FSA, la Consob giapponese, sta lavorando su diversi fronti per quanto riguarda il mercato cripto. Si avrà una tassazione maggiormente di favore rispetto a quella attuale, ci sarà spazio anche per i prodotti strutturati come gli ETF e si cercherà di dare anche un colpo alla botte imponendo agli exchange regole più stringenti per quanto riguarda le riserve.
Secondo un’idea che sta circolando ai piani alti del regolatore finanziario del Giappone infatti, potrebbe essere imposto una sorta di fondo di assicurazione, da utilizzare a copertura di eventi come hack che potrebbero colpire le risorse degli utenti.
Cosa vorrebbe fare FSA?
L’idea è quella di garantire ulteriormente le criptovalute che gli utenti affidano agli exchange crypto che sono o saranno autorizzati a operare in Giappone, paese dove le regolamentazioni sono state sempre piuttosto restrittive ma che al tempo stesso hanno tutelato gli utenti finali anche in casi piuttosto gravi come quelli legati al crack FTX.
- Perché un fondo di assicurazione?
Per garantire la copertura degli asset dei clienti anche contro eventi inaspettati, come potrebbero essere hack e furti. Una normativa che, almeno secondo chi la sta proponendo, potrebbe migliorare la fiducia complessiva nel settore anche tra gli investitori tradizionali.
- Di quanto?
Non è chiaro, se ne parlerà domani in una riunione anche con rappresentanti del settore. Il fondo chiaramente non potrà essere di 1:1 (obbligherebbe gli exchange ad avere tante riserve aggiuntive quanti sono i versamenti e depositi degli utenti).
- Può funzionare?
Il Giappone ha avuto sempre un approccio molto restrittivo e regolamentato al mondo crypto, anche quando in altre aree del mondo il “problema” non era stato neanche sottoposto all’attenzione dei parlamenti. Un approccio che però – a conti fatti – da un lato ha ristretto l’accesso da parte di certi giganti del settore, dall’altro però ha garantito un livello di sicurezza importante agli utenti.
Notizia bullish?
Per i giapponesi probabilmente sì. L’approccio fino a oggi ha funzionato (e bene) e FSA può mettere sul tavolo una lunga storia di successi a tutela degli investitori che scelgono di operare tramite operatori regolamentati.
Si tratterebbe di un passo in avanti che farebbe il paio poi con una riduzione della tassazione (che sarà in linea con quella di altri asset) e anche di apertura per il lancio di ETF Bitcoin e Ethereum anche a Tokyo.
Vedremo che tipo di riflessi avrà la questione riguardo l’impegno di clienti retail che ora fanno gola a tutti, anche alle principali banche e ai più grandi gestori di fondi del paese, che sono tutti pronti a lanciare il loro fondo.
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