Il prezzo delle azioni delle società che investono in Bitcoin continua a muoversi diversamente rispetto a quello dell’asset di cui hanno riempito le proprie riserve. La giornata di ieri, che ha chiuso una settimana molto particolare per i mercati, è stata particolarmente emblematica. Strategy di Saylor ha perso il 7,5%, a fronte di una correzione modesta per BTC.
Metaplanet, la giapponese che emula Strategy, ha fatto molto peggio, lasciando sul terreno oltre il 24%. Lo stesso accade per Cantor Equity Partners (-6,91%), che dopo il merge con XXI Capital sarà anch’essa una società quotata che avrà come attività principale quella di cassaforte Bitcoin.
Cosa sta succedendo? La magia è finita? Oppure queste azioni sono sempre meno un metro dell’andamento di Bitcoin? È il momento di preoccuparsi? Non si tornerà più ai fasti di un tempo? MSTR e le altre non sono più un buon investimento?ùù
Sostenibili, non sostenibili, leva, non leva
Le strategie di Strategy (perdonateci il gioco di parole, ma non è colpa nostra) sono da tempo sotto lo scrutinio di analisti più o meno acuti.
Durante la scorsa settimana si era addirittura mobilitato il re degli short, Jim Chanos, che aveva affermato di essere short su Strategy e al tempo stesso long su Bitcoin. Il motivo? Le detenzioni di Bitcoin della società valgono circa la metà della capitalizzazione di mercato totale del titolo.
In un mondo dei mercati che si basa sull’aritmetica, una grande occasione. Tuttavia, come è evidente, non è sempre l’aritmetica a prevalere sui mercati. Al contrario, ci sono altre considerazioni da fare su queste azioni:
➡️ Capacità di continuare a finanziarsi: e di farlo a costi bassi. Saylor continua ad aggiungere titoli più o meno vantaggiosi per gli acquirenti al fine di raccogliere capitale. Sembrerebbe avere ancora enorme capacità di finanziarie la sua impresa per l’acquisto di 42+42 miliardi di dollari in Bitcoin.
➡️ Concorrenza: per quanto su scale decisamente diverse, stanno arrivando sempre più aziende nel comparto compra Bitcoin, aspetta, ripeti. Twenty One Capital, ma anche Metaplanet e anche altre che arriveranno nei prossimi giorni, mesi, anni. Tra i nomi noti c’è anche Semler Scientific, che però ha una quantità modesta di Bitcoin e che ieri ha chiuso con perdite per solo l’1,36%.
➡️ Andamento dipendente anche dalle borse: è evidente tra le altre cose che tali società risentono anche dell’andamento generale dell’appetito per il rischio sui mercati nei quali sono quotate. E quindi che un decoupling dal prezzo di Bitcoin appare come più evidente quando ci sono turbolenze sul mercato azionario più forti di quelle che potrebbero agitare il mondo crypto. Vedi, caso emblematico, la situazione di ieri, quando le borse hanno ceduto parecchio almeno in apertura. Tuttavia, nulla per cui valga la pena di giustificare la pessima performance di $MSTR.
Operazione simpatia da non fare con il proprio denaro
Come abbiamo già detto, certe dinamiche sembrano sfuggire, talvolta, dalla rigida impostazione razionale che servirebbe per fare trading in modo corretto.
Non stiamo consigliando a nessuno di non investire in queste società. Tuttavia, prima di avventurarsi, sarà corretto ricordarsi del fatto che non sempre seguono Bitcoin e che investire in queste società non vuol dire investire in $BTC.
Per ora ha avuto ragione Jim Chanos.
è da tempo che vado dicendo che data la situazione attuale mi preoccupano più i titoli azionari che Bitcoin e le criptovalute più capitalizzate