Continuano gli investimenti dei grandi gruppi bancari mondiali nel campo delle stablecoin. Citi Ventures, dell’omonimo conglomerato, ha investito in BVNK, piattaforma per i pagamenti via stablecoin alla quale hanno già partecipato con investimenti sostanziosi Visa, Haun, Tiger Global.
Il trend è certamente frutto dell’apertura al comparto da parte degli Stati Uniti tramite il GENIUS Act, che conferma essere il vero game changer nel mondo dei pagamenti. Il trend sta interessando tra le altre cose anche l’Italia e l’Europa, con il recente impegno da parte di grandi gruppi bancari riuniti in un consorzio guidato da ING e al quale partecipa anche UniCredit.
Anche Citi nel giro delle stablecoin
L’investimento non è stato quantificato, con il comunicato stampa del gruppo che si concentra più sulle motivazioni che hanno portato all’impegno – economico ma non solo – di Citi nel mondo delle stablecoin.
Le stablecoin sono oggetto di crescente interesse per il settlement onchain e per le transazioni crypto. Siamo rimasti impressionati dall’infrastruttura di livello Enterprise di BVNK e della loro storia.
BVNK è una piattaforma che secondo i dati diffusi dallo stesso gruppo processa già più di 20 miliardi di dollari annualmente sia a livello Enterprise sia tramite pagamenti standard. Ad appoggiarsi al servizio ci sono già Worldpay, Flywire e dLocal.
Il comunicato stampa fa inoltre riferimento alla svolta rappresentata dal GENIUS Act, la normativa che regolamenta l’emissione e l’utilizzo delle stablecoin negli Stati Uniti:
Questo investimento strategico arriva insieme alla chiarezza normativa con framework come il GENIUS Act.
Il futuro dei pagamenti?
Non tutti sono d’accordo. BCE continua a insistere su un Euro Digitale che però – soprattutto a livello Enterprise – non sarà in grado di offrire soluzioni, dati i limiti con i quali arriverà sul mercato, in particolare in termini di detenzioni massime e di possibilità di spesa in singola soluzione.
Accelera invece su scala globale il mondo legato alle stablecoin, primo caso d’uso della blockchain almeno su vasta scala. Un comparto che non sarà più esclusivamente legato al mondo del trading crypto, ma che ha già sfondato nel mondo dei pagamenti classici, in particolare quando questi devono viaggiare da una giurisdizione all’altra.
Tant’è che diverse banche europee si stanno muovendo, alla svelta, per essere partecipi di un movimento che sarà – ormai è quasi certo – in grado di ritagliarsi uno spazio nel mondo dei pagamenti.
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