La blockchain di Ethereum è sempre più vicina al prossimo grande aggiornamento hard fork Fusaka, con la testnet ormai completata con successo ed il lancio definitivo in mainnet previsto per il 3 dicembre. Dopo The Merge, Shapella, Dencun, e Pectra, ecco quasi pronto il prossimo appuntamento di coordinamento per tutti i client e nodi della rete.
Il focus del lavoro sarà sia sull’execution layer (Osaka) che sul consensus layer (Fulu). Si punta principalmente ad aumentare la scalabilità dei L2 con delle novità dedicate, introducendo parallelamente anche qualche miglioramento al L1 principale, con l’obiettivo di renderlo più stabile, efficiente e pronto ad affrontare le sfide dei prossimi anni. Vediamo in questo articolo quali sono nel dettaglio i cambiamenti più rilevanti in arrivo!
Ethereum blockchain: tutto pronto per Fusaka
Prima di vedere nello specifico tutti gli EIP che verranno implementati nell’hard fork Fusaka, vogliamo ricordarvi la traiettoria entro cui la rete Ethereum si sta muovendo. Negli ultimi anni è stata seguita una roadmap orientata alla modularità della chain, ossia una condizione in cui esecuzione, consenso e disponibilità dei dati sono divisi da strati specializzati ed eseguiti separatamente, seppur rimanendo altamente interconnessi. È l’opposto dell’originale architettura monolitica dove invece tutto avviene sullo stesso livello.

Dopo Dencun e l’introduzione delle prime transazioni di dati blobs per i rollup, la rete sta avanzando verso un modello in cui questi ultimi diventano il fulcro della scalabilità. Parallelamente, Ethereum L1 continua a essere ottimizzato e gradualmente ampliato con modifiche strutturali così da rimanere un livello di consenso e data availability sempre più efficiente e sostenibile.
Come upgrade Fusaka continua ad innovare esattamente in questa direzione, puntando a migliorare il modo con cui i rollup L2 comunicano con lo stato principale, assieme ad alcuni interventi mirati a rendere il L1 più solido e pronto ai futuri sviluppi della roadmap.
PeerDAS: pubblicazione dei blob ad un costo minore
Inizialmente i layer-2 pubblicavano i loro dati sulla chain principale di Ethereum attraverso i calldata, che rappresenta il metodo (ancora talvolta in uso in particolari situazioni) più costoso e che richiede maggiore spazio di blocco sul L1.
Poi sono arrivati i blobs che hanno offerto ai rollups un metodo più conveniente per garantire che le loro state transitions vengano considerate valide, senza conservare il dato in maniera permanente e riducendo il costo finale dell’operazione. I pochi spazi vuoti nell’ultimo grafico sotto rappresentano proprio i momenti in cui i rollup non pubblicano dati tramite blobs, preferendo ancora i calldata.

Con Fusaka l’impiego dei calldata dovrebbe ridursi ulteriormente, pur rimanendo un’opzione valida in determinati casi. Questo perché PeerDAS rende la pubblicazione via blob più scalabile e sostenibile, con i nodi che dovranno conservare solo ⅛ del carico computazionale necessario a garantire la DA.
Così facendo si aumenta la capacità complessiva della rete senza gravare sull’hardware dei node operator, mantenendo basse le fee e riducendo il rischio di congestione. Si stima un aumento teorico della scalabilità di 8 volte, oltre ad un minore attrito a livello hardware.
Fork Blob-Parameter-Only
Contestualmente Fusaka introduce la possibilità di effettuare le cosiddette Blob-Parameter-Only Forks (BPO). Si tratta di piccoli aggiornamenti mirati, separati dai grandi hard fork, che permettono di aumentare rapidamente il numero di blob disponibili per i singoli rollup senza dover attendere un nuovo upgrade di coordinamento tra tutti i client.
In pratica, i client possono concordare un incremento dei parametri relativi ai blob (come target e maxblob) e renderlo effettivo in tempi brevi, adattando così Ethereum alla crescente domanda dei L2. Questo meccanismo consente una scalabilità più dinamica e reattiva, portando potenzialmente ad un aumento indefinito e flessibile dei blobs per blocco.
Con l’aggiornamento Dencun il target era di 3 blob per blocco, poi aumentato a 6 con Pectra. Ora tramite Fusaka potremmo vedere valori molto più elevati, senza dover attendere progressivamente nuovi hard fork.

Gas Limit e DoS Hardening: scaling di Ethereum L1
L’ultimo principale miglioramento introdotto con Fusaka (ce ne sono molti altri minori e più tecnici) riguarda l’aumento della scalabilità della rete Ethereum principale, attraverso un insieme di interventi di DoS hardening che preparano la rete ad aumentare progressivamente il gas limit in piena sicurezza (contro attacchi DoS). Si punta cioè a fare in modo che la chain L1 possa gestire più traffico contemporaneamente senza rischiare rallentamenti o attacchi.
In particolare questo comporta una serie di modifiche come:
- Un incremento del tetto del gas da 45 milioni a 60 milioni, così da permettere più transazioni in un blocco
- Un limite massimo per singola transazione di 16,7 milioni di gas, così che nessuna tx da sola possa riempire l’intero blocco.
- Aumento del costo del gas per la precompile MODEXP, cosa che riduce l’uso eccessivo di operazioni matematiche troppo pesanti che consumano troppa CPU con poco gas
- Un tetto alle dimensioni dei blocchi RLP, per evitare blocchi troppo grandi che impiegano troppo tempo a propagarsi.
Fusaka e l’impatto sul prezzo di Ethereum
In molti attendono questo aggiornamento come possibile narrativa speculativa per spingere il prezzo di ETH. In realtà però, gli upgrade della blockchain di Ethereum non hanno mai portato storicamente un effetto degno di nota sulla quotazione dell’asset, quantomeno nell’immediato.
Questi aggiornamenti servono a costruire un’infrastruttura più solida, sicura ed efficiente per il futuro, introducendo miglioramenti che poi a loro volta potranno portare più adozione, più volumi, e un ecosistema più competitivo nel lungo periodo. Tutto ciò implicitamente crea le condizioni affinché ci sia un aumento di domanda per Ether, ma non è una conseguenza diretta, quanto più un effetto graduale, che emerge nel tempo man mano che la rete migliora in ogni sua componente.
Non aspettatevi quindi pump di prezzo al 3 dicembre, se non in maniera totalmente casuale, ma dovreste comunque essere felici di un ulteriore passo avanti verso un futuro più florido per l’infrastruttura Ethereum.
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