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Vitalik punta ad aumentare la scalabilità di Ethereum di 10 VOLTE in un anno

Ora si torna sul L1: Vitalik dice di voler potenziare il fattore scalbilità di oltre 10 volte in un anno. Ecco in cosa consiste il piano.

Vitalik Buterin ha dichiarato alla conferenza ETHGlobal di Praga che la blockchain di Ethereum dovrebbe riuscire a risolvere a breve uno dei problemi che più la affligge dalla nascita.

La rete sarebbe infatti pronta per un’espansione molto importante della scalabilità, con la capacità del L1 che mira ad essere aumentata di 10 volte. Dopo essersi focalizzata per diversi anni sui L2, riscuotendo un discreto successo, ora la Ethereum è pronta a concentrarsi sul rafforzamento del layer principale.

In parallelo, la Foundation annuncia una riorganizzazione interna del proprio team di ricerca e sviluppo, che prende ora il nome di Protocol.

Una struttura più snella e focalizzata, con nuovi obiettivi strategici e nuove figure di riferimento per guidare le prossime fasi evolutive della rete.

Vitalik vuole decuplicare la scalabilità di Ethereum nel prossimo anno

Nel weekend il co-fondatore di Ethereum Vitalik Buterin ha presieduto all’evento ETHGlobal di Praga ed ha rilasciato uno speech molto interessante che guarda al futuro della propria infrastruttura. Ethereum ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, con l’implementazione della tecnologia zero-knowledge che ha permesso al network di aumentare drasticamente la propria portata, soprattutto grazie all’adozione massiccia delle soluzioni layer-2. 

La vasta presenza dei cosiddetti rollups, tra cui figurano i più noti Base, Arbitrum, Optimism, ha allargato la domanda complessiva di blockspace dell’ecosistema, creando sbocchi alternativi off-chain per l’operatività degli utenti.

Questo ha permesso di ripensare al L1 non più come unico punto di esecuzione monolitico, ma come livello di settlement e sicurezza condivisa, attorno al quale ruotano architetture sempre più modulari.

Ora però Ethereum, a detta di Vitalik, deve tornare con la testa sulla rete principale, puntando ad espandere la propria capacità computazionale. in particolare, l’obiettivo è quello di aumentare la scalabilità di almeno 10 volte nell’arco dei prossimi 12 mesi. Un traguardo che sembra ambizioso, ma che in realtà è stato pianificato con una serie di interventi tecnici mirati. 

Tutto questo potrebbe finalmente rendere Ethereum pronto per la mass adoption, con un’infrastruttura capace di reggere la domanda globale e superare le critiche storiche su costi di commissione e congestione.

Come si migliora la scalabilità ?

Chiaramente la missione dell’incremento della scalabilità di Ethereum segue una serie di ottimizzazioni pensate per alleggerire la rete e aumentare l’efficienza. La più importante di tutte riguarda l’espansione del gas limit, una metrica che indica la quantità massima di lavoro computazionale che la rete è capace di sostenere contemporaneamente.  

Di recente oltre 150.000 sviluppatori hanno segnalato il loro supporto per il prossimo aumento del gas limit che dovrebbe passare da 36 milioni a 60 milioni di unità per blocco. Lo stesso Vitalik aveva detto espressamente che questo limite sarà portato a più di 100 milioni nei prossimi mesi, come parte dell’impegno verso un layer-1 più capiente in termini di blockspace, questa volta però a livello nativo.

Ethereum aumento gas limit
Gas limit Ethereum – Fonte dati: https://etherscan.io

Oltre al gas limit, di recente il co-fondatore di Ethereum aveva sottolineato l’importanza di altre modifiche, tra cui troviamo il passaggio ad un macchina virtuale più efficiente con il passaggio da EVM a RISC-V. Questo punto contribuirebbe a rendere la chain più dinamica e proattiva per l’esecuzione delle prove a conoscenza zero, aumentando in modo determinante il proving time. 

In altre occasioni lo stesso Vitalik aveva anche parlato di alleggerire il carico sui nodi, pensando ad un evoluzione a “partial stateless nodes”, dove non viene conservata l’intera cronologia della blockchain. Così facendo si abbassano drasticamente i requisiti di storage,  fino a 25 volte in meno, rendendo la rete pronta a scalare senza imporre un carico eccessivo sull’infrastruttura dei nodi.

L’Ethereu​​m Foundation fissa 3 obiettivi strategici e schiera in campo i propri leader

Al di là della scalabilità del L1, l’Ethereum Foundation ha fissato altri 2 target per i prossimi mesi, come parte del proprio piano di affermarsi come “computer globale” del mondo blockchain. Nel dettaglio, parliamo di aumentare la capacità dei blob, elementi fondamentali per l’elaborazione dei dati dei rollup, e migliorare nel complesso l’esperienza utente. Riuscire nell’intento significherebbe rendere Ethereum una rete pronta ad accogliere milioni di utenti, senza  più scendere a compromessi su performance ed usabilità.

Per raggiungere questi obiettivi, la Foundation ha annunciato una ristrutturazione interna del proprio team di ricerca, con il nome che passa da “Protocol R&D” a “Protocol.” Questo cambiamento vede parallelamente l’assegnazione di ruoli specifici ad alcuni dei leader dell’ecosistema, ognuno con la propria area di focus. Tim Beiko e  Ansgar Dietrichs si occuperanno della scalabilità di Ethereum L1, Alex Stokes e Francesco D’Amato si concentreranno sui L2 e sui blob, mentre Barnabé Monnot e Josh Rudolf saranno con la testa sull’UX.

Ethereum ristrutturazione
Ethereum obiettivi strategiciFonte dati: https://protocol.ethereum.foundation

Nei prossimi mesi questi personaggi saranno supportati dal ricercatore Dankrad Feist, los stesso che ha proposto l’aumento del gas limit fino a 100 volte nell’arco dei prossimi 4 anni, nonché l’autore del meccanismo “Danksharding”. Lui fungerà da consulente strategico per seguire da vicino tutti i prossimi passi fondamentali del futuro di Ethereum.

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