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Bitcoin e crypto KO: gli SHORT soffocano il RALLY di NATALE

Il mercato non dorme mai, ed anche in clima natalizio c'è chi shorta aggressivamente Bitcoin.

Come direbbe il nostro Don Abbondio contemporaneo: questo bull market su Bitcoin e crypto non s’ha da fare. Non pare ci sia verso di spingere i prezzi in rialzo, neppure nel dodicesimo mese dell’anno che, in genere, ha spesso regalato un outlook speculativo più accomodante per gli investitori. Dopo il breve attacco di ieri alle resistenze principali, BTC è scivolato nuovamente al ribasso ed ora negozia intorno agli $87.500.

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I “problemi” di questa price action che non riesce ad emergere sono molteplici: crisi di liquidità, sentiment di paura e tensione tra i retail, ed una pressione costante dal lato degli short sui mercati derivati, che continua ad assorbire ogni tentativo di rimbalzo tecnico. Vediamo meglio cosa sta succedendo e cosa dovremmo invece vedere per rompere questa fase di debolezza.

Bitcoin e crypto: rally annullato dalla pressione short

Ieri vi avevamo parlato dell’ingresso di Bitcoin in una fase di potenziale accumulazione, ma i più attenti hanno anche letto che ci stavamo riferendo ad un contesto di medio periodo (fate sempre attenzione al time frame). Infatti nel breve termine la situazione rimane ancora vincolata al ribasso, o meglio ingabbiata in una struttura di incertezza.

Bitcoin si mantiene da ormai 32 giorni sopra il bottom locale degli $80.000, toccato il 21 novembre, ma qualsiasi tentativo di rialzo viene smussato dalla pressione degli short. Ieri ad esempio la moneta ha provato a portarsi sopra i $90.000, ma alla fine è andata solo a fare pesca di liquidità per poi essere respinta violentemente a ribasso.

Nel mentre l’open interest è inizialmente sceso, per poi andare a crescere durante la notte in compagnia del calo dei prezzi, segnale evidentemente di un’apertura progressiva di nuove posizioni short. Conferma il quadro un rapporto taker buy/sell volume orientato alle vendite (CVD in calo), e un funding rate che anch’esso ha osservato una forte contrazione.

BTC dati derivati
Bitcoin 1h dati derivatiFonte dati: https://legend.coinglass.com/

Prezzi in compressione

Nell’ultimo mese la volatilità implicita delle opzioni Bitcoin, ossia un indicatore che misura quanto gli investitori si aspettano movimenti di prezzo significativi in futuro, si è ridotta notevolmente in tutte le scadenza di breve termine. Ciò significa che i traders di opzioni sono disposti ad incassare un premio minore per vendere volatilità, e dunque si aspettano nelle prossime sessioni un andamento pacato con poche escursioni di prezzo.

Questo ci porta a riflettere anche sulla probabile scarsa consistenza delle posizioni short aperte nelle ultime ore, che forse non troveranno un impegno così prolungato da parte degli operatori. In questo momento non c’è in sostanza un appeal speculativo direzionale, con le quotazioni di Bitcoin che rimangono compresse in attesa che il mercato si sbilancia naturalmente verso una delle due side. In pochi sono disposti a prendersi il rischio. 

Da una lettura leggermente più ampia, vediamo come anche la scadenza a 180 giorni sia scesa sotto il livello del 50% di IV, segno di un mercato che tende a diventare meno frenetico nel tempo. Tuttavia il grosso del calo arriva sulle scadenza a 7 e 30 giorni, che sono un po’ quelle che tengono i prezzi sospesi nel breve termine.

Volatilità IV Bitcoin
Volatilità IV BitcoinFonte dati: https://www.theblock.co

I livelli di prezzo da guardare su Bitcoin

La situazione su Bitcoin si sbloccherà solo al breakout o al breakdown di determinati livelli: gridare al bear market o ipotizzare scenari di ripresa è in ambedue i casi prematuro in questo momento. I prezzi chiave rimangono quelli che abbiamo riportato in una recente analisi del 12 dicembre, con i target più importanti che rimangono ancora validi. Li rivediamo insieme.

Per non aumentare vertiginosamente le probabilità di cadere in bear market, Bitcoin deve difendere gli $84.000, dove si concentrano attualmente molte possibili liquidazioni, e tutta la zona che va fino agli $80.000, in cui la liquidità si dovrebbe spostare mano a mano che i prezzi scendono. Dall’altro lato, per rompere la compressione ci vorrebbe un movimento deciso sopra i $91.400, primo scoglio importante per la price action.

Poi la parte difficile arriverebbe a $95.000, dove da li fino a $99.500 troviamo una marea di liquidazioni short pronte a saltare. Molti traders hanno posizionato gli stop in quel range, dunque andare a bucarlo o a prendere liquidità in più fasi, sarebbe un ottimo segnale per una ripartenza.

Livelli liquidazione bitcoin
Livelli liquidazione Fonte dati: https://legend.coinglass.com

La prova del nove di un ritorno in regime bull però, si avrebbe alla riconquista del costo medio di carico da parte degli short-term holders, attualmente collocato intorno ad $101.000.

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Augustus
Augustus
4 ore fa

Non c’è nessuna fase di accumulo, i volumi sono bassi e OI è a 0. Il mercato ha ripulito bene dopo il dumo, ma la sfiducia regna sovrana. Foglio ordini.vuoto sotto gli 84k. Leggete inflazione sotto controllo come una cosa positiva quando invece l’inflazione ora diminuisce perchè rallenta l’economia. E ora la colpa è dei pochi shorter che giocano d’anticipo… ma per favore, studiate economia di base e basta cavolate tecniche per il bene della gente.

Gianluca Grossi
Editor
Gianluca Grossi
32 secondi fa
Reply to  Augustus

Non so Augustus, oggi GDP USA a +4,3%, non so dove sia questo rallentamento dell’economia di cui parli.

PS: ci sta non essere d’accordo. Non ci sta essere così maleducati, almeno secondo me