Con Ethereum che si è mangiata tutta la scena del mercato crypto, in molti si dimenticano di tenere sotto controllo anche progetti di tutto rispetto come Solana. Ne parliamo perchè oltre al prezzo di SOL che sembra aver ripreso una traiettoria rialzista, emergono alcuni segnali interessanti che meritano di essere approfonditi.
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I dati on-chain spiegano quella che è l’attuale situazione su Solana, in limbo tra riprendere le redini del mercato altcoin o lasciare spazio a qualche altro collega. Molte metriche suggeriscono un recupero generale dell’attività di rete, ma manca ancora qualcosa per parlare di un ritorno alla fase di massimo splendore. Approfondiamo il discorso di seguito.
Riprende fiato l’attività on-chain su Solana: rimbalzo degli indirizzi attivi
Dopo la correzione dei prezzi del Q1, la blockchain di Solana è riuscita a recuperare parte del terreno perso per quello che riguarda il numero di indirizzi attivi. Ad aprile il network toccava il bottom locale dei 3,6 milioni di address, per poi tornare brevemente a 7,6 milioni, e dopo alcuni sali e scendi stabilizzarsi intorno ai valori attuali di 6,2 milioni.
Da novembre 2024 in poi sembra che l’andamento del prezzo di SOL sia stato ampiamente correlato da questa metrica, che mostra sostanzialmente quante persone o entità stanno utilizzando la rete, contribuendo in modo diretto alla sua vitalità. Infatti il numero indirizzi attivi è da intendersi, almeno in parte, come termometro dell’interesse retail e potenzialmente di nuovi flussi di capitale.

La partecipazione rimane alta ma qualcosa scricchiola
Nel frattempo Solana continua ad aumentare il numero di transazioni eseguite sulla propria chain, reduci da un massimo storico a 86 milioni di tx pochi giorni fa. Anche il numero di indirizzi che detengono più di 1 SOL, utile per eliminare dall’analisi il rumore dei partecipanti privi di valore economico, si mantiene buono.
Proprio su quest’ultimo indicatore ci focalizziamo per evidenziare un dettaglio interessante: tipicamente questo numero tende a crescere stabilmente nel tempo, mano a mano che l’adozione aumenta. Ad ogni calo ne corrisponde infatti una flessione, più o meno grave, dei prezzi. Lo abbiamo visto bene ad aprile durante il crollo del mercato che ha coinvolto anche Solana.
Da maggio in poi c’è stata una fase di consolidamento che è sfociata in un timido recupero nel mese successivo, accompagnata da un andamento rialzista per SOL. Un buon segnale ma non ancora abbastanza per riprendere completamente la situazione in pugno, la quale potrebbe addirittura peggiorare se la metrica accusasse un altro colpo.

Le stablecoin escono da Solana: gli investitori preferiscono altre chain
Un’altra metrica che complica l’outlook di Solana è la presenza di stablecoin nella chain, che da maggio in poi è scesa lasciando uscire $2 miliardi di liquidità. Anche se le quotazioni di SOL hanno poi recuperato, è evidente che qualche investitore si sta spostando su altre piattaforme competitor che nel frattempo hanno visto un aumento dello stesso indicatore.
Giusto per fare un esempio, su Ethereum da maggio in poi sono stati aggiunti circa $2,5 miliardi in stablecoin. Numeri simili anche per Hyperliquid che ha aumentato di $3 miliardi. Molto bene anche per Tron che registra un boom da $10 miliardi, anche se non impegnati tutti attivamente nell’ecosistema DeFi.
Non è affatto un caso se ETH, HYPE e TRX, i token nativi degli ecosistemi sopra citati, abbiano sovraperformato SOL nel periodo indicato. Solitamente dove girano i capitali gira anche l’interesse del mercato.

Buona attività memecoin ma manca l’entusiasmo
Un altro modo per valutare l’interesse degli investitori sull’ecosistema Solana è quello di osservare il numero di memecoin lanciate attraverso le piattaforme launchpad. Così come il numero degli indirizzi attivi che stavamo osservando all’inizio, anche in questo caso troviamo un recupero dal crollo del primo trimestre, senza però trovare un recupero pieno della fiducia con nuovi massimi.
Il numero di token lanciati su protocolli come PumpFun, Believe, Letsbonk.fun, Raydium ed altri ancora, si trova attualmente a circa 40.000 unità al giorno, ben al di sotto del record di gennaio quando potevamo contare oltre 70.000 unità. Questo dato riflette la situazione attuale di SOL, cioè in fase di ripresa ma ancora distante dai livelli di euforia visti nei mesi più caldi. Manca ancora qualcosa per riprendere l’entusiasmo che ha sollecitati i prezzi dell’asset a cavallo tra la fine del 2024 e l’inizio 2025.

Da sottolineare anche come stia evolvendo la competizione interna sulla chain, con PumpFun che sta gradualmente lasciando spazio al suo rivale Letsbonk.fun.
Tra l’altro di recente è stata lanciata anche la moneta PUMP, il cui andamento non ha ancora emozionato nonostante le alte aspettative del mercato.
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L’analisi dei dati on-chain su Solana è interessante, ma ritengo che si focalizzi eccessivamente su metriche di breve termine e su segmenti di mercato (come le memecoin o i movimenti tattici di stablecoin) che non catturano la piena traiettoria di questa blockchain.
La mia visione è che:
Fondamentali Tecnici Incontestati: I dati su indirizzi attivi e transazioni record (86M) confermano la scalabilità e l’efficienza impareggiabile di Solana, con costi irrisori. Queste sono le basi per l’adozione di massa, non l’entusiasmo speculativo.
Outflow Stablecoin: Una Lettura Differente: L’outflow di $2 miliardi in stablecoin è un dato da monitorare, ma non è necessariamente un indicatore di debolezza strutturale.
Potrebbe trattarsi di rotazioni tattiche di capitale o di una segmentazione del mercato. La vera opportunità per Solana risiede nell’attrarre i trilioni di dollari di stablecoin e RWA legati a pagamenti di massa e finanza istituzionale, un flusso che non è ancora pienamente confluito e che valuta l’infrastruttura di base prima dell’hype.
Il Vero “Slancio” è Strategico, non Speculativo: L’articolo sottovaluta i driver di lungo termine e istituzionali. L’adozione di Solana da parte di giganti come Circle, gli investimenti strategici di fondi significativi (Mercurity, Solana Ventures,) e l’allineamento con la spinta
regolatoria USA (es. GENIUS Act per le stablecoin) sono i veri segnali di “slancio”. Questi attori muovono capitali per efficienza operativa e opportunità di mercato strutturali, non per l’euforia delle memecoin.
L’Inevitabilità per il Capitale Tradizionale:
Per le grandi istituzioni finanziarie (come BlackRock e il software Aladdin), l’efficienza e il posizionamento strategico di Solana la rendono un’opzione inevitabile per la gestione dei futuri flussi di valore.
Questo “orientamento” strategico prevale sulle fluttuazioni di liquidità di breve periodo.
In conclusione, pur apprezzando l’analisi on-chain, ritengo che l’outlook di Solana debba essere valutato alla luce della sua superiorità infrastrutturale, del suo allineamento geopolitico e dell’inevitabile adozione da parte dei capitali istituzionali orientati al futuro della finanza digitale. Il vero “slancio” è quello strategico, non solo quello misurato dalle metriche di breve ter
mine.