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Il ciclo dei 4 anni è MORTO: benvenuti nella NUOVA ERA del mercato crypto 

Nulla è per sempre: a volte dobbiamo essere forti a tal punto da mettere in discussione i nostri stessi dogmi.

I mercati sono ciclici, e tendono a muoversi secondo logiche temporali. Su questo non ci piove, ma forse fino ad ora noi abitanti del mondo crypto siamo stati fin troppo abituati a pensare rigidamente al limite dei 4 anni come finestra entro cui Bitcoin deve obbligatoriamente: arrivare ad un nuovo halving, toccare un nuovo massimo storico e raggiungere un minimo locale superiore al massimo del ciclo precedente.

Nessuno però considera che il settore delle criptovalute ha uno storico relativamente ridotto rispetto a quello che possiamo trovare nel comparto azionario, dove parlare di ciclicità ha forse più senso, e soprattutto sta evolvendo con nuovi attori e nuove dinamiche di forza che influenzano i prezzi.

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Ecco a questo giro potrebbe rivelarsi tutto diverso: non necessariamente dobbiamo parlare di superciclo, ma comunque di un cambiamento strutturale che cambia tutte le carte in tavola, quantomeno nelle tempistiche. Il classico assunto del “ciclo dei 4 anni” ormai non regge più.

Il ciclo 2024-2028: sta cambiando tutto

Da sempre diamo per scontato che un ciclo bull-bear di Bitcoin debba durare per forza 4 anni, in quanto fino ad ora pare aver funzionato. Ma perchè proprio 4 anni? Perché è il periodo di tempo legato all’halving: ogni 210.000 blocchi (appunto ogni 4 anni), il block reward si dimezza rendendo più scarso l’asset in termini di nuova offerta circolante, ergo con un’inflazione progressivamente sempre più bassa.

Per circa un decennio questo modello ha dettato i ritmi delle fasi a rialzo e al ribasso di Bitcoin, portando nuovi ATH al seguito di ogni evento di dimezzamento, ed un successivo bottom locale nel giro di un anno, a circa 1.000 giorni di distanza dall’halving. Tuttavia ora, nell’attuale ciclo 2024-2028, tutto sembra muoversi diversamente, a partire dal fatto che il nuovo massimo dei prezzi sia stato raggiunto già prima dell’halving di aprile 2024, cosa del tutto anomala stando alle regole che noi tutti conosciamo.

Attualmente siamo a 564 giorni dall’inizio del ciclo. Statisticamente non abbiamo mai toccato un picco dei prezzi dopo più di 548 giorni (novembre 2021), quindi secondo questa logica non dovremmo vedere più nuovi massimi….ma forse questa logica banalmente non funziona più.

giorni halving
Giorni dall’halvingFonte dati: https://bitcoincounterflow.com

Il mercato crypto è maturato

Siamo ancora anni luce distanti da una condizione seria e sobria come quella dei mercati tradizionali, con ancora molte falle da risolvere, ma non possiamo negare che allo stesso tempo il mondo crypto sia maturato parecchio rispetto al passato. In questo ciclo abbiamo avuto l’ingresso degli istituzionali con l’approvazione degli ETF spot, cosa che ha aumentato la partecipazione di soggetti più orientati all’investimento di lungo piuttosto che alla speculazione di breve.

Non siamo più nel mercato guidato interamente dal retail, dalle “mani deboli” e dall’euforia incontrollata dei cicli precedenti. Oggi a muovere i prezzi ci sono entità che ragionano in modo molto diverso: non basta più la riduzione di nuova supply per determinare i trend ciclici, perché ora il mercato risponde in modo diverso. Anche perché, con l’aumento della profondità di mercato nei book, le attività di accumulo/distribuzione dei miner trovano meno appeal nei prezzi e impattano sempre di meno.

E aggiungiamo che, il contesto macro è di gran lunga diverso rispetto a quello degli ultimi anni. I tassi di interesse seguono traiettorie diverse, le politiche monetarie sono cambiate e la liquidità globale M2 si muove secondo logiche che non hanno nulla a che vedere con i cicli storici del settore.

FED funds
FED tassi di interesseFonte dati: https://fred.stlouisfed.org

La psicologia degli investitori

Sottolineiamo anche un passo molto importante: i mercati sono fatti di persone che agiscono razionalmente (non sempre) secondo gli assunti del passato, ma soprattutto persone che cercano di anticipare gli eventi futuri, in virtù del fatto che potrebbero trarne beneficio ad essere i primi a comprare o vendere in determinati momenti.

È possibile dunque in tal senso che gli investitori del mondo crypto, sapendo che Bitcoin si muove ciclicamente ogni 4 anni, abbiano iniziato a posizionarsi con anticipo rispetto agli eventi storici, cosa che spiega l’anomalia dell’ATH prima dell’halving di aprile 2024.

Allo stesso tempo potrebbe anche essere che gli investitori accelereranno il processo di bear market, comprando prima dei tempi previsti ed assorbendo la discesa più rapidamente. Insomma, non possiamo dare per scontato che tutti continueranno a basare le proprie strategie sulla semplice regola dei 4 anni. C’è una componente auto-avverante in tutto ciò, è vero, ma si scontra con la tendenza delle persone a sentirsi più intelligenti del benchmark, anche se non è mai così in realtà.

Cosa guida allora i cicli di mercato?

Citiamo a tal proposito un interessante passaggio dell’ultimo report di Wintermute, noto market maker del settore crypto, che è intervenuto con testuali parole: “Il concetto di ciclo quadriennale non è più rilevante, anche se voci sempre più insistenti su CT stanno iniziando ad attribuire ad esso le performance negative dei prezzi.[…] Ciò che ora guida le performance è la liquidità.”

Ciò che realisticamente spinge i prezzi in una direzione piuttosto che in un’altra è solo ed esclusivamente la liquidità. Poi possiamo argomentare che le narrative influenzano questi flussi, ma è imprescindibile che tutto si basi, in soldoni, sulla disponibilità di capitale che entra o esce dal mercato.

E a tal proposito, sposiamo la tesi di Wintermute secondo cui in questo ciclo sono 3 i motori che spingono gli afflussi di investimento e che impattano sui prezzi:

  • Digital Asset Treasuries (DAT): fondi tokenizzati che creano (seppur artificialmente) flussi di investimenti più o meno costanti
  • Stablecoin: la benzina on-chain che funge da garanzia di base per la leva finanziaria ed il trading.
  • ETF: punto di accesso della TradFi che introduce nuovi capitali nel mondo crypto, per esporsi su $BTC, $ETH ed altri asset “istituzionali”.

Sempre citando Wintermute: “Combinando l’AUM dell’ETF, il NAV del DAT e le stablecoin emesse, si ottiene un indicatore ragionevole del capitale totale che affluisce negli asset digitali”.

Wintermute report
Wintermute 3 motoriFonte dati: https://www.wintermute.com

Il punto della situazione: dove siamo diretti con il ciclo attuale?

Al momento il flusso di liquidità nel mondo crypto sembra in leggero stallo. Negli ultimi mesi gli afflussi di DAT ed ETF hanno subito un forte rallentamento, mentre solo la supply di stablecoin ha continuato a crescere fino a superare recentemente il record dei $300 miliardi. Siamo in una fase dove la liquidità, pur non essendo scomparsa, si sta muovendo in modi e forme differenti rispetto al passato, che favoriscono ricicli interni piuttosto che un espansione. 

Detto ciò, guardando complessivamente all’outlook dei mercati, e alle condizioni macro che indiscutibilmente detteranno anche le strategie di DAT ed ETF, possiamo affermare che il bull market è ancora potenzialmente in gioco. Basterebbe una ripresa su uno di questi fronti, per favorire una nuova corsa dei prezzi ed il raggiungimento di un nuovo massimo su Bitcoin: massimo che, ancora una volta, romperebbe la teoria del ciclo dei 4 anni.

Non stiamo dicendo che per forza si salirà da qui in avanti. D’altronde i mercati funzionano per probabilità e condizioni. Quello che è certo però, è che il mondo crypto è cambiato, ed ora ciò che comanda è la liquidità.

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