Volksbank Raiffeisenbank Bayern Mitte eG – banca del circuito delle banche cooperative con sede in Baviera – collaborerà con 21bitcoin per l’offerta di prestiti con collaterale in Bitcoin. Si tratterà di prodotti creditizi pienamente conformi alle normative vigenti, con l’obiettivo di rendere il principale degli asset digitali più accessibile anche attraverso canali e strumenti classici.
La notizia è stata riportata da BTC-ECHO, che cita un comunicato stampa del quale sarebbe entrato in possesso. Si tratterebbe nel caso del primo prodotto creditizio basato su Bitcoin offerto da una banca classica.
180.000 clienti, 80.000 soci, 40 filiali e Bitcoin
A entrare nel mondo del credito garantito da Bitcoin sarà Volksbank Raiffeisenbank Bayern Mitte eG – gruppo che fa parte del circuito di credito cooperativo tedesco e che vanta 40 filiali nella Baviera centrale e che può fare affidamento su oltre 180.000 clienti. Si tratta pertanto di una delle principali banche regionali tedesche – che potrà vantare il primato sull’offerta di servizi classici e tradizionali legati a Bitcoin.
- Pienamente conforme
L’obiettivo sarebbe quello di offrire alla clientela un prodotto prestito, garantito da Bitcoin, che sia pienamente conforme alle normative vigenti in termini di prestiti e di credito. Come target, ci saranno i clienti principalmente istituzionali e le banche che avranno interesse a entrare in un mondo, quello Bitcoin, che almeno a certe latitudini manca ancora degli strumenti tradizionali che fanno da ingranaggio per la grande macchina del capitale.
Ci sarà poi 21bitcoin a offrire la parte infrastrutturale, per un accordo i cui dettagli non sono stati ancora diffusi.
Germania domina la scena
Nonostante i tentativi – principalmente della Francia – di occupare lo spazio crypto attirando aziende extra-UE, è la Germania la vincitrice effettiva della corsa ai servizi crypto e Bitcoin. Oltre a questo impegno di Volksbank Raiffeisenbank Bayern Mitte eG, ci sono diverse iniziative che hanno prodotto importanti servizi, già utilizzati a livello europeo. Da Crypto Finance che offre servizi integrati anche per le banche, alla quotazione di asset digitali presso la Borsa di Stoccarda, il grosso dei servizi di livello istituzionale in Europa parlano tutti tedesco.
Questo nonostante BaFin, il regolatore dei mercati della Repubblica Federale Tedesca, non sia esattamente tra i meno attenti dell’Unione. Testimonianza, questa, che si può fare molto anche mantenendo un livello di vigilanza alto. E che la supposta vigilanza di alto livello non dovrebbe sempre risultare nel tentativo di chiudere il settore.
Milioni, in commissioni, servizi, stipendi ai quali l’Italia sembrerebbe voler rinunciare anche con una tassazione superiore e che non trova neanche giustificazioni di cassa (il gettito sarebbe invero assai modesto).
In Francia invece è scontro anche interno, con la situazione di Circle che – secondo indiscrezioni – avrebbe creato diversi attriti tra AMF e Banca Centrale.
C’è tempo per recuperare?
In Italia in realtà diversi istituti si stanno muovendo sia per l’offerta di servizi ai retail, sia invece per quanto riguarda le stablecoin, con UniCredit e Sella che fanno già parte di un consorzio europeo per l’emissione di stable legate all’euro.
Ci sono anche proposte di certificati per la clientela professionale e poi… poco altro. Sono in corso – ci dicono gli invisibili uccellini che raccolgono informazioni per Criptovaluta.it® – discussioni con i regolatori che non starebbero andando per il meglio. La speranza però – soprattutto quella dei crypto bro – è di vedere qualche ripensamento. Ripensamento che potrebbe eventualmente assumere anche dei toni assai patriottici.
Perché il genio italiano, che durante le epoche passate si è espresso anche e soprattutto tramite i servizi bancari, dovrebbe rinunciare a giocare una partita potenzialmente così redditizia?
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