della rilevanza del mercato crypto in Giappone.
Il Giappone è storicamente un mercato fortemente regolamentato, e lo è da tempi in cui in Europa e negli Stati Uniti non era neanche stata avviata la discussione per una regolamentazione del settore. Una regolamentazione, quella giapponese, che in molti continuano però a ritenere uno degli standard da prendere in considerazione anche per l’imitazione, perché storicamente in grado di proteggere i consumatori anche durante casi importanti come quello del fallimento di FTX.
Le buone nuove da oriente aiutano il mercato
Il mercato crypto ha aperto la sessione asiatica con rialzi diffusi e decisi, che confermano già il buonumore che si è respirato domenica. Corea del Sud e Cina sembrerebbero aver fatto almeno parzialmente dei passi avanti per quanto riguarda le discussioni sui dazi con gli Stati Uniti d’America.
La Cina ha confermato inoltre gli obiettivi di fine anno nonostante le evidenti difficoltà per quanto riguarda la crescita e – ultimo ma non meno importante – tornando a Tokyo sembra che la situazione sul fronte governo si stia facendo più tranquilla.
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