Tutti si preoccupano di quello che farà Federal Reserve, ma la questione tassi interessa anche l’Europa, dove la battaglia tagli vs no-tagli è altrettanto accesa. A rendere ancora più complessa la situazione in Europa c’è alla struttura di BCE stessa, dove votano appunto i governatori delle banche centrali nazionali.
Governatori che sono chiaramente espressione di economie diverse tra loro e che hanno bisogno – o pensano di avere bisogno – di atteggiamenti diversi da parte della stessa banca centrale. Tant’è che Fabio Panetta, Banca d’Italia, si è espresso pochi minuti fa sulla necessità di BCE di continuare a tagliare.
Una politica monetaria ancora più dovish – perché secondo il Panetta, ci sono rischi importanti di rallentamento dell’economia che potrebbero rendere l’andamento dei prezzi deflativo. Un messaggio chiaro – in linea con quanto Panetta aveva affermato a più riprese e che potrebbe avere delle ripercussioni anche sull’andamento di Bitcoin e delle criptovalute – almeno in senso indiretto.
La guerra dei tagli
Ci sono due guerre che si stanno combattendo in termini di tagli. Quella di Federal Reserve l’abbiamo discussa qui ieri, indicando come in realtà le cose sembrino poter procedere in senso migliore, ovvero con più tagli, rispetto al previsto.
Donald Trump, oltre che ad insultare pubblicamente Jerome Powell infatti, sta organizzando una sorta di colpo interno a Fed, facendo affidamento sui suoi fedelissimi, ovvero quelli che vorrebbero essere eletti come successori di Jerome Powell.
L’Europa in questo senso potrebbe dare una grossa mano. Questo perché in realtà non è detto che BCE si fermi, dopo aver tagliato, tra le altre cose, molto di più di Fed. Ed è proprio questa discrepanza tra le politiche monetarie USA e UE ad essere sfruttata da Donald Trump per i suoi attacchi pubblici a Jerome Powell.
Fabio Panetta ha appena affermato di ritenere consigliabile proceder,e in Europa, con altri tagli. Non è detto che la spunti lui – la composizione dei membri del board di BCE è piuttosto eterogenea – ma è comunque, l’opinione di Panetta, da ascrivere al fronte pro-mercati.
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Pro mercati? In che senso?
Il punto è relativamente semplice. I mercati vogliono più tagli, possibilmente 3 nel corso del 2025 negli USA. E al netto dei dati che arriveranno nelle prossime settimane, anche l’orientamento politico globale potrà offrire aiuto in tal senso.
Bitcoin e crypto stanno andando benone anche in una fase piuttosto complicata in termini di politica monetaria, ma questo non vuol dire che non potrebbero giovarsi appunto di qualche taglio aggiuntivo da qui a fine 2025.
A nostro avviso i mercati stanno iniziando a prezzare proprio questa eventualità, con le colombe delle principali banche centrali che potrebbero finalmente trovare terreno fertile per vincere le resistenze dei falchi.
Ok, ma quando?
Fed difficilmente lo farà a luglio. BCE probabilmente aspetterà anche nel prossimo meeting. Per chi si sta però orientando per il medio e lungo periodo, queste sono considerazioni che vanno fatte possibilmente adesso, se il fine è quello di posizionarsi correttamente e possibilmente in anticipo.
Una situazione che rimarrà quella più importante per chi opera sui mercati.
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