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Bitcoin: QUESTO è il momento di REAGIRE – ecco alcuni SEGNALI IMPORTANTI!

Male il nostro caro amico Bitcoin: qui alcune metriche ci illustrano lo scenario in corso.

Bitcoin perde il -13% negli ultimi 7 giorni, negoziato all’interno di una cornice speculativa che non sembra lasciare vie di scampo ai tori, influenzata soprattutto da un andamento deludente in quel di Wall Street. Prosegue nel frattempo anche la mattanza dei long esposti in leva, che vedono liquidarsi ben $1,8 miliardi solo nelle ultime 24 ore 

Per qualcuno siamo già bear market conclamato, con il re BTC che è ormai destinato a scendere su livelli di prezzo nettamente inferiori nei prossimi mesi. Per altri si potrebbe perdere al massimo ancora qualche punto percentuale prima di vedere un’inversione ed una ripartenza del rally. In questo articolo cerchiamo di fare il punto della situazione, analizzando alcuni dati chiave che possono aiutarci ad interpretare l’outlook in corso.

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Bitcoin sotto il limite inferiore della banda di costo degli STH

La prima osservazione da fare riguarda la condizione di debolezza in cui si trova la fascia degli short-term holders, gravata dalla rapidità e dall’aggressività con cui Bitcoin si è scagliato al ribasso. Come dicevamo pochi giorni fa, questo ha portato il saldo complessivo della supply degli investitori di breve in netta perdita, causando a sua volta un sentiment diffuso di panico ed un aumento della pressione di vendita. (SOPR STH <1)

Il risultato è che il prezzo di Bitcoin è scivolato sotto il limite inferiore della banda di costo degli Short-term, cosa che aumenta il rischio di capitolazione. Solitamente infatti gli utenti esposti più per speculazioni di breve periodo tendono ad essere impulsivi e a scaricare pesantemente quando vedono del rosso sul proprio PNL. Da osservare come negli ultimi 3 anni non siamo mai scesi sotto alla banda verde (-1 STD), se non per una breve visita prima di un rimbalzo vigoroso.

risk indicator Bitcoin
Bande costo STHFonte dati: https://studio.glassnode.com/

Se vogliamo proseguire il bull market, sarà importantissimo recuperare al più presto la banda verde, che corrisponde attualmente al livello di prezzo dei $96.000, e successivamente quella blu che orbita intorno ai $109.000. Fondamentale, poi, non cedere poi nuovamente sotto il limite inferiore, come accaduto a marzo 2022, evento che all’epoca ci ha spediti in un bear prolungato.

Rimbalzino in vista?

Al di là di come Bitcoin si comporterà nei prossimi mesi in un’ottica di medio periodo, nel breve diversi indicatori sembrano chiamare un possibile rimbalzo. Questo non vuol dire chiaramente che si tornerà in modalità bull-only, e la bontà del movimento dovrà essere valutata in modo più approfondito. Detto ciò, l’RSI daily di BTC-USD è il più basso da agosto 2023 a 22 punti, cosa che segnala l’ipotetica stanchezza degli orsi.

Inoltre, come osservato dall’analista “Maartunn” di CryptoQuant, il rapporto tra bid/ask dei perpetual futures USDT-Margined di Binance, è tornato positivo dopo diversi mesi di forte sbilanciamento dalla parte delle vendite. In passato, come tra marzo ed aprile, questi picchi hanno poi portato ad un rally di recupero, quantomeno su timeframe ridotti.

bid ask Bitcoin Binance
Rapporto bid/askFonte dati: https://x.com/JA_Maartun

Anche secondo l’analista “On-Chain College” potrebbe a breve esserci un rimbalzo da parte della domanda nei prossimi giorni. In particolare lo afferma osservando l’andamento storico dell’AASI, metrica di Bitcoin Magazine Pro che misura quanto l’attività on-chain degli utenti segue o diverge dai movimenti di prezzo su una base d’osservazione di 28 giorni.

Come accaduto più volte negli ultimi 2 anni, ogni volta che la linea arancione ( variazione % di Bitcoin) è scesa sotto la banda inferiore verde tratteggiata (deviazione standard relativa alla variazione dell’attività degli indirizzi), c’è stato un relief rally. Dato che in altre parole segnala la presenza di un sentiment eccessivamente ribassista in questo momento.

Bitcoin attività on chain
Bitcoin AASIFonte dati: https://x.com/OnChainCollege

I long term holders vendono, ma non troppo

Da notare anche come in un momento così delicato, i long-term holders di Bitcoin stiano vendendo le proprie coins, ad un ritmo tutto sommato moderato con un –150.000 BTC negli ultimi 3 mesi. Non ci stupisce l’entità della vendita, quanto più il timing che si discosta da quanto messo in atto dal gruppo negli ultimi due anni, a partire da gennaio 2024.

Infatti ogni volta che i LTH hanno iniziato a vendere, solitamente lo hanno fatto mentre i prezzi salivano (perchè sono più furbi degli STH). Stavolta invece vendono, seppur con un’intensità più esigua, mentre i prezzi scendono.

Supply LTH
Supply long-termFonte dati: https://studio.glassnode.com/

 A questo punto le cose sono due:

1- Anche i long-term hanno capito che stiamo andando in bear market, e preferiscono vendere ora piuttosto che pentirsi dopo di non averlo fatto

2- I long-term credono che ci sarà un altro rally a rialzo, e solo qualche caso isolato vende (dato da contestualizzare con le vendite che, almeno in parte, sarebbero in realtà da guardare come dei semplici spostamenti tra wallet)

Stablecoin in forte ingresso sugli exchange

L’ultima riflessione da fare è sul timing con cui molti utenti stanno depositando stablecoin sugli exchange centralizzati, verosimilmente per acquistare il dip. Ad oggi troviamo un valore di +$4,5 miliardi in stable entrati sui maggiori CEX rispetto agli ultimi 30 giorni, con un picco di +$8 miliardi registrato il 10 novembre.

Sebbene durante l’ultimo ciclo la liquidità in stable non sembra essersi mossa in concomitanza con i prezzi delle criptovalute, dobbiamo comunque considerare la bontà di un ingresso simile di capitale. Anche perché il tempismo attuale è decisamente diverso da quello che potevamo osservare a dicembre 2024, quando il boom di liquidità è stato incentivato dalla FOMO collettiva. 

stablecoin cex
Stablecoin net positionFonte dati: https://studio.glassnode.com/

Riflessioni finali

È comunque ancora troppo per fare delle valutazione definitive, ma è innegabile che rispetto a poche settimane fa, il sentiment e la struttura di mercato siano decisamente più critiche. Anche sul fronte delle opzioni, i traders cercano protezione pagando alti premi per le proprie strategie con IV e skew 25 in rialzo. Come scritto dal titolo, questo è il momento di reagire se non vogliamo che il bear market prenda il sopravvento.

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